lunedì 20 novembre 2023

GLI SPORTIVI E I MULLAH

 

https://www.rainews.it/tgr/piemonte/articoli/2023/11/jannik-a-nole-sei-unispirazione-per-tutti-ma-soprattutto-per-i-giocatori-b4088bbe-c57f-4d66-9ad7-eef9256b2781.html

Sinner fa un discorso da sportivo. Il mullah Omar, ops, scusate, un luminare della medicina mondiale no.

https://www.repubblica.it/sport/tennis/2023/11/15/news/burioni_covid_tweet_djokovic_sinner-420412964/

Perché c'è un momento per le lezioni in tv e uno per arringare i talebani, come quello che aveva fatto qualche giorno prima. Perché la teodicea de Lascienza dice che, a seconda delle tue private e personali scelte, non solo verrai maledetto nei secoli dai fedeli, ma ci saranno anche conseguenze materiali: non vincerai, la tua attività professionale o il tuo lavoro andranno a schifio etc etc etc.

Mi sa che c'è bisogno di un aiutino: che roba è la teodicea? Roba che non si mangia

 "Parte della teologia naturale che, trattando della giustizia di Dio, mira a conciliare la presenza del male nel mondo con la bontà divina". In breve "In hoc signo vinces" e "omnia munda mundis" interpretato come "ai giusti il successo nella vita" (mentre in realtà piove sui giusti e sugli ingiusti, e poi: qual'è la definizione scientifica di "un giusto"?).

Ma si sa: non sono aggiornato, sono obsoleto e quindi non sapevo che la teodicea era diventata uno dei principi irrinunciabili del metodo scientifico. Cercherò di ovviare con un corso di aggiornamento. Anzi, no.




domenica 19 novembre 2023

LA FINE DELLA SCIENZA

 

https://www.wired.it/article/evoluzione-sistemi-non-viventi-nuova-legge-natura-incremento-informazione-funzionale/

Personalmente quando leggo o sento "termodinamica dell'informazione" o passo oltre o ho una smorfia di disgusto. Perché si parte dalla buonanima di Boltzmann per arrivare a un impalcatura teorica che pur avendo avuto i propri momenti fighi (Feynman), alla fine ha potuto contare su un paio di conferme sperimentali molto tirate per i capelli in qualcosa come un'ottantina di anni (https://en.wikipedia.org/wiki/Entropy_in_thermodynamics_and_information_theory). Qualcuno poi avrà capito che quanto a discorsi sull'entropia sono estremamente sensibile, quindi quando sento o leggo certa roba posso reagire pure molto male. Tipo quando si parla di una seconda legge dell'infodinamica che va in senso contrario al secondo principio della termodinamica: per qualcuno sarà tutto molto bello, ma forse è meglio lasciare la termodinamica fuori dal quadro, perché non c'entra una tubo (https://www.wired.it/article/matrix-universo-simulazione-nuova-teoria-fisica-infodinamica/).

Ma non c'è stato chiacchericcio solo sul' "univeso simulazione" e questa seconda legge dell'infodinamica. Qualcuno ha deciso di andare oltre e propone una nuova legge dell'universo (https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2310223120). Il riassunto lo potete trovare nel link di Wired sotto l'immagine all'inizio del post. L'articolo espone una congettura, ma fondamentalmente più che proporre una nuova legge dell'universo propone un nuovo criterio di descrizione dei sistemi naturali: l'informazione funzionale come funzione del grado di funzionalità (non vi preoccupate, suona orrendo anche in inglese), I(Ex). Questa nuova descrizione viene dall'analisi di un qualsiasi set di dati sperimentali, fossero pure inerenti un singolo specifico sistema? No. Ci si augura che qualcuno ci lavori.

