venerdì 11 dicembre 2020

LE DECISIONI IRREVOCABILI

 


Forse qualcuno si ricorderà della vicenda dell'obbligo vaccinale che imperversò nel 2017.
Per qualcuno era piuttosto difficile bersi la storia del crollo delle coperture vaccinali: da anni le coperture pediatriche per l'esavalente oscillavano attorno al 92%, c'era stata
una flessione per la sola vaccinazione antimorbillosa a cui nessuno skilled in art avrebbe mai potuto in coscienza attribuire la responsabilità dell'outbreak di morbillo di  quell'anno. Ma fu messo in piedi un gran marasma con un battage mediatico imponente.
Senza entrare nei dettagli uno degli aspetti cruciali della faccenda fu la metafisicizzazione del collettivo "i vaccini" che in un amen divenne parte integrante di un preciso credo politico ("vota la Scienza, scegli il PD"). La crasi tra l'oggetto di fede e la realtà della pratica vaccinale fu immediata e totale: se era vaccino, quale che fosse, era intrinsecamente buono e indispensabile.
Tutto ciò è la necessaria premessa per le vicende attuali.
Nel whishful thinking della politica di governo (o se preferite nel suo sogno, o nella sua allucinazione), a partire da gennaio inizieremo rapidamente una vaccinazione di massa per gradi, mano a mano che le dosi dei due vaccini Pfizer e Moderna saranno disponibili, contrastando la pandemia nel paese, fino a renderlo COVID free. Magnifico, a chi non piacerebbe?
 
Ma un vaccino non è quell'oggetto intrinsecamente ottimo e perfettissimo che si crede, e verrebbe da dire a maggior ragione quando non ha finito i trial clinici e non è ancora approvato definitivamente da EMA (a casa nostra).
E qua arriviamo alle dolenti note del confronto con la realtà.
Perché esiste la regolazione farmaceutica? Per garantire sicurezza ed efficacia dei farmaci immessi in commercio. Il sistema della regolazione occidentale è nato e cresciuto per quasi un secolo per perseguire questo scopo, e per evitare episodi ormai storici come i casi dell'elisir sulfanilamide e del talidomide (che fu risparmiato agli americani dall'azione di FDA nella persona di Frances Oldam Kelsey).
Essendo un sistema umano è fallibile, ma resta quanto di meglio abbiamo, sempre che Pakistan o Congo non siano i nostri ideali in materia (triste da dire, per qualcuno pare che lo siano).
Perché né su una né sull'altra sponda dell'Atlantico ancora non è stato approvato in via definitiva alcun vaccino anticovid?
Perché, al di là della pessima figura mondiale di AstraZeneca che alla sua prima volta con un vaccino ha combinato pasticci nella sperimentazione clinica, ci sono cose che ancora mancano sulle scrivanie di FDA e EMA: l'efficacia determinata su un campione statisticamente significativo, informazioni su una durata minima della protezione,
informazioni sulla capacità o l'incapacità dei vaccinati esposti al virus di diffondere l'infezione. E per raccogliere queste informazioni a chi è più avanti nello sviluppo di vaccini anticovid serve ancora tempo: mesi, se non un annetto, un tanto al chilo.
Da cui tutte le perplessità di chi parla di fretta eccessiva nel voler far arrivare i vaccini alla popolazione - dopo che si sono criticati allo sfinimento Trump con le sue pressioni per avere un vaccino prima delle presidenziali USA, la Cina ma soprattutto la Russia.
Certe preoccupazioni sulla sicurezza intrinseca dei vaccini mRNA sono prive di fondamento: siamo continuamente esposti a RNA esogeno, tipo quando ci prendiamo un raffreddore, e un raffreddore non ha mai modificato il genoma di nessuno. Ma questo non è un buon motivo per non fare le cose "by the book".
E anche facendo le cose per bene, ma solo quanto basta per ottenere un'approvazione di emergenza (Emergency Use Authorization negli USA, Conditional Marketing authorization da noi, e non sono proprio oggetti identici) gli aspetti critici non mancano: "Una Emergency Use Authorization per un vaccino antiCOVID potrebbe essere appropriata in seguito a robusti dati di fase II se l'uso del prodotto fosse limitato a una popolazione molto ristretta e ad alto rischio... ma FDA dovrebbe usare estrema cautela nel rilasciare una EUA per un vaccino antiCOVID ... in parte perché l'EUA per un vaccino NON AVREBBE PRECEDENTI, e così l'agenzia
potrebbe creare uno standard per future EUA. Il successo o il fallimento di un tale uso in emergenza potrebbe avere conseguenze per la fiducia dei cittadini in tutta l'offerta vaccinale", diceva qualche mese fa un ex commissioner di FDA.
FDA ha mantenuto la parola, aveva detto e ripetuto che l'asticella sarebbe stata alta, per un'EUA, e alta è stata: è arrivata per il vaccino Pfizer a fase III avanzata, per soggetti dai 16 anni in su. Quanto all'approvazione definitiva, Pfizer dice che sarà pronta a richiederla ad aprile. Vedremo.
 
