mercoledì 28 ottobre 2020

L'IRRILEVANZA

 



FDA ha approvato in via di definitiva remdesivir?
Irrilevante.
Remdesivir non esiste, e se esiste non funziona.

SOLIDARITY, il trial di OMS, è stato fatto con quel che c'era (poco o niente) e come veniva, open label e con un evidente sbilanciamento tra trattati e controllo, un controllo (circa 4000) per 4 rami trattati (circa 11.000), randomizzato alla sperindio.
"They are simply aggregating a huge amount of data and p-hacking it to death with ad hoc interim analyses that they perform whenever they feel like it", come ha scritto qualcuno, citando gli invece rigorosi criteri di FDA per i trial adattativi.
Irrilevante.
OMS ha detto che remdesivir non funziona, quindi non funziona.

Azar vorrebbe rimuovere Hahn perché non è pronto a realizzare i desiderata di Trump in materia di approvazione di vaccini?
Irrilevante.
E' inutile che Hahn dopo gli scivoloni su idrossiclorochina e plasma abbia fatto di tutto per rimediare e ripristinare la credibilità dell'agenzia. FDA è diventata un burattino di Trump, e qualsiasi cosa faccia è eterodiretta.

FDA chiude la porta a una Emergency Use Authorization per vaccini antiCOVID? (https://www.statnews.com/…/fda-shows-signs-of-cold-feet-o…/…). EMA ha iniziato la rolling review dei vaccini AZ e Pfizer-Biontech ma non ha mai parlato - per ora- di sperimentazione abbreviata?
Irrilevante.
Vaccino per Natale, o a gennaio.

A questo giro avrei parlato di quel che è venuto fuori dal trial ACTT-2 (remidesivir+baricitinib), ma ho deciso di non farlo. Perché? Perché sarebbe del tutto...
irrilevante.

Cos'è rilevante?
L'alta etica degli amici di Nonno Speranza (con le loro buone cose di pessima riuscita).

https://www.fiercepharma.com/…/hhs-secretary-azar-discussed…

martedì 27 ottobre 2020

ABOUT BUTTERFLIES AND CIRCLE JERKS



"Il battito di ali di una farfalla a Pechino può provocare un'uragano in Florida" già di suo non era gran che. Ma di fatto è l'unico modo con cui il vasto tema etichettato "Teorie del caos" è entrato nella cultura popolare (https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_farfalla).
In realtà alla base di tutto il tema c'è la retroazione (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/05/feedback-caos.h…), che però è molto meno digeribile o comprensibile. La colpa della popolarità dell'effetto farfalla è in larga parte di Spielberg col suo Jurassic Park, perché Crichton, come al suo solito, era rimasto molto più sul pezzo (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/dinosauri-e-biforc…).
Se qualcuno non ci è arrivato, parlo di effetto farfalla a proposito dell epidemia SARS-CoV-2 in corso: perché la dinamica delle malattie infettive è descritta (quando descrivibile) da sistemi con feedback, tra cui lo stracitato modello SIR (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/oscillatori-chimic…).
Quelli che usano SIR e altri modelli compartimentali come nulla fosse, cioè come in grado di prevedere il futuro, se ne scordano regolarmente: piccole variazioni nelle condizioni iniziali, grandi variazioni nel comportamento a medio-lungo termine del sistema, e quindi imprevedibilità (poi ci sono quelli del SIR alla salumiera, che "è un etto e mezzo, che faccio, lascio? Perché non c'è spazio, per le fasi").
Ah, per gli immancabili "che ne può sapere un chimico di queste cose" (a volte ritornano), il modello SIR è isomorfo alla cinetica di una reazione autocatalitica (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/isomorfismi-caos.h…).

Esiste una variante popolare e attuale di effetto farfalla usata in senso assertivo: un asintomatico senza mascherina a fine luglio provoca un aumento esponenziale dell'occupazione delle terapie intensive ai primi di ottobre. Che è puro laqualunquismo magico, e dimostra molto bene l'omogeità concettuale delle due bolle gemelle, proscienza e antiscienza. Perché è il solito pochissimo invisibile e non provato che provoca effetti devastanti: puro pensiero magico (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/il-fantasma-dellef…)

(Con un pensiero per quelli "la comunicazione", che si metteranno a googlare "circle jerk")