La velocità di evoluzione di alcuni sistemi può essere influenzata artificialmente. Il formlaismo dell'informazione funzionale suggerisce che la velocità di evoluzione di un sistema può essere aumentata in tre modi: 1) aumentando il numero o la diversità degli agenti che interagiscono agents, 2) aumentando il numero delle diverse configurazioni del sistema e/o 3) migliorando la pressione evolutiva sul sistema (per esempio nei sistemi chimici da più frequenti cicli riscaldamento/raffreddamento o di inumidimento/essiccamento) Futuri esperimenti sull'evoluzione chimica e simulazioni di sistemi a evoluzione artificiale possono essere capaci di ottenere misure quantitative riguardo a quanto la velocità di evoluzionepossa essere aggiustata variando parametri importanti e driving forces.

Se la cosa vi sembra oscura, quando parlano di "evoluzione di sistemi chimici" hanno in testa l'abiogenesi.

Porre l'evoluzione verso la complessità come legge dell'universo sarà anche sexy, per qualcuno, ma tanto per cambiare ci si scontra con leggi con fondamenta solide come il granito: un processo quale che sia, quindi anche un processo evolutivo verso la complessità, deve portare a una differenza entropia dell'universo uguale o maggiore di zero. Al che quale sarebbe la driving force del processo evolutivo? L'infodinamica? Ma per favore... Next step più probabile? 0 dati sperimentali ma qualche simulazione al computer molto colorata.

Tutto questo, praticamente, è Prigogine ignorando Prigogine e lasciando fuori le basi della termodinamica (fu Prigogine, 70 anni fa, a descrivere l'ordine ottenuto dal caos, ovvero strutture dissipative la cui organizzazione massimizza la produzione di entropia). E quindi? E quindi  si va a mode, ragazzi, non è che si scherza (citando qualcuno).

Questa è fenomenologia da fine della scienza: le grandi leggi della natura le abbiamo già trovate, il resto è al momento fuori portata, quindi ci si diletta in congetture e pinzillachere. Il video di Sabine Hossenfelder è perfetto, al riguardo e ha pure un rapidissimo riferimento a questa storia della nuova legge dell'universo.

Per anticipare le proteste: una missione con equipaggio umano su Marte non sarebbe scienza, ma tecnologia. Cioè non aggiungerebbe nulla a quello che sappiamo sulle leggi della natura. Ma questo sarà l'argomento di un altro post.



Quindi sì, la scienza sta morendo e pure piuttosto male.

giovedì 16 novembre 2023

SERIE: LEZIONI DI CHIMICA

 


Lezioni di chimica è ufficialmente la serie preferita di questo blog, di questi tempi. Potrei iniziare a enumerare i motivi, ma non credo che sia necessario. Vedetevela, legalmente o no. C'è chimica, fenomenologia dell'accademia e dintorni e molto altro. E' una di quelle fiction che parlano della realtà più degli annali e dei microfilm delle prime pagine dei giornali o dei loro analoghi nell'era digitale. Non cambia niente. E' il contenuto, o il "messaggio", che conta. That's all, folks.


martedì 14 novembre 2023

LETTERA APERTA DI GIORNALISTI SU GAZA

 

Ci sono giornalisti che non sono nel mucchio dei servi dei servi dei servi, rispetto alla media italiana. La stampa italiana è puro servilismo al 99% (i servi dei servi dei servi dei servi) con p-value 0.000001. Per fortuna esiste un 1% diverso.

Rilancio la traduzione:

Condanniamo l’uccisione di giornalisti a Gaza da parte di Israele e chiediamo l’integrità nella copertura mediatica occidentale delle atrocità di Israele contro i palestinesi.

La devastante campagna di bombardamenti di Israele e il blocco dei media a Gaza minacciano la raccolta di notizie in un modo senza precedenti. Non abbiamo molto tempo.

Più di 11.000 palestinesi sono stati uccisi durante le quattro settimane di assedio israeliano. Nel crescente bilancio delle vittime ci sono almeno 35 giornalisti, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, in quello che il gruppo definisce il conflitto più mortale per i giornalisti da quando ha iniziato a monitorare le morti nel 1992. Molti altri sono stati feriti, detenuti, scomparsi o hanno visto i loro familiari uccisi. 