Venendo al panorama italiano, tra tutti gli scenari nazionali possibili ritengo questo il più probabile:
 
Il vaccino Pfizer viene distribuito, senza particolari problemi di disponibilità, non ci sono problemi nella catena del freddo. A ruota arriva quello Moderna. Si dimostrano abbastanza efficaci nel prevenire la malattia severa e grave e abbassano a stretto giro la quantità di ospedalizzazioni, ma non tanto da non mettere in crisi le terapie intensive durante un outbreak. Non si dimostrano efficaci nel prevenire la circolazione del virus. Non vengono fuori eventi avversi significativi a bassa frequenza (1/50.000 e inferiore).
 
Cioè il principale scopo della politica, il controllo dell'epidemia tramite vaccinazione di massa, non sarà raggiunto (magari farà prima ad esaursi la pandemia)
Quasi sicuramente, perché è un film già visto, il non raggiungimento dell'obiettivo sarà attribuito ad un'insufficiente adesione dei cittadini all'offerta vaccinale.
In pratica, la fotocopia di quanto avviene con la vaccinazione antiinfluenzale.
E' stato ripetuto, ma evidentemente non abbastanza: senza dati solidi sull'efficacia dei vaccini nella fascia di età più a rischio (over 60) e sulla durata della protezione è impossibile pianificare politiche efficaci di vaccinazione anticovid. Impossibile.
Ma sono state pianificate comunque... e l'ora segnata dal destino è prossima.