 

lunedì 26 ottobre 2020

LA CURVA E LE SUE DERIVATE

L'immagine può contenere: il seguente testo "800 700 Terapia intensiva 600 500 400 750 300 200 100 358 20 ទទទនខខ 。 22/9 26/9 30/9 4/10 Elaborazione GIMBE da casi confermati dalla Protezione Civile Aggiornamento: 18 ottobre 2020 8/10 12/10 16/10 GIMBE EVIDENC OR HEALTH"

C'è stato un epico clash of titans la scorsa settimana, su twitter: Cartabellotta si aggiungeva all'ashtag #Locatelli ,che aveva parlato di crescita lineare dell'occupazione delle terapie intensive, ribadendo "esponenziale!" e postando il grafico che vedete (https://twitter.com/Cartabellotta/status/1317867886539608064).
Tutto molto bello.
In realtà a settembre la crescita era lineare, dai primi di ottobre è diventata esponenziale.
Se si racconta questa roba con le progressioni numeriche pare che all'inizio le due serie coincidano:
lineare: 1,2,3,4
esponenziale: 1,2,4,8

Non c'è modo di distinguere tra le prime due metà delle serie. E quindi non si distingue tra l'inizio di una crescita lineare e quello di una crescita esponenziale?
E' così, dicono molti, ma è un trucco.
C'è una questione di derivate. Una retta ha la derivata prima costante (la sua pendenza) e quindi la derivata seconda nulla.
Un'esponenziale invece ha la derivata prima crescente (derivate notevoli, d(e^x)/dx= e^x , il che significa che la pendenza di un'esponenziale cresce esponenzialmente).
Guardate bene il grafico: a settembre l'occupazione delle terapie intensive ha una crescita lineare. Dai primi di ottobre le cose cambiano, invece: la pendenza della curva aumenta velocemente. La sua derivata seconda passa da 0 a valori maggiori di 0. Attorno al 4 ottobre abbiamo un punto in cui cambia la concavità della curva (che passa da "piatta" a convessa).
Ma con la massima disinvoltura si va in giro a dire che la crescita esponenziale è cominciata ai primi di settembre, o addirittura a metà agosto: quale esponenziale non ha un punto in cui la derivata seconda è 0?
Breviter, chi gridava "al lupo, al lupo" in agosto (al solito indicando un colpevole, voi) erano i soliti con la solita cognizione di causa.
Se serve lo ripeto più chiaramente, e chi parla oggi di crescita esponenziale iniziata ad agosto in Italia è un settario ignorante o in perfetta malafede.

Al 25 ottobre l'occupazione delle terapie intensive è al 23% del totale nazionale ( https://www.lastampa.it/…/coronavirus-in-italia-il-bolletti…), e destinata a crescere almeno nel breve periodo e probabilmente anche nel medio. Inutile dire che del grande assente che ridurrebbe il carico non si si dice nulla, in compenso Zaia parla di tenere la gente a casa con cortisone e idrossoclorochina. Olè. Le repliche se si fanno vanno fatte bene.



sabato 24 ottobre 2020

CHEAP IS GOOD, AND THE CHEAPEST THING IS YOU

 



Non è il momento delle polemiche (un beato di beep di niente), quindi affermerò che cosa succede ad affrontare un'ondata epidemica con spago e fil di ferro lo abbiamo già visto, a marzo. Ma allegri: per la seconda ondata invece abbiamo spago, fil di ferro e nastro adesivo.
Però il nauseabondo scaricare la responsabilità unicamente sui cittadini è sempre lo stesso.
Siccome siamo alla seconda ondata, che i comportamenti devono essere responsabili dovrebbero averlo capito anche i sassi. Il che non vuol dire necessariamente avere su la mascherina quando si cammina da soli in strada. Però, per esempio, si dovrebbero evitare i mezzi pubblici sovraffolati. Il problema è che la stragranda maggioranza degli utenti di mezzi pubblici li usa perché non ha alternative, non ne possono fare a meno. Miserabili incoscienti che mettono a rischio sé stessi e gli altri!
Si spinge sulla responsabilità del singolo perché ha costi immediati nulli. Le misure efficaci e onerose, per lo stato, beh, per quelle c'è sempre tempo. Facciamo all'anno mai, ok?
Condivido da Pillole di Ottimismo (https://www.facebook.com/pillolediottimismo/posts/191487635925049)
 

DI RESPONSABILITÀ, RITI MAGICI E MARKETING DELL’INEFFABILE

Di Francesca Capelli
(Sociologa, ricercatrice, giornalista – Università del Salvador, Buenos Aires)
Foto di Graham Covington/Unsplash

Che cos’è la responsabilità per i cittadini? L’onore di comprendere, valutare e partecipare o l’onere di doversi addossare tutti i carichi della pandemia?