Come reporter, redattori, fotografi, produttori e altri lavoratori delle redazioni di tutto il mondo, siamo sconvolti dal massacro dei nostri colleghi e delle loro famiglie da parte dell’esercito e del governo israeliano. 

Scriviamo per sollecitare la fine della violenza contro i giornalisti a Gaza e per chiedere ai responsabili delle redazioni occidentali di essere lucidi nel coprire le ripetute atrocità di Israele contro i palestinesi.  

I giornalisti nella Striscia di Gaza assediata stanno affrontando estese interruzioni di corrente, carenza di cibo e acqua e un collasso del sistema sanitario. Sono stati uccisi mentre lavoravano visibilmente come giornalisti, così come di notte nelle loro case. Un’indagine di Reporter Senza Frontiere mostra anche che i giornalisti sono stati deliberatamente presi di mira durante due attacchi israeliani del 13 ottobre nel sud del Libano, che hanno ucciso l’operatore video di Reuters Issam Abdallah e ferito altri sei giornalisti.

Anche le famiglie dei giornalisti sono state uccise. Wael Dahdouh, capo dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza e un nome familiare nel mondo arabo, ha appreso in onda il 25 ottobre che sua moglie, i suoi figli e altri parenti erano stati uccisi in un attacco aereo israeliano. Un attacco del 5 novembre contro l’abitazione del giornalista Mohammad Abu Hassir della Wafa News Agency ha ucciso lui e 42 membri della famiglia.

Israele ha bloccato l’ingresso della stampa straniera, limitato pesantemente le telecomunicazioni e bombardato gli uffici stampa. Nell’ultimo mese sono state colpite circa 50 sedi dei media a Gaza. Le forze israeliane hanno esplicitamente avvertito le redazioni che “non possono garantire” la sicurezza dei loro dipendenti dagli attacchi aerei. Considerate la prassi decennale di prendere di mira letalmente i giornalisti, le azioni di Israele mostrano una soppressione della libertà di parola su vasta scala.

Il Sindacato dei giornalisti palestinesi ha esortato i giornalisti occidentali a condannare pubblicamente gli attacchi contro i giornalisti. “[Chiediamo] ai nostri colleghi giornalisti di tutto il mondo di agire per fermare l’orribile bombardamento del nostro popolo a Gaza”, ha affermato il gruppo il 31 ottobre in una dichiarazione pubblica.

Stiamo ascoltando quella chiamata. 

Siamo al fianco dei nostri colleghi di Gaza e annunciamo i loro coraggiosi sforzi di riferire nel mezzo della carneficina e della distruzione. Senza di loro, molti degli orrori sul territorio rimarrebbero invisibili. 

Ci uniamo alle associazioni della stampa tra cui Reporter Senza Frontiere, l’Associazione dei giornalisti arabi e mediorientali e la Federazione internazionale dei giornalisti nel chiedere un impegno esplicito da parte di Israele per porre fine alla violenza contro giornalisti e altri civili. Le redazioni occidentali traggono enormi benefici dal lavoro dei giornalisti di Gaza e devono adottare misure immediate per chiedere la loro protezione.

Riteniamo anche le redazioni occidentali responsabili della retorica disumanizzante che è servita a giustificare la pulizia etnica dei palestinesi. Doppi standard, imprecisioni ed errori abbondano nelle pubblicazioni americane e sono stati ben documentati. Più di 500 giornalisti hanno firmato una lettera aperta nel 2021 in cui esprimono la preoccupazione che i media statunitensi ignorino l’oppressione dei palestinesi da parte di Israele. Eppure la richiesta di una copertura equa è rimasta senza risposta.

Le redazioni hanno invece minato le prospettive palestinesi, arabe e musulmane, liquidandole come inaffidabili e hanno invocato un linguaggio provocatorio che rafforza i cliché islamofobici e razzisti. Hanno pubblicato la disinformazione diffusa dai funzionari israeliani e non sono riusciti a controllare l’uccisione indiscriminata di civili a Gaza, commessa con il sostegno del governo degli Stati Uniti. 

Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, in cui più di 1.200 israeliani, tra cui quattro giornalisti, sono stati uccisi e altri 240 circa sono stati catturati, questi problemi si sono aggravati. La copertura giornalistica ha posizionato l’attacco come il punto di partenza del conflitto senza offrire il necessario contesto storico: che Gaza è di fatto una prigione di rifugiati provenienti dalla Palestina storica, che l’occupazione israeliana è illegale secondo il diritto internazionale e che i palestinesi vengono bombardati e massacrati regolarmente dal governo israeliano.

Gli esperti delle Nazioni Unite hanno avvertito di essere “convinti che il popolo palestinese sia a grave rischio di genocidio”, ma i media occidentali rimangono riluttanti a citare esperti di genocidio e a descrivere accuratamente la minaccia esistenziale in corso a Gaza.

Questo è il nostro compito: chiedere conto al potere. Altrimenti rischiamo di diventare complici del genocidio.

Rinnoviamo l’appello ai giornalisti affinché dicano tutta la verità senza timori o favoritismi. Affinché utilizzino termini precisi ben definiti dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani, tra cui “apartheid”, “pulizia etnica” e “genocidio”. Affinché riconoscano che distorcere le parole per nascondere le prove di crimini di guerra o dell’oppressione dei palestinesi da parte di Israele è una negligenza giornalistica e un’abdicazione alla chiarezza morale.

L’urgenza di questo momento non può essere sopravvalutata. È imperativo cambiare rotta.

(https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/26769-rivista-paginauno-gaza-lettera-aperta-di-900-giornalisti-i-media-non-devono-nascondere-le-ripetute-atrocita-di-israele-i-termini-corretti-sono-genocidio-e-pulizia-etnica.html)


domenica 12 novembre 2023

SI SAPEVA CHE ERA POLITICA, ORA E' NERO SU BIANCO

 

https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/25134-michele-manfrin-si-pensava-fosse-scienza-invece-era-speranza.html

Come riportato negli stralci pubblicati negli ultimi giorni, si legge che il 6 aprile del 2020 Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e allora portavoce del Comitato Tecnico Scientifico instituito durante la dichiarata emergenza legata al Sars-Cov2, manda dei grafici e dei dati a Roberto Speranza, allora Ministro della Salute, circa l’andamento epidemico positivo nel Paese per concordare la linea da adottare. In quel periodo la discussione prevedeva la possibilità, sulla base dei dati scientifici in possesso al CTS, di riaprire alcune attività dopo mesi di lockdown, la cui fine sarebbe arrivata un mese dopo. Speranza risponde a Brusaferro dicendo: «Domani tieniti sulle curve all’inizio [intese quelle del contagio, ripetute con bollettino giornaliero]. Poi vediamo domande. Due avvertimenti: 1) tutto quello che direte può finire fuori alla stampa. 2) se vogliamo mantenere misure restrittive conviene non dare troppe aspettative positive». A queste parole, Brusaferro risponde: «Ok. Quindi niente modelli come quello che ti ho mandato. Ci raccordiamo domani. Buonanotte». Dopo che, il giorno dopo, il Presidente dell’ISS e membro del CTS aveva svolto il compito dettato da Speranza, l’ex Ministro della Salute scrive: «Ottimo. Tenete duro ora». Brusaferro risponde in cerca di conferma: «Sufficiente?». Speranza ribadisce: «Ottimo». Brusaferro interroga Speranza sulla linea da tenere: «Glielo diciamo? Che prevediamo sempre la chiusura?». Speranza sentenzia: «Si. Chiaramente».

Oggi il funzionamento del meccanismo di gestione della pandemia in Italia viene messo nero su bianco, e non dall'apposita Commissione parlamentare, ma dalla documentazione raccolta dalla magistratura. Non è precisamente una novità, nel 2020 Miozzo, inventore dell'inutilissima mascherina di comunità che comunque doveva essere usata, aveva già spiegato come andavano le cose (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/09/come-si-gestisce-la-sanita-pubblica-col.html).