giovedì 10 dicembre 2020

TEORIE IBRIDE - By Starbuck


“All of this has happened before and will happen again", the Hybrid warns
Ora son qua e vorrei raccattare qualche idea brillante per riproporre il bollito di 3 anni fa, che parlava di obbligo, medici e vaccini. Di come allora gli operatori sanitari, medici inclusi predicassero bene e razzolassero decisaemnte male –molto male- (Stefano Rosso a parte, ovviamente). Che già nel 2017 fossero un pubblico ampiamente resistente ai vaccini antinfluenzali (https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e.../articolo.php... ): volenterosi nel farlo solo per 1/3. Il perché? motivi assortiti, i più ne temono gli effetti secondari apparentemente, ecc...
E vorrei chiedere retoricamente, oziosamente: cosa è cambiato in questi anni?
Ma non me ne vengono di idee brillanti...né di colpi di scena... Può essere cambiato qualcosa?
E’ cambiato qualcosa quest’anno? Quest’anno in cui era fortemetne raccomandata l’antinfluenzale “per distinguere dal COVID”? Quest’anno che dalla FIMPs già a maggio tuonavano per "obbligo di vaccino antinfluenzale per gli studenti a Settembre” (https://www.orizzontescuola.it/rientro-a-settembre.../ ) ?
No, assolutamente no. A parte la penuria o la difficoltà di reperire l’antinfluenzale in alcune regioni, anche quest’anno i medici si vaccinano contro l’influenza ancora in minima parte (https://rep.repubblica.it/.../il_piano_del_governo_per.../): adesioni tra il 30 ed il 40% massimo anche in era COVID. Altruismo? Non esattamente, direi più...voglia di fare ricorso al TAR (Lazio, Calabria, Sicilai) e vincerlo (in Sicilia è ancora in corso...) in caso di obbligo a vaccinarsi imposto dalle amministrazioni locali. ( https://www.quotidianosanita.it/regioni-e.../articolo.php... ; https://calabria.gazzettadelsud.it/.../obbligo-del.../ ; https://www.insanitas.it/vaccino-obbligatorio-per-gli.../ )
In questi giorni il can-can o mantra obbligo-vaccino è ripreso, pari identico a 3 anni fa, solo, su più larga scala, e cosa ci aspettiamo, sul fronte operatori sanitari?
Li abbiamo visti stanchi lamentarsi dietro i segni delle mascherine e dalle pagine dei giornali, per mesi ... saranno in prima fila? ... o forse no?
Beh, direi "forse no", se il buon giorno si vede dal mattino sul Lazio, e se già mettono le mani avanti ... ( https://www.lanotiziapontina.it/.../piano-di.../ )
E così gli operatori sanitari, che in teoria ed anche a buonsenso dovrebbero essere i primi a vaccinarsi con un eventuale vaccino COVID approvato in via emergenziale, scivolano nella classifica delle priorità, scivolano anche gli anziani, il dibattito si sposta e si rifocalizza... meglio prediligere un’altra categoria, forse... indovinate un po’ quale (https://rep.repubblica.it/.../vaccino_contro_il_covid.../)?
Ovvio che “il Dilemma” di vaccinare “i Liceali” ce lo abbiamo solo nell’italico stivale, altrove, no. Ad esempio nella lista dei priority groups per la vaccinazione in UK (unico posto dove un vaccino approvato c’e’ ad ora) la categoria studenti non è presente (https://www.gov.uk/.../priority-groups-for-coronavirus... ). A proposito di bambini si legge che “There is very limited data on vaccination in adolescents, with no data on vaccination in younger children, at this time. The committee advises that only those children at very high risk of exposure and serious outcomes, [...], should be offered vaccination.”: che fate, traducete voi?
E quindi, difficile trovare idee orginali, accattivanti: il bollito è sempre quello, riscaldato alla bene e meglio. Da una parte qualcuno andrà in prima TV a farsi vaccinare in diretta e a dare del somaro a chi non si vaccina - minacciando la sospensione varie di diritti costituzionali - e, per rafforzare i primi, dall’altra parte salteranno fuori i fulminati protagonisti della “Saturday’s morning bonus track”. Con lo scontato finale che tra i due contendenti, “la migliore gestione mondiale della pandemia” medierà su una posizione che sembrerà ragionevole ai più, ma che sarà nei fatti un’altra sonora sconfitta, l’ennesima delle nostre residue libertà.
what else do I have to say?
Saturday’s morning bonus track:
- Secondo voi quando partiranno con "nei vaccini Pfitzer ci sono le nanoparticelle?" Ho già sentito che il vaccino va iniettato a -80 per cui credo ci manchi poco
- La XXX farà le analisi per vedere se si formano pupazzi di neve nelle cellule?
- ... intanto su Panorama sono arrivati i feti dentro il vaccino, altro cavallone di battaglia.

mercoledì 9 dicembre 2020

VACCINI APPROVATI IN EMERGENZA E BUDGET SANITARIO

1) LE GATTE FRETTOLOSE ETC

https://www.standard.co.uk/news/uk/warning-patients-pfizer-biontech-covid-allergic-reactions-b229762.html?utm_source=upday&utm_medium=referral&fbclid=IwAR2FL3p1VWagFnoSP3sP1mdKkwR95hdPCvbqV2tYX9e1GBQ44bRSJCwvIQ8

Grazie alla precoce approvazione del vaccino Pfizer-Biontech da parte di MHRA oggi sappiamo che questo vaccino è controindicato per soggetti con storia di allergie significative.
I due lavoratori del servizio sanitario inglese questa storia la avevano (girano con la siringa di adrenalina a portata di mano) e dato che hanno ricevuto il vaccino in una struttura adeguata ai primi segni di shock anafilattico sono stati trattati immediamente con esito positivo.
Pensate invece se fosse stata messa su una vaccinazione tipo drive-in (come qualcuno pensa di fare da noi) quali potevano essere le conseguenze.