💊💊💊

Quello della responsabilità è uno dei concetti più abusati durante la pandemia. Responsabilità come sinonimo di colpa, che cancella il caso dalle nostre vite. Chi si ammala non è mai in una posizione neutra: o è vittima dell’irresponsabilità altrui o è a sua volta un irresponsabile che diffonde l’infezione, in quanto incapace di “sacrificarsi”. Come se essere contagiato da un lavoratore essenziale, da un medico durante una visita per tutt’altra causa, da un familiare convivente o da un amico con cui ci si è fermati a chiacchierare per strada cambiasse qualcosa ai fini del decorso della malattia. In realtà, dal punto di vista morale, permette di stabilire chi, di volta in volta, è il “colpevole”, l’irresponsabile. Chi, è vittima innocente e chi, insomma, un po’ se l’è cercata.


“Chi se la cerca” ha un capitale elettorale altissimo: permette agli amministratori pubblici di distogliere l’attenzione dal fatto che se in un ospedale si rompono gli ascensori perché non si fa manutenzione ordinaria (ordinaria), poi succede che le lettighe con i malati Covid salgono nello stesso ambiente di quelle con i malati non Covid, tanto per dirne una.

Non solo. L’irresponsabile è una figura chiave del “marketing dell’ineffabile”, tecnica che le religioni conoscono e applicano benissimo. Se compro un televisore e, quando arrivo a casa, non funziona, torno al negozio e me lo faccio cambiare o restituire i soldi. Ma se prego e non accade il miracolo, è perché non ho pregato abbastanza, non ho fatto abbastanza fioretti e la mia fede non è sufficientemente forte. E così provvedimenti che dovrebbero essere pragmatici, ossia mezzi per raggiungere uno scopo, diventano essi stessi lo scopo. E non basta seguirli, bisogna farlo intonando gioiosamente lodi alla divinità, come i martiri dell’agiografia cristiana. Non basta l’obbedienza, serve la voluttà nella macerazione della carne, roba da fare impallidire i digiuni di Santa Caterina da Siena e le estasi di Santa Teresa (tutte e due, quella di Avila e quella di Lisieux).

Qualcosa di simile avviene in economia da 40 anni: le politiche neoliberiste non risolvono problemi, anzi ne creano o li aggravano, ma gli organismi internazionali come il Fondo monetario internazionale insistono che è la strada giusta, basta solo applicarle con più convinzione. Come dire che, se un farmaco non serve o ha effetti collaterali mortali, non si cambia farmaco, ma si aumenta la dose.


In un’intervista dell’8 ottobre al Corriere della sera, il ministro Francesco Boccia afferma che “la misura contenuta nel nuovo decreto responsabilizza un paese intero”, utilizzando il verbo in modo ambiguo.

Responsabilizza nel senso che tratta i cittadini da adulti, in grado di comprendere semplici informazioni e agire di conseguenza? O responsabilizza nel senso che addossa colpe, punta il dito, chiama in causa, dice “sei stato/sarai tu”. Sei tu il responsabile dell’impennata della curva dei contagi, ma anche della tua stessa punizione.

Un concetto ripetuto continuamente nel discorso pubblico di amministratori locali come De Luca e che rimbalza sui social. Dove si moltiplicano i post che inneggiano al pugnodurismo, con la postilla che, sì, se fossimo tutti più responsabili certi provvedimenti non sarebbero necessari, ma che lo diventano “per colpa di quelli che”. Ben venga dunque – ultimo casus belli – la mascherina da portare tutto il tempo, anche all’aperto senza assembramenti se serve a “responsabilizzare, “a tenere alta la guardia” (parole di Andrea Crisanti).

Di nuovo, la funzione che aveva il cilicio ai tempi di Iacopone da Todi: memento mori, strumento di penitenza, a memoria della propria natura corruttibile. Peccato che fosse il ‘200.

Per provare a problematizzare la nozione di responsabilità in modo che si trasformi da gioco lose-lose a win-win, chiediamo aiuto a tre filosofi molto diversi tra loro.