Quindi più di uno aveva capito di che ragia si trattasse, ai tempi, e già un annetto fare si potevano tirare le conclusioni (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/12/yes-it-was-yes-it-is.html). L'agenda politica fatta di stronzate era percepibile fin da prima dalla dell'autocelebrativo libro di Speranza Perché guariremo, velocemente pubblicato e poi ritirato nell'autunno del 2020, in cui il ministro raccontava del suo sforzo eroico per far sdoganare quelle mascherine farlocche. 

Una nota su una presenza politica in quelle riunioni con il CTS: c'era anche la Zampa (https://it.wikipedia.org/wiki/Sandra_Zampa), al tempo sottosegretaria alla salute. Una, che quando la pressione politica per la composizione del governo Draghi risparmiò Speranza, passò da sottosegretaria a esperta (imbullonata saldamente al ministero, ovviamente esperta, sì, di politica PD). Fiera sostenitrice delll'estensioni più estreme del green pass all'italiana (https://www.open.online/2021/07/19/covid-19-zampa-green-pass-supermercati/), la signora da vera esperta ha iniziato un percorso di smarcamento (https://www.youtube.com/watch?v=JmOThuwsQ7Q&t=50s). Ma era lì in quelle riunioni in cui la politica dettava la linea.

"Non disturbate il guidatore", dicevano. Ma al volante c'era un incapace con evidenti manie di grandezza e gonfio di vuote parole.

 

Verrebbe da commentare che no, l'Italia oggi non è un grande paese e quindi si merita ducetti come lui e come quelli che a lui sono seguiti. Un tribunale politico? Ma magari! Pronto a scommettere sulla completa inutilità e inefficacia della commissione parlamentare. Però un po' di annali sarebbe bene iniziare a scriverli giusti. Tante volte uno storico volesse pubblicare un libro sulla pandemia in Italia, chissà.

Ricordatevi che ai tempi medici e accademici divorati dal fervore per il giusto, scientificamente opinabile o inconsistente, rilanciarono quella linea di gestione come indiscutibile - notare nel brano Brusaferro sulle scuole e quanto la loro chiusura non avesse basi. Una gestione indiscutibile nonostante statistiche che gridavano vendetta al cielo (numeri rilevati inferiori all'errore sulla rilevazione stessa, quindi non significativi).

Ora probabilmente si dirà che i decisori agirono male ma ottenendo un risultato sacrosanto e "scientifico". E che il problema della Svezia, a cui furono indirizzate tonnellate di fango, è che agirono male ottenendo un risultato esecrabile e ascientifico. Perché alla fine conta solo quel che è giusto per giusti. Per questo il dibattito scientifico fu impossibile quasi da subito e la cosa qua sopra e altrove fu ribadita più di una volta (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/03/onesta-nellopposizione-tra-opinioni.html).

Quindi sì, bene riperlo: erano le stronzate dell'agenda politica di qualcuno.


giovedì 9 novembre 2023

ISOMORFISMI, LE BASI, LA FEDE NELLA SCIENZA

(Riguardo gli isomorfismi https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/07/isomorfismi-caos.html)

Cosa è un campo vettoriale? Uno spazio dove in ogni punto è definito un vettore.

Detta così sembra astrusa e astratta, ma ognuno di noi dentro a uno spazio vettoriale ci vive: vive dentro il campo gravitazionale della Terra. In ogni punto in cui ci spostiamo è definito un vettore che punta verso il centro del pianeta, che è la forza gravitazionale, per cui camminamo e cadiamo ma non galleggiamo in aria. Ma ad ogni punto è associata anche un'energia potenziale: se siete su un ponteggio a 30 metri dal suolo la vostra energia potenziale è maggiore di quella di chi sta per strada sotto di voi.