Queste cose è bene saperle PRIMA di iniziare una campagna di vaccinazione di massa (e quindi quando i trial sono conclusi e l'approvazione del vaccino è definitiva).
E' la dimostrazione concreta dei rischi che comporta un'approvazione di emergenza, quelli di cui parlava un ex commissioner di FDA (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/07/follie.html). Non credo che esista un concreto "rischio dengvaxia", ma ricordiamo cosa successe in Giappone all'inizio degli anni 70 con l'antipertosse cellulare: ci furono decessi da encefalite che risultarono ovviamente in un crollo delle coperture vaccinali in tutti i paesi industrializzati, un crollo di quasi il 50%, non quei pochi punti percentuali che qualcuno di recente definiva "crollo".

Da un certo punto di vista dobbiamo essere grati a UK, che ci sta offrendo una fase III/IV accelerata (i sanitari inglesi forse così grati non sono).

 

2) WE HAVE KNOWN THE DAYS...
 
 

 
Quando nel 1997 uscì "The Rainmaker" ("L'uomo della pioggia") di Francis Ford Coppola molte reazioni furono "Fortunati noi con il nostro sistema sanitario pubblico, che non ci troviamo davanti un'assicurazione che nega che una leucemia sia curabile per non pagare la terapia all'assistito".
Nessuno avrebbe pensato che in capo a meno di 20 anni il nostro sistema sanitario avrebbe finito per comportarsi in modo non troppo diverso da un'assicurazione sanitaria americana di fascia medio-bassa, con i farmaci.
E non c'è verso di uscirne. Nel mezzo di una crisi sanitaria è logico che la cenerentola nell'allocazione delle risorse sia la sanità, giusto?
Nota: "We have known the days", passato come vecchio detto irlandese da Liam Devlin (Donald Sutherland), è una citazione da The Eagle Has Landed (1976), e suona un po' come "s'è visto un bel mondo".



martedì 8 dicembre 2020

CURIOSAMENTE...

Fonte: ISS-Epicentro

... la seconda ondata di COVID-19 è (stata?) a forma di curva epidemica. Il massimo è stato raggiunto il 7 novembre. Del 3 novembre è il DPCM dell'italia a colori (quando i buoi erano scappati?). DPCM o no dal 7 novembre la curva ha iniziato a scendere (direi decisamente non a causa del DPCM, visto che il tempo per vedere gli effetti delle misure sarebbe due settimane, senza stare a contare quando tizio o caio sono diventati arancioni o rossi).
E allora?
E allora forse forse chi pensava che la seconda ondata si sarebbe esaurita a marzo, o ad aprile, si era sbagliato (un'altra volta, ma ormai non ha più importanza).
E allora forse abbiamo chiuso meno e più tardi ma con risultati se non migliori paragonabili a quelli del lockdown primaverile. Non è questione in generale di misure di contenimento, ma di misure di contenimento efficaci. Oltre una soglia, e forse è una soglia bassa, un generico "chiudere di più" probabilmente ha effetti marginali o nulli.
E allora sono quasi d'accordo su chi dice che un Natale "aperto" sarebbe stato come ferragosto: probabilmente, come allora, non sarebbe successo un tubo (inutile provare a spiegarlo a Galli e a tutta la folla che pensa che abbiamo scontato e scontiamo le colpe di un ferragosto "aperto", è un articolo di fede).
Perché siamo sempre lì, e ci sono ottime chance di vederlo l'anno prossimo con il dispiegamento dei vaccini, che possono essere visti come un elemento di contenimento, quei fattori che riducono β, la velocità di diffusione dell'infezione (che finisce dentro il più noto Rt): non si tratta di sistemi a dinamiche lineari e neanche di sistemi a dinamiche non lineari semplici, l'effetto non è proporzionale alla forza applicata (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../about...), ed è questo che sfugge ai più.
Più che questione di onde è una questione di nave: il nostro sistema sanitario è ormai uno scafo usurato e raddobbato in estrema economia, e ricordo che in tempi meno difficili bastava la stagione influenzale a metterlo in crisi.

domenica 6 dicembre 2020

INVECE DEI FURETTI SI POTREBBE SAPERE DELLA FASE II?

