giovedì 15 febbraio 2024

SCIENZA E CONFLITTI DI INTERESSE

Personalmente, capendone molto poco, ritengo che la prossima grande rivoluzione scientifica dovrebbe arrivare in quel campo. Il motivo è semplice: più miglioriamo le nostre capacità di osservazione del cosmo più troviamo fenomeni che non si spiegano con la fisica corrente: buchi neri "impossibili",  galassie a spirale troppo vecchie per essere a spirale, etc. E poi c'è tutta la faccenda materia oscura e energia oscura: etichette per qualcosa che c'è o che ci dovrebbe essere per far tornare i conti.

Per osservare meglio e vedere quello che prima non si riusciva a vedere o non si riusciva a vedere bene servono strumenti molto costosi: il telescopio James Webb è costato una decina di miliardi di dollari, per esempio. E per il Future Circular Collider, il successore di LHC si parla di 24 miliardi di dollari.


Eh già: per garantire le risorse necessarie si danno in pasto al pubblico "leggere imprecisioni", per usare un blando eufemismo. Il che non dovrebbe sembrare strano, considerato l'andazzo degli ultimi 15 anni.

Quoto Hossenfelder: "Sembra che i fisici delle particile si sentano autorizzati a spendere miliardi di dollari per ottenere niente in particolare, mentre il mondo se ne sta andando al diavolo".

 

 

mercoledì 14 febbraio 2024

IL VACCINO CHE NON AVREBBE MAI DOVUTO COMPARIRE (LO SCHIFO)

https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Il-vaccino-scomparso-57c9d5af-3ad1-4092-893d-252774b62a9f.html
 

La storia era stata coperta, oltreoceano: la vicenda dello sviluppo del vaccino Oxford era un troiaio che gridava vendetta a Dio. Ma c'era l'emergenza e c'era di mezzo l'azienda italiana. Dilettanti allo sbaraglio, e non è un caso se il primo che passava, non del tutto alieno alla materia, aveva alzato una bandierina rossa a dicembre 2020. Ma il vaccino Oxford era diventato AZ e contro la volontà politica non si poteva fare niente. Quindi a gennaio 2021 arrivò l'approvazione della disperazione.

L'etica sanitaria dei promotori di allora e difensori di oggi si riassume facilmente:

1) Se vaccino è, è ottimo e abbondante

2) In caso di controindicazioni che si verificano a chi tocca non brontoli.

3) Chi dice altrimenti  è novax o è soggetto a conflitto di interessi grandi come una montagna perché lavora per chi sviluppa antivirali (quelli che servirebbero se qualche n-dosato arriva in ospedale, e anche prima che ci arrivi). E quanto a antivirali, se dicessi WHO (o meglio, DNDI)? Confusione totale, panico o cos'altro?

Io quanto a vaccino anticovid ho dato in tempi e luoghi non sospetti, scegliendo di proposito un prodotto senza stranezze nello sviluppo, senza corse per produrre milioni di dosi, regolarmente approvato sia da FDA che da EMA. Ricordo che probiviri e buonedonne dicevano che quanto al vaccino AZ era una faccenda di comunicazione e che quindi chi alzava bandierine faceva danno. Una gran consolazione per i danni veri e rispettive famiglie, di sicuro.

Fate le vostre considerazioni e considerate costoro accordingly. Se vi mancano i riferimenti eccone subito uno, da qualcuno per cui "fare un'endovena a un paziente in intensiva è un problema".

PS: E no, care testacce di legno dalla faccia di bronzo: FDA non lo ha mai approvato il vaccino AZ, non per manovre politiche, me per trial fatti con i piedi.

PPS: Poi vabbè... Magrini  Mr 3%...

 

martedì 13 febbraio 2024

UK: LIVING A BORROWED TIME? NOT REALLY (CONSIDERAZIONI INATTUALI)

 



Borrowed time: un periodo di tempo incerto, di solito limitato, che si estende oltre il verificarsi di qualcosa di inevitabile o lo postpone. (Collins Dictionary).

La storia recente dell'occidente è il festival delle contraddizioni e delle incongruenze, o almeno lo è il suo racconto giorno per giorno nei grandi media. Per quello che riguarda l'Italia beh, niente di nuovo: la nazione il suo bel curriculum pesante lo ha, vedasi il Corriere, nel '44 così:


E nel 45 così:

"Eh, ma prima c'era il fascismo, oggi è diverso..."

Diverso, come no. Ventiquattro anni dopo il 25 aprile '45, in prima serata, il colpevole era Valpreda, e il "giornalista" in questione è ancora al suo posto un mezzo secolo dopo. Ma oggi è diverso...