Il concetto è abbordato da Immanuel Kant nel suo saggio “Che cos’è l’Illuminismo”. Secondo il filosofo, “l’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità di cui egli stesso è colpevole. Minorità è l’incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro”. In altre parole, l’Illuminismo esiste, ma mancano gli illuministi, ossia l’umanità non è ancora abbastanza matura per essere libera di servirsi della propria intelligenza. Un’umanità adolescente, che morde il freno, ma che ha ancora bisogno di guide. A questo punto entra il ballo il “precettore ganzo”, “l’intellettuale non allineato”.

Quello che si prende la responsabilità di dire che “il re è nudo” e di traghettare l’umanità verso l’Illuminismo (Aufklärung). Non un professor Keating, più adolescente dei suoi stessi studenti, manipolatore e incapace di assumersi la responsabilità (ancora questa parola) di ciò che ha smosso (che no, non va nella direzione dell’Illuminismo). E nemmeno il prete appena ordinato, responsabile della pastorale dei giovani, quello che gioca a calcio e suona la chitarra, ma sempre prete resta, messo lì a sorvegliare che nessuno si perda, in nome di una pedagogia e di una politica di impostazione ortopedica, che se il cittadino non lo raddrizziamo subito, chissà come si storce, manco fosse una pianta.

Kant incita l’umanità a liberarsi dalla minorità, con parole che sembrano scritte apposta per questi tempi: “È dunque difficile per il singolo uomo tirarsi fuori dalla minorità, che per lui è diventata come una seconda natura” scrive. “È giunto perfino ad amarla, e di fatto è realmente incapace di servirsi della propria intelligenza, non essendogli mai stato consentito di metterla alla prova. Precetti e formule, questi strumenti meccanici di un uso razionale, o piuttosto di un abuso, delle sue disposizioni naturali, sono i ceppi di una permanente minorità”.

E più avanti, in un passaggio quasi profetico, aggiunge: “Ma sento gridare da ogni lato: non
ragionate! L’ufficiale dice: non ragionate, fate esercitazioni militari! L’intendente di finanza: non ragionate, pagate! L’ecclesiastico: non ragionate, credete! (Un unico signore al mondo dice: ragionate quanto volete e su tutto ciò che volete, ma obbedite!)”.

Il pensiero di Kant, dunque, è l’opposto di quello dei pugnoduristi, dei blastatori, di chi fa valere il principio di autorità (che spesso è solo un principio di notorietà) sui dati scientifici.


Non meraviglia che Michel Foucault abbia dedicato al saggio di Kant non una, ma due conferenze. Dove sottopone a critica la stessa ragione illuministica, il cui uso illegittimo “fa nascere, insieme all’illusione, il dogmatismo e l’eteronomia”. Ma questo non significa, per il filosofo francese, che si debba per forza essere pro o contro l’Illuminismo. Anzi “si deve rifiutare tutto ciò che assume la
forma di un’alternativa semplicistica e autoritaria: o accettate la Aufklärung e restate nella tradizione del suo razionalismo (il che è considerato da alcuni come positivo e da altri, invece, come un rimprovero); o criticate la Aufklärung e allora cercate di sfuggire a questi princìpi di razionalità (il che, ancora una volta, può essere considerato un bene o un male)”. Che è ciò che hanno tentato di fare in questi mesi molto intellettuali e scienziati, strattonati o insultati da una parte e dall’altra.


È possibile uscire dal paradosso? Non per Foucault, ma per Hannah Arendt sì. L’autrice di “La banalità del male” distingue, quando parla della Shoah, tra responsabilità politica e responsabilità morale. Quest’ultima è personale ed è la colpa, da attribuire solo a coloro che si sono macchiati di delitti o che hanno contribuito a perseguitare gli ebrei o anche sono stati indifferenti.

Ma c’è un altro livello di responsabilità, politica, collettiva, che riguarda – dice Arendt – tutti i tedeschi, compresi quelli che non hanno aderito al Nazismo o addirittura lo hanno combattuto, pagando magari con la vita. Deriva dal fare parte di una comunità, nella consapevolezza che il grado zero di responsabilità non esiste, per il solo fatto che gli esseri umani agiscono e le loro azioni sono imprevedibili, irreversibili e illimitate, cioè producono conseguenze.