Il campo gravitazionale del sistema Terra-Luna

Come un campo elettrico, il campo gravitazionale è un campo conservativo. Questo significa che l'energia potenziale di un corpo (di una carica, nel campo gravitazionale) è propria della sua posizione rispetto al centro della massa che provoca il campo. Se solleviamo un corpo di 10 metri e poi lo riportiamo a terra la sua energia potenziale alla fine del percorso rimane quella di partenza. L'energia potenziale del corpo che si muove in un campo gravitazionale dipende unicamente dalla sua posizione. Cioè è indipendente dal percorso fatto dalla posizione iniziale a quella finale. Questo ha a che fare con (o è descrivibile da) le proprietà del differenziale dell'energia potenziale come la abbiamo definita: il differenziale dell'energia potenziale è un differenziale esatto.

Un tanto al chilo, diciamo che una forma differenziale è una funzione i cui argomenti sono differenziali (per i differenziali vedasi qua https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/01/dinamiche-equazioni-differenziali.html). Per due variabili x e y la forma differenziale 𝝎 sarà 𝝎(dx, dy) (in realtà per una definizione corretta servirebbero molta matematica e molte precisazioni riguardo lo spazio in cui la forma differenziale è definita).

In generale, sia 𝝓 un percorso chiuso, regolare e/o a tratti definito in uno "spazio opportuno" e sia 𝝎 una forma differenziale definita nello stesso spazio. Se


allora la forma differenziale è detta esatta. 

Perché la generalizzazione? Perché questa cosa accade in contesti molto diversi tra di loro, per esempio in termodinamica. In passato ho postato qualcosa al riguardo (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/01/forme-differenziali-e-termodinamica.html), ma è bene espandere il discorso. In quel video non vedete integrali su un percorso chiuso, ma si mostra come dU sia esatto con un altro metodo: si mostra che dU è chiuso

Anche qua bene generalizzare. Prendiamo 𝝎 definita come sopra e come sopra ammettiamo che sia funzione dei differenziali delle due variabili, x e y

Se 

 

Allora la forma differenziale è detta chiusa (è il metodo delle derivate in croce).  Una trattazione abbastanza esaustiva la trovate qua. A noi ora basta dire che la chiusura non è condizione sufficiente per definire l'esattezza di una forma differenziale, ma se 𝝎 è chiusa e lo spazio in cui è definita è un insieme stellato (in cui ogni segmento che unisce un punto al centro dell'insieme è interamente contenuto nell'insieme) allora 𝝎 è anche esatta (e la cosa può essere dimostrata). Lo spazio in cui è definita una funzione di stato non ha "buchi", per così dire, e per questo quanto esposto nel video sta in piedi. 

E' però più facile parlare di funzioni di stato usando i percorsi e in particolare i percorsi chiusi.  Cominciamo con l'entalpia, H, che è una misura del contenuto di calore di un sistema. La legge di Hess ci dice che la differenza di entalpia tra reagenti e prodotti di reazione è la stessa qualsiasi siano i prodotti intermedi. Che è come dire che l'entalpia del sistema dipende dal suo stato iniziale e da quello finale indipendentemente dal percorso che si fa per arrivare dall'uno all'altro.

Quanto a percorsi chiusi prendiamo quello più noto, cioè il ciclo di Carnot (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/entropy-in-uk.html), e facciamolo guardando all'entropia del sistema (S).

Prendiamo A come punto di inizio del ciclo. Durante il ciclo è stato svolto lavoro, è stato scambiato calore (quindi l'entropia "dell'universo" è aumentata). Per la precisione dal grafico potete vedere che l'entropia del sistema non varia nei tratti adiabatici del percorso (in cui non viene scambiato calore) mentre varia nei tratti isotermi (in cui il sistema è scaldato o raffreddato). Ma alla fine del ciclo l'entropia del sistema è rimasta la stessa. Per il sistema l'integrale di dS lungo il percorso chiuso è uguale a 0.

Quindi poco da fare, le funzioni di stato della termodinamica sono isomorfe all'energia potenziale in un campo conservativo.