Il 23 giugno 2016 in Gran Bretagna si svolse il referendum sull'uscita di UK dall'Unione Europea. L'exit vinse. Per colpa dei bot russi, si disse, e degli ignoranti campagnoli inglesi, specie quelli più avanti con gli anni. Per 4 anni in ogni modo si cercò di sovvertire il risultato di quel referendum, dall'interno e dall'esterno. Ma il 31 gennaio 2020 Brexit divenne operativo. Già un paio di settimane prima per la prima volta ero rientrato in Italia seguendo il percorso "non Schengen" una volta sceso dall'aereo. Quattro anni e spiccioli più tardi la collega ingegnere chimico spagnola mi avrebbe detto "You're gone half native", non senza disapprovazione.

Per una gran quantità di gente quel 31 gennaio fu la data ufficiale dell'Apocalisse in UK: crollo della sterlina, carenza di generi alimentari, disoccupazione alle stelle e recessione letale - tutto questo venne profetizzato, anche da expat italiani che lavoravano e vivevano in UK. Una personale apocalisse ci fu soltanto per camerieri, lavapiatti e altri non skilled workers senza cittadinanza britannica e da poco arrivati oltremanica. Un riassesto brutale, per loro, niente da aggiungere. Gli altri? Nessun problema e in capo a qualche mese tutte le aziende interessate ad assumere high skilled workers si erano registrate per la visa sponsoship. E l'apocalisse? Non pervenuta, ma i fieri profeti non desistevano. "Vedrete", dicevano.

Poi arrivò COVID. Dopo i lockdown in salsa inglese (non esattamente lo stesso flavour di quelli italiani) il 19 luglio 2021 BoJo sentenziò il "freedom day". E di nuovo fu ondata di articoli e commenti sulla perfida Albione brexiter e nolockdown. "Vedrete", dissero i soliti profeti. Ma ancora una volta apocalisse non pervenuta (poi sul fato che in UK il servizio sanitario pubblico sia allo sfascio peggio che in Italia non ci piove, e probabilmente su questo il Labour Party vincerà le prossime elezioni).

Poi arrivò il febbraio 2022 e l'invasione russa dell'Ucraina. E UK fu in prima linea nel fronte antirusso. Niente più perfida Albione, "Chi aveva parlato di apocalisse? Non io!" disse qualcuno dei profeti di cui sopra. Stessa storia per quella fogna impronunciabile della Svezia nolockdown.Ora che avviava il processo per entrare nella Nato: "Grande Svezia!" dissero i soliti profeti.

Alla fine del 2023 l'Europa occidentale soffre di inflazione e recessione ma, sorpresa, UK si salva. Per ora. Living in an infinite borrowed time? Not really. Come era quella storia della postverità, che non mi ricordo?

Poveracci, 'sti profeti, sempre dalla parte "giusta" della narrativa, sempre da quella sbagliata della storia.

"Vedrete"? Dopo otto anni chi aveva occhi per vedere ha visto (tenti altri hanno preferito non guardare). E l'analisi della faccenda è sempre quella, classicissima:

 






domenica 11 febbraio 2024

POP, DIVULGAZIONI, DISTORSIONI E VOLGERE DEI TEMPI

It happened that while Fafhrd and the Gray Mouser were dallying in a wine shop near the Sidonian Harbor of Tyre, where all wine shops are of doubtful repute, a long-limbed yellow-haired Galatian girl lolling in Fafhrd's lap turned suddenly into a wallopingly large sow. It was a singular occurrence, even in Tyre. The Mouser's eyebrows arched as the Galatian's breasts, exposed by the Cretan dress that was the style revival of the hour, became the uppermost pair of slack white dugs, and he watched the whole proceeding with unfeigned interest.

The next day four camel traders, who drank only water disinfected with sour wine, and two purple-armed dyers, who were cousins of the host, swore that no transformation took place and that they saw nothing, or very little out of the ordinary. But three drunken soldiers of King Antiochus and four women with them, as well as a completely sober Armenian juggler, attested the event in all its details. An Egyptian mummy-smuggler won brief attention with the claim that the oddly garbed sow was only a semblance, or phantom, and made dark references to visions vouchsafed men by the animal gods of his native land, but since it was hardly a year since the Seleucids had beaten the Ptolemies out of Tyre, he was quickly shouted down. An impecunious traveling lecturer from Jerusalem took up an even more attenuated position, maintaining that the sow was not a sow, or even a semblance, but only the semblance of a semblance of a sow. (Fritz Leiber, The Adept's Gambit)

Avrei potuto scegliere un passo di Tolkien, che quanto a intraducibilità è un esempio assai più cospicuo di Leiber (non ho scelto Joyce perché l'Ulysses non è mai stato pop in nessun modo, finora). Qualcuno dirà: "Ma sono stati entrambi tradotti in italiano! Questa storia dell'intraducibilità è l'ennesima cazzata del CS!". E questo verrebbe da qualcuno che non si è mai posto il problema di leggere l'originale per vari motivi, non ultimo l'incapacità di farlo. Certo, c'è Google Translate e guarda caso la traduzione del passo citato con Google Translate è bruttina e alquanto grottesca. Limitiamoci a dare un'occhiata a una parte della citazione nella traduzione dell'IA:

Accadde che mentre Fafhrd e il Gray Mouser si divertivano in un'enoteca vicino al porto sidoniano di Tiro, dove tutte le enoteche sono di dubbia reputazione, una ragazza galata dalle lunghe membra e dai capelli biondi che giaceva in grembo a Fafhrd si trasformò improvvisamente in una gigantesca e devastante seminare. Fu un evento singolare, anche a Tiro. Le sopracciglia del Mouser si inarcarono mentre i seni del Galata, messi in mostra dall'abito cretese che era il revival di stile dell'epoca, diventavano il paio di larghi seni bianchi più in alto, e osservò l'intero procedimento con sincero interesse.