 

https://www.adnkronos.com/.../covid-nuovo-antivirale...

E' stato già scritto qua sopra che il miglior modello animale per antivirali (e vaccini) sono i macachi rhesus (e non i furetti)?
Uhm, non ricordo, dovrei andare a cercare indietro...
(per gli ultimi arrivati, sì, alla nausea).
E anche EIDD-2801/MK-4482, che ormai ha un nome (molnupiravir) qua sopra è una vecchia conoscenza: vedasi https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../covid-19-una... e https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../farmaci-covid...
Gli addormentati/e nel bosco pare lo scoprano ora, con questo lancio di agenzia. Ma il punto è che siamo a dicembre. Dicembre, quando i risultati di fase II erano attesi per settembre. Invece siamo a parlare di furetti.
Ci sono una quantità di motivi per cui Merck con molnupiravir possa voler mantenere un basso profilo, e il primo che mi viene in mente è il polverone venuto fuori a giugno secondo cui gli uomini di Trump avrebbero voluto finanziare comunque il farmaco su cui gravavano sospetti di mutagenicità (ma se il profilo a riguardo fosse stato preoccupante col cavolo FDA avrebbe lasciato iniziare i trial clinici).
In breve questa dei furetti è una notizia, sì, per i disattenti, superficiali et similia.
Gli altri attendono qualcosina dallo sviluppo clinico, ma una fase IIa su 89 soggetti si è da poco conclusa (https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT04405739), e ancora non se ne sa nulla, mentre una fase II/III su 1300 soggetti è ancora in corso (https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT04575584) e gli endpoint primari si vedranno verso maggio 2021.
Detto ciò, se c'è un capitolo indecentemente trattato, in questa pandemia, è appunto quello dei farmaci. Infinitamente peggio trattato e discusso di quello dei vaccini. Ricordo che al momento esiste un solo farmaco approvato contro COVID sulle due sponde dell'Atlantico (in Europa con una Conditional Marketing Authorization) ed è remdesivir.
Almeno una parte delle 25.000 vittime di questa seconda ondata si sarebbe potuta salvare se Arcuri, a settembre, invece che ordinare 25.000 dosi di remdesivir (circa 4200 cicli di trattamento) avesse fatto come i suoi colleghi tedeschi, che ne hanno ordinate 150.000. Poi se dopo il primo non fosse tornato indietro su altro ordine da 25.000 dosi qualche decesso di meno lo avremmo visto. Quindi chi ora rilancia sui furetti se molnupiravir fosse approvato magari ce lo saremmo trovato a dire: non funziona, costa troppo e tutte queste belle cose. Perché c'è una dottrina da non contraddire, quella della minima spesa.

giovedì 3 dicembre 2020

REMDESIVIR, OMS, NIAID: VOLANO SCHIAFFI (TRA LE RIGHE)

 

