... non esiste. Specialmente per la sua variante figa, che faceva sfoggio di analogie storiche che analoghe non erano e per cui ai primi di febbraio 2020 il vero problema erano nell'ordine il razzismo e l'opposizione italiana (quando arrivi a credere che il problema di un paese non sia il suo governo ma la sua opposizione, beh, sei bello che andato: so long, hasta luego, mandaci una cartolina dai fantastici luoghi verso cui stai veleggiando). Lo stigma sociale lo abbiamo visto, sì. Ma non dei confronti dell'asiatico, bensì verso i runners senza mascherina anche quando correvano su spiagge deserte.
Se campi abbastanza ne vedi di tutte... da chi tifava Vesuvio a chi, in tempi recenti e recentissimi, tifava virus.
E nell'estate del 2018? Visto che quella di turno nella sequenza in corso di pessimi ministri della salute pareva volesse metter mano all'obbligo vaccinale, il virologo più famoso della rete tuonò che eventuali morti di morbillo sarebbero stati una sua diretta responsabilità (e di morbillo non si è più parlato).
Due anni dopo anche diversi di quelli che fieramente osteggiavano il virologus maximus si ritrovano a tifare COVID, a tifare lockdown e a distribuire patenti di responsabilità morale (indovinate a chi).
Solo gli stupidi non cambiano idea, giusto?
E quindi... e quindi è toccato vedere per alcuni giorni #lockdown in tendenza su twitter. Roba da chiodi.
E molti si sono impegnati all'inverosimile per dimostrare che "E' vero, ci siamo, arriva!" (la seconda ondata). La masturbazione estrema del dato, come tutte le pratiche sessuali, a parer mio dovrebbe rimanere una cosa privata, da non ostentare in pubblico.
In breve, il senso di costoro per dati e tendenze... beh, non c'è, come non c'è mai stato. Infatti...
Infatti dopo ferragosto che è successo?
La curva rispetto a giugno, e a luglio, esibisce una leggera tendenza alla risalita, in linea con quel che succede in Germania e Austria, e questo in un momento di massimo degli spostamenti rispetto a marzo. Poi c'è la situazione clinica, che è un altro discorso (e che non desta preoccupazioni). Quindi l'apocalisse e lo stracitato lockdown 2 sono rimandati.
Magari la seconda ondata arriverà, coi primi freddi oppure prima. Ma non ora, né fra una settimana, e probabilmente neanche tra due o tre. E un incremento di numeri nelle terapie intensive probabilmente niente avrà a che fare con la riapertura delle scuole, che dovrebbe essere un ritorno a una vigile normalità, e non la pagliacciata che si va profilando. Vigile normalità: quel che non si fece tra gennaio e febbraio e che invece viene fatto oggi, quanto bene è difficile da dire: controlli in ingresso, test, trace (sul treat si apre un capitolo a parte: come vengono trattati oggi i pazienti ricoverati in intensiva?).
C'è quindi chi parla in modo pretestuoso di responsabilità morali. Io invece ricordo responsabilità politiche pesanti come macigni.
Quella di chi disse "Siamo pronti!", e pronti non eravamo.
Quella di chi si produsse in una sequela di circolari ministeriali inadeguate e contradditorie.
Quella di quanti ritardarono la zona rossa nella bergamasca, tra governo e regione.
Quella di chi non forniva ai sanitari DPI, o li forniva non certificati (e i risultati si sono visti).
Quella di chi ritardava l'uso delle migliori opzioni terapeutiche (in nome del risparmio sanitario, anche se non lo dicevano).
Quella che per molti è roba da dimenticare, nel nome dell'eroico sforzo del personale medico e della stabilità del governo dell'emergenza permanente.
Impeccabile il commento di Gianni Rezza, nell'immagine.