Arendt è la teorica dell’azione, intesa come attività con la quale gli esseri umani entrano in rapporto tra loro, ma anche come manifestazione della pluralità del mondo, del fatto che l’umanità è costituita da uomini (uso il plurale inclusivo al maschile per una quesitone filologica) e non da un solo uomo. Se l’azione fa parte della natura umana, l’agire insieme è la politica.

L’agire politico non è eseguire, fare senza chiedersi perché, obbedire senza mettere in discussione, rinunciando alla razionalità. Come se rigare dritto fosse la garanzia della felicità (non ce lo ripete continuamente il marketing dell’ineffabile?). Come se inginocchiarsi non fosse un modo come un altro per dire “io”.

Nelle “Città invisibili”, Italo Calvino scrive che l’unico modo per salvarsi dall’inferno è accettarlo o riconoscere, nell’inferno stesso, ciò che inferno non è. Analogamente, potremmo dire che per salvarsi da ogni totalitarismo è necessario riconoscere, nel paradiso, ciò che paradiso non è. E riconoscerlo in fretta, prima che sia troppo tardi.


Bibliografia
Hannah Arendt, “La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme” (Feltrinelli, 2019)
Hannah Arendt, “Religione e politica” (Feltrinelli, 2013)
Immanuel Kant, Michel Foucault, “Che cos’è l’Illuminismo?” (Mimesis, 2012)
Italo Calvino, “Le città invisibili” (Einaudi, 1972)

giovedì 22 ottobre 2020

SE QUESTO E' STATO UN MINISTRO... - SE QUESTA E' AIFA...

 

"Non si capisce come sia stato possibile siglare un accordo che prevede un prezzo pari a 2.100€ per un medicinale di sintesi chimica che l'azienda USA Gilead aveva realizzato negli anni passati per debellare l'epidemia di virus Ebola, il cui costo di produzione è stimato inferiore a cinque euro per un ciclo di trattamento di cinque giorni" , dice la Grillo.

Questa non è (solo) abissale incompetenza e pura menzogna (costo di produzione 1 euro a dose, dato che si parla di un trattamento di 5 giorni),
E' in primis una linea politica deleteria che quando questa donna era ministro ha implementato in ogni modo, pure lavorando alla risoluzione WHA che cita. A danno di tutti, perché la filosofia della sua nuova governance farmaceutica era: il farmaco ottimo è quello che costa meno, e quindi è quello che vi rimborseremo.
Perché mandò il suo direttore AIFA all 72° World Health Assembly a perorare per il taglio dei prezzi dei farmaci, cosa che fu fatta pur sapendo e dichiarando che " i prezzi troppo bassi spingono i produttori di alta qualità fuori dal mercato, portando a carenza di farmaci" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/05/oms-e-il-giusto-prezzo-dei-farmaci.html).
La storia dei 5 euro a trattamento è una e pura e semplice balla: Cipla commercializza il suo (su licenza Gilead) a 56 dollari a dose, il che fa pensare a un costo di produzione sui 30 dollari a fiala, in India (in occidente molto di più). Che è comunque molto meno di quello che il personal trainer della Grillo prendeva per un'ora, di sicuro. (https://www.facebook.com/GiuliaGrilloM5S/posts/4733485303359104)

"È cambiato molto lo standard di cura rispetto ai primi mesi. Ad esempio i farmaci per Aids abbiamo visto che non sono da utilizzare, perché troppo pesanti per i pazienti; la clorochina non ha mostrato dati positivi. il cortisone rappresenta oggi uno dei cardini della terapia: uno studio inglese ha mostrato che riduce la mortalità. E l’eparina è diventato altro pilastro del trattamento... "

Così Magrini, direttore AIFA (https://www.huffingtonpost.it/entry/aifa-cortisone-ed-eparina-cardini-della-terapia-contro-il-covid_it_5f914865c5b61c185f476d58?utm_hp_ref=it-homepage). I farmaci anti HIV da non utilizzare "perché troppo pesanti" è comica, forse dire "perché completamente inutili" era troppo per lui, che li avrebbe voluti prescritti dai medici di base ai pazienti COVID a casa. E di nuovo il cortisone (che non funziona) invece di desametasone o prednisone. Per caso qualcuno nota il grande assente?
Magrini non ha mai voluto intender ragioni, per tutta la durata della crisi primaverile, se non quando in un palazzo romano qualcuno lo ha preso faccia a faccia. E allora l'agenzia fece un brusco dietro front, almeno su una cosa.