https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMe2034294


Alla fine su NEJM è uscito un articolo con i dati di SOLIDARITY (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2023184). Si tratta del trial usato da OMS per la sua raccomandazione: remdesivir sconsigliato per qualsiasi paziente COVID.
Non è un articolo banale: a un certo punto, per giustificare i propri risultati, gli autori si sentono in dovere di spiegare perché i risultati di SOLIDARITY su remdesivir sono diversi da quelli di ACTT-1. E tra le varie argomentazioni arrivano, in soldoni, a questa: vero che, a differenza del nostro, il trial di NIAID è controllato da placebo e in doppio cieco, ma il loro gruppo di controllo conteneva più pazienti gravi del gruppo dei trattati (tradotto, NIAID o ha lavorato male o ha "barato" a favore del farmaco).
La risposta arriva a strettissimo giro, ed è a tono:
"Trial randomizzati grandi e semplici come SOLIDARITY si focalizzano su risultati facilmente misurabili che possano essere raccolti velocemente e accuratamente in 7 mesi dall'inizio dell'arruolamento alla pubblicazione.
SOLIDARITY ha risposto alla domanda critica e importante sui possibili benefici quanto a mortalità di quattro regimi terapeutici fortemente consigliati.
Ha dato forma all'agenda della ricerca sui trattamenti per COVID-19.
Per tre dei quattro farmaci studiati (idrossiclorochina, lopinavir e interferon beta-1a) non c'è evidenza di beneficio. Il beneficio del quarto (remdesivir) può essere la capacità di cambiare il corso dell'ospedalizzazione in alcuni pazienti, ma i risultati di SOLIDARITY ci dicono di non attenderci sostanziali riduzioni di mortalità.
Le ulteriori domande riguardo a remdesivir possono trovare risposta solo in trial con controllo trattato con placebo e dati complessi.
Remdesivir dovrebbe essere riservato al trattamento di pazienti con determinati fattori di rischio?
Qual'è il timing più efficace per l'uso di remdesivir, e dovrebbe essere usato in combinazione con altri agenti?
Come il corso dell'ospedalizzazione è influenzato dal tipo e dal livello di cura offerto in particolari ambienti?
Un esame dettagliato di queste domande da parte di SOLIDARITY avrebbe compromesso l'estrema semplicità che lo ha reso possibile"
Tradotto: col vostro elefante non si può fare un percorso ad ostacoli, e davvero ci state dicendo che la mortalità da COVID non è influenzata dalla differenza di qualità della struttura sanitaria tra Italia, Perù, Pakistan, Svezia, Sudafrica e India?

martedì 1 dicembre 2020

EMA, VACCINI ANTICOVID: CAMBIO DI PASSO?

 

https://www.repubblica.it/…/pfizer_chiesta_l_autorizzazio…/…

Con COVID stiamo assistendo a un crescendo parossistico della fregola vaccinale.
I motivi sono ovvi: chi non spera in un ritorno alla normalità?
Ma...
Qua sopra è da aprile che si sottolinea un preoccupante orientamento politico e delle politiche vaccinali globali: accelerare lo sviluppo, saltare il preclinico, tagliare le curve.
In una recentissima intervista Rasi, ex DG EMA, faceva chiarezza sul processo regolatorio che porta all'approvazione di un vaccino ( https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/11/replay-i-conti-senza-loste-e-il-vaccino.html). Ma oggi Rasi non c'è più, al vertice di EMA.
Al suo posto c'è Emer Cooke, irlandese.
Nel curriculum della Cooke c'è un capitolo che a me è risultato preoccupante: è stata negli ultimi 4 anni al vertice dell'ufficio prequalifiche di OMS.
E che problema c'è? Semplice, OMS per i suoi programmi prequalifica cani e porci, letteralmente (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/who-e-fda-conflitt… e non si parla di casi isolati).
C'è sempre l'aspetto professionale, o almeno quello che dovrebbe essere l'aspetto professionale: da OMS fai il lavoro di OMS, da EMA fai il lavoro di EMA.
Personalmente mi auguro che Cooke abbia una grandissima professionalità, sotto questo profilo, perché le pressioni politiche sono alle stelle: "Von der Leyen: "I primi europei vaccinati entro fine dicembre".
Come si concilia tutto questo con quanto detto da Rasi? Non si concilia in alcun modo.
Pur considerando la bassissima qualità media del giornalismo italiano e di Repubblica in particolare, questo passo suona preoccupante: per i vaccini Pfizer e Moderna "l'Ema ha fatto sapere: "Se i dati saranno sufficienti, il processo di valutazione potrebbe terminare al più tardi il 29 dicembre"".
Si parla di Conditional Marketing Authorization: è un'autorizzazione a tutti gli effetti della durata di un anno, rinnovabile, concessa mentre continua il lavoro di sviluppo necessario all'ottenimento di un'autorizzazione "regolare".
Il vaccino AZ-Oxford comunque esce momentaneamente di scena, quindi, e ci si concentra su Pfizer e Moderna.
Staremo a vedere.

Addendum: E invece sì, a EMA da Rasi a Cooke il cambio di passo c'è stato: approvazione d'emergenza per il vaccino Pfizer il 29, il 12 gennaio per quello Moderna. fiercepharma.com/pharma/covid-1 

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CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...