Queste a molti sembreranno banalità. Ad altri risulteranno roba poco comprensibile.Ma entrambi i gruppi dovrebbero interrogarsi su un punto: perché queste incomprensibili banalità non trovano cittadinanza nella "narrazione della scienza", AKA "comunicazione della scienza" o "divulgazione", mentre invece sono state scritte tonnellate di idiozie a proposito di S e secondo principio della termodinamica e altrettante se ne diranno e scriveranno? La risposta forse la troviamo in quella (disprezzata) filosofia che però storicamente fu alla radice del pensiero scientifico: il Novum Organum di Francis Bacon.

Gli idoli e le false nozioni che sono penetrati nell’intelletto umano fissandosi in profondità dentro di esso, non solo assediano le menti in modo da rendere difficile l’accesso alla verità, ma addirittura (una volta che quest’accesso sia dato e concesso) di nuovo risorgeranno e saranno causa di molestia anche nella stessa instaurazione delle scienze: a meno che gli uomini, preavvertiti, non si agguerriscano per quanto è possibile contro di essi. Quattro sono i generi di idoli che assediano la mente umana.

Gli idoli della tribù sono fondati sulla stessa natura umana e sulla stessa tribù o razza umana. Pertanto si asserisce falsamente che il senso è la misura delle cose. Al contrario, tutte le percezioni, sia del senso sia della mente, derivano dall’analogia con l’uomo, non dall’analogia con l’universo.
L’intelletto umano è simile a uno specchio che riflette irregolarmente i raggi delle cose, che mescola la sua propria natura a quella delle cose, le deforma e le travisa.

Gli idoli della spelonca sono idoli dell’uomo in quanto individuo. Ciascuno infatti (oltre alle aberrazioni proprie della natura umana in generale) ha una specie di propria caverna o spelonca che rifrange e deforma la luce della natura, o a causa della natura propria e singolare di ciascuno, o a causa dell’educazione e della conversazione con gli altri, o della lettura di libri e dell’autorità di coloro che vengono onorati e ammirati, o a causa della diversità delle impressioni a seconda che siano accolte da un animo già condizionato e prevenuto o sgombro ed equilibrato.
Cosicché lo spirito umano (come si presenta nei singoli individui) è così vario e grandemente mutevole e quasi soggetto al caso. Perciò giustamente affermò Eraclito che gli uomini cercano le scienze nei loro piccoli mondi privati e non nel più grande mondo a tutti comune.(https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/lontano-dallequilibrio-da-2500-anni.html , NdCS)

Vi sono poi gli idoli che derivano quasi da un contratto e dalle reciproche relazioni del genere umano: li chiamiamo idoli del foro a causa del commercio e del consorzio degli uomini. Gli uomini infatti si associano per mezzo dei discorsi, ma i nomi vengono imposti secondo la comprensione del volgo e tale errata e inopportuna imposizione ingombra straordinariamente l’intelletto.
D’altra parte le definizioni o le spiegazioni, delle quali gli uomini dotti si sono provveduti e con le quali si sono protetti in certi casi, non sono in alcun modo servite di rimedio. Anzi, le parole fanno violenza all’intelletto e confondono ogni cosa e trascinano gli uomini a innumerevoli e vane controversie e finzioni.

Vi sono infine gli idoli che sono penetrati nell’animo degli uomini dai vari sistemi filosofici e dalle errate leggi delle dimostrazioni. Li chiamiamo idoli del teatro perché consideriamo tutte le filosofie che sono state accolte e create come altrettante favole presentate sulla scena.

E occorre dire che qualche secolo dopo il tutto continua a a reggere, anche se oggi si enfatizzano gli idola theatri, le favole presentate sulla scena.

Gli idola in Bacone sono la pars destruens. La pars construens è costituita dalle tabulae: registrazione di quando il fenomeno si verifica, di quando non si si verifica e del grado (quantità) con cui si verifica: le radici di un approccio quantitativo e analitico. L'approccio che fu usato da Boyle, che a Bacone doveva molto (\https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/leggiti-kuhn-2x-by-starbuck.html).