Nuova ondata, stessa musica.

mercoledì 21 ottobre 2020

MODELLI DELL'EPIDEMIA SARS-CoV-2 E INCREMENTO DI PATOLOGIE



Recentemente si guarda alla meccanica quantistica come paradigma epistemico, anche in grado di fornire nuove visioni sull'intepretazione di grandi set di dati, tra cui quelli in fase di acquisizione sulla diffusione di SARS-CoV-2. Gli allarmisti parlano di una crescita esponenziale del numero di post facebook e preprint su questo tema. Una osservazione più pacata del fenomeno potrebbe rilevare crescite di ordine inferiore, lasciando concludere che è serio ma non emergenziale.
In ogni caso Citiamo da Nature Communications Budiyono e Rohrlich:
"But two axioms distinguish quantum mechanics from classical statistical mechanics: an "ontic extension" defines a nonseparable (global) random variable that generates physical correlations, and an "epistemic restriction" constrains allowed phase space distributions. The ontic extension and epistemic restriction, with strength on the order of Planck's constant, imply quantum entanglement and uncertainty relations. This framework suggests that the wave function is epistemic, yet it does not provide an ontic dynamics for individual systems." (1). E qui entra in gioco una nuova famiglia di modelli.
La correlazione tra velocità di diffusione e aumento o diminuzione di infettività e gravità del decorso dell'infezione è stata rilevata con Modular Interactive Linear Function (2) e tramite Joint Equalized Random K-node (3).
Una metaanalisi di tutti questi studi con First Increase Gradient Analysis è di imminente pubblicazione (4) e riporta le principali conseguenze (5)
 
Note 
1) (Nat Commun. 2017 Nov 3;8(1):1306) 
2) PlusPug: A Methodology for the Improvement of Local-Area Networks (EBISS 2020 Proceedings)
3) Methodology for the Typical Unification of Access Points and Redundancy (WMSCI, 2020)
4) (Betterthanscigen Series, numero monografico "Mind the Acronym") 
5) iperplasia testicolare e gravi forme di encefalopatia glandiforme

SERPENTE! SERPENTEEEEEE!

 




"Negazionista!" Urlò il Piccione.
"Non sono un negazionista!" si indignò il chimico "Lasciami stare."
"Negazionista, negazionista, negazionista" ripetè il Piccione, ma con il tono un po' più basso "Ora mi dirai che non si capiva da agosto che arrivava la seconda ondata"
"No che non si capiva"
"Lo sapevo io. Negazionista! Negazionista!"

"Covidiota!" Urlò il Piccione.
"Non sono un covidiota!" si indignò il chimico "Lasciami stare."
"Covidiota, covidiota, covidiota" ripetè il Piccione, ma con il tono un po' più basso "Ora mi dirai che le mascherine non uccidono"
"Certo che le mascherine non uccidono"
"Lo sapevo io. Covidiota! Covidiota!"

(il tempo passa, la storia si ripete)
 