(enoteche a Tiro ai tempi dei Seleucidi, come no: prenotavi online e quando arrivavi chiedevi qualcosa senza glutine da mangiare).

Ora se prestate un attimo di attenzione alla fin fine Google Translate è allineato ai moderni rifacimenti dei classici "espunti e corretti": una società che ha gran fastidio del proprio passato non ha alcun motivo per rispettarlo. E una società che non ha alcun rispetto per la propria lingua non ha alcun motivo per apprezzarne le sfumature.

E queste sono le fondamenta di un discorso sul pop in genere e sul pop contemporaneo in particolare. Perché Leiber, e potete sorprendervi, era pop ai suoi tempi: un autore di fantasy e fantascienza. E Tolkien pop lo è diventato - o meglio: è stato adattato in modo da essere pop, perché non è possibile chiedere a chi ha visto, per esempio, Rings Of Power, di sorbirsi TRE capitoli, proprio all'inizio de La Compagnia dell'Anello, sugli Hobbit, la loro storia e l'erba pipa.

Ma proviamo a partire dall'inizio. La Treccani non ci è di grande aiuto:

(pòp〉 agg. ingl. [accorciamento di popular «popolare»], usato in ital. come agg. e s. m. – Detto di produzioni e manifestazioni artistico-culturali di vario tipo che hanno avuto una diffusione di massa a partire dagli anni ’60 del Novecento: musica pop (corrispondente alla locuz. ingl. pop music; anche assol., come s. m., il pop), la musica che, nata in Europa negli anni ’50 del Novecento e diffusa poi negli Stati Uniti, ha rotto gli schemi della canzone melodica tradizionale, dando grande importanza al ritmo, accogliendo motivi ispirati al folclore e alla tradizione musicale americana, elementi del jazz, del rhythm and blues, del rock, e imponendosi come espressione del mondo giovanile; una canzone, un cantante, un gruppo pop; un disco pop; una pop star (v.). Anche, relativo all’arte pop (v. pop art): un artista pop. Il termine viene talvolta usato anche col sign. generico di moderno, giovane: moda p.; o popolare, di massa: cultura pop.

Solo in fondo alla voce si trova l'accezione generale: popolare, di massa. Il che, storicamente, si può riferire a cose assai diverse tra loro. Per esempio la Salome di Richard Strauss ebbe un grande successo in un periodo storico in cui l'opera lirica era molto popolare, ma al Kaiser Guglielmo secondo, che l'aveva finanziata, l'opera non piacque affatto, ed ebbe a dire che con quella Salome Strauss si era fatto un gran danno. Strauss rispose "Altezza imperiale, con questo danno mi sono fatto una villa a Garmisch" (The Musical Times, Vol. 146, No. 1893 (Winter, 2005), pp. 5-27). A dimostrazione che per vari motivi (danza dei sette veli inclusa) la Salome nel 1905 fu un fenomeno pop, e la sua vicenda ebbe pure un notevole eco.

Paul Iribe, The skeleton of Salome dancing beside the head of Kaiser Wilhelm lying in a pool of blood on a plate, 13 April 1916

Oggi nessuno si sognerebbe di definire pop Salome, o Il Nabucco. Pop è quel che raggiunge una gran parte del pubblico o la sua maggioranza, e quel che è capace di raggiungerla cambia nel tempo. Quindi può succedere che il classico, ciò che non perde di valore o significato nel tempo, possa in un qualche momento diventare pop, e che quel che nasce pop possa diventare classico. Un esempio notevole è costituito da L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, che vide la luce a puntate su una rivista per ragazzi ( Mi piacciono le clessidre, le mappe, la tipografia del secolo XVII, le etimologie, il sapore del caffè e la prosa di Stevenson , ebbe a dire Borges, collocando lo scozzese nel suo luogo di elezione).

Oggi più che mai, in tempi in cui la distinzione tra media e social non esiste più, per raggiungere il pubblico occorre abbassare il livello. Più lo si abbassa, più pubblico si raggiunge. Già, se la traduzione di Google del brano di Leiber si perde per strada buona parte di sfumature e di stile, nell'ambito social la cosa è amplificata a dismisura. In Italia in media il rapporto con il linguaggio della maggioranza è fortemente mutato negli anni e il concetto stesso di "prosa" è stato smarrito. E l'impoverimento si estende a qualsiasi linguaggio rendendo poco fruibile tutto ciò che non sia veloce, semplice, poco