Ed è esattamente questo approccio che da tempo si è perso completamente nel discorso "scientifico" pubblico. Un approccio del resto incompatibile con quella mitologia della "scienza" che, di fatto, è il centro costitutivo di una nuova pseudoreligione, veicolata da un catechismo da scuola elementare (https://www.sinistrainrete.info/societa/21518-andrea-zhok-credere-nella-scienza.html). E pare sia inutile sbracciarsi per dire che nessuna disciplina scientifica è fatta per dare un senso umano a qualcosa (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/10/il-senso-e-la-sfiducia.html). Ma del resto i protagonisti odierni degli idola theatri sono quelle/i definibili come neoistruiti: formati all'effimero senza alcuna cultura nella definizione classica del termine, perdipiù profondamente ostili al concetto di classicità. Piccolo problema: lo stesso concetto di pensiero scientifico è classico. Elaborabile, discutibile e tutto il resto, a quello che mi dicono da Popper a Lakatos. Ma resta il fatto che una formazione fondata sull'effimero è scritta sulla sabbia di un bagnasciuga: svanisce in un niente e svanendo in un niente è buona per ogni effimera stagione (leggasi la moda del momento). Ma resta un niente, anche se spesso è ampiamente glorificato - nell'oggi, domani sparirà e si predisporrà per un un nuovo e conveniente effimero.

So much for the useless philosophy.

 

martedì 7 novembre 2023

ISOMORFISMI (RELOADED)

 


"Isomorfo a" significa "avere la stessa forma di" (più nel dettaglio https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/07/isomorfismi-caos.html).

Il che può sembrare banale finché non ci si sofferma su "forma". 

fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione

Finché ci si ferma ad "aspetto esteriore" tutto bene per tutti. Ma che dire delle rappresentazioni?

Per esempio tra gli oggetti fantastici ci sono le descrizioni matematiche di fenomeni e gli oggetti geometrici. Un poligono con 4 angoli e equilatero: sulla base di questa formalizzazione un rombo equilatero e un quadrato sono isomorfi.

E l'andamento della concentrazione di una soluzione in funzione del numero delle diluizioni ha la stessa forma del decadimento radioattivo - entrambi esponenziali con esponente negativo, quindi tendono a 0 nello stesso modo - il che non vuol dire che sono identici, come non sono identici un qualsiasi rombo equilatero e un quadrato. Il concetto vi è più familiare di quel che credete: tornando nel campo degli aspetti esteriori nessun essere umano è identico all'altro (tranne rare eccezioni), ma voi li riconoscete tutti come esseri umani.

Ne deriva, anche se a molti spiacerà, che la cifra del decadimento occidentale in genere e italiano in particolare (molto più accentuato) sia costituita da fenomeni isomorfi nella comunicazione mediatica e di quello che del dibattito i media pubblicizzano: l'ormai dimenticato dibattito sull'obbligo vaccinale del 2016-2017 è isomorfo a quello che ci fu sulla guerra in Siria, che è isomorfo a quello che c'è stato in due anni di COVID, che è isomorfo a quello sulla guerra in Ucraina che è isomorfo a quello su Gaza, Israele, Hamas.

Ma potremmo dire che parlare di isomorfismi sia decisamente eccessivo. E' semplicemente lo stesso maledetto film e gli attori sono più o meno sempre gli stessi anche se ogni tanto si scambiano le parti. La cosa sorprendente è che gran parte della gente non se ne renda conto o non se ne curi. Forse lo trova naturale, chissà. Forse era così anche 40 anni fa, anche se allora la storia me la ricordo molto diversa. Però, indipendentemente da quello che mi ricordo, certe fonti dell'epoca mi rammentano che a quei tempi le cose non erano poi così diverse. Per esempio l'immarcescibile questione delle fonti, maltrattata come non mai negli ultimi cinque anni: esisteva anche ai tempi, e Andrea Pazienza la inquadrava nel modo più corretto.

(al netto del fatto che magari avercelo, oggi, il PCI di quegli anni...)


CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...