Non ho alcuna simpatia per Zangrillo, ma quando venne collocato tout court tra i negazionisti sobbalzai.
Quando ai primi di agosto qualcuno, con gastrite indotta da foto di spiagge con gente senza mascherina, iniziò a tirar fuori discorsi di crescita esponenziale sobbalzai di nuovo. Pareva che con SARS-CoV-2 fossero possibili solo due andamenti nel numero dei casi: discendente o crescita esponenziale (e fino ai primi di ottobre di crescite esponenziali non se ne è viste proprio). In quel momento mi parve doveroso fornire un "appoggio esterno" a Pillole di Ottimismo. L'avessi mai fatto...
In un amen diventai polarizzante, divisivo e schierato (come PDO, secondo chi mi accusava), non più indipendente.
Perché? 
Perché la narrazione della pandemia è questione al 130% politica, e poco correlata con la realtà del fenomeno: si è trasformata la discussione sul Sars-CoV-2 in un dibattito politico, per cui chi sostiene il governo ingigantisce l’andamento i casi, chi si oppone minimizza (https://www.infodata.ilsole24ore.com/2020/10/06/covid-19-seconda-ondata-diffidate-dai-giornalisti-che-usano-numeri-assoluti/?refresh_ce=1). A gennaio i ruoli erano invertiti, ma che importa?
Il rumore assordante, il "moriremo tutti", i "lockdown subito" sono funzionali a nascondere l'evidenza più palese: non eravamo pronti a febbraio e non siamo pronti ora. Continuiamo a non essere pronti perché abbiamo un colossale problema sistemico: da anni bastava la sola influenza a mandare in corto i pronto soccorso. Una fortissima volontà politica in sei mesi non avrebbe potuto risolvere il problema, ma qualcosa avrebbe fatto. Purtroppo non si è vista.
Fin da gennaio, quando il vero problema per molti dei chiusuristi di oggi era il razzismo, l'accento della narrazione dominante è sempre stato solo e unicamente su i comportamenti individuali.
La gestione politica, nella narrativa dominante, diventava rilevante solo quando c'erano di mezzo Trump, Bolsonaro, Johnson. Oggi siamo nella situazione curiosa per cui se in UK i casi salgono è colpa di Johnson, se salgono in Francia o Italia è colpa dei bagnanti o degli sciagurati cittaddini che si sono fatti una vacanza. Sono solo i "sovranisti" che gestiscono male la pandemia, gli altri sono perfetti ma hanno pessimi cittadini. Bolsonaro con la sua idrossiclorochina neanche merita di essere commentato, ma con Trump (e Johnson) le cose sono più complicate: saranno i cattivi sovranisti anglosassoni a dare un vaccino ai buoni governi continentali, che così potranno gestire i propri pessimi cittadini. E poi ironizzano sui free riders...
Le elezioni presidenziali USA hanno infettato il dibattito mondiale ANCHE nelle riviste scientifiche e nella divulgazione:  NEJM e Nature si sono schierati con editoriali a favore di Biden, e lo stesso è successo per Scientific American (https://www.scientificamerican.com/article/scientific-american-endorses-joe-biden1/).
In questo delirio si è presa di mira FDA, che ha visto ricompensata in questo modo la sua incredibile resistenza a una pressione politica senza precedenti. Hahn non si è mai piegato ai desiderata di Trump in materia di vaccini (il POTUS l'avrebbe voluto a novembre), continuando a ripetere "asticella alta, altissima per una Emergency Use Authorization".
La credibilità della "scienza" e delle agenzie regolatorie (anche incolpevoli) esce massacrata da questa vicenda, danno collaterale di una narrazione prevalente globale a cui dei morti di COVID interessa molto meno del ricollocare o mantenere il potere nelle mani "giuste".

Addendum: PDO a mio modesto parere negli ultimi due mesi ha dato mostra dei limiti della sua attuale configurazione. Personalmente non vorrei far parte di un club che comprende Boldrin, Bassetti e Zangrillo, e lo dico pensando ad alcuni dei membri dello staff editoriale con cui ho contatti abbastanza frequenti. Sempre secondo me l'attuale limite di PDO è la sua natura estremamente eterogenea che finisce per esprimere un'ampia gamma di posizioni non sempre giustificabili con la democrazia del dibattito. Questo fatto può finire per minarne l'efficacia politica. Praticare il "modello Burioni", cioè far conto in primis sui numeri che si riesce a fare sui social network è un rischio concreto, nonostante gli scambi con i critici più rilevanti siano stati finora nel segno di una sostanziale correttezza. Per "critico rilevante" non intendo lo 0 visibilità 0 argomenti che la visibilità la cerca sbracciandosi ovunque si possa raccoglier frutto e producendo insulti come l'ultimo del troll. Perché il circo è sempre lo stesso, prof di università di provincia di quarta categoria che danno del provinciale al altri prof di università parimenti piccole e provinciali, agrari, veterinari e lauree triennali che si definiscono scienziati etc etc, tutta roba vista e rivista... ricordo che questa pagina fb è nata nel 2017, e quindi di peones ne ha visti di tutti i generi, dopo aver fatto a spallate col peso massimo X o Y.
I problemi di PDO sono esemplificati al meglio dalla vicenda Great Barrington Declaration. GBD è un oggetto estremamente dubbio in primis a causa della sua genesi e dei suoi finanziatori (i Koch brothers, indissolubilmente legati al negazionismo climatico). L'avere veicolato in un qualche modo GBD esponeva al riflesso condizionato degli attivisti del climate change, e non c'era alcun bisogno di far confluire il settarismo climatico nel dibattito sulla gestione della pandemia (quanto alla reale possibilità dialogo, beh, too much climate change and no play makes Jack a dull boy...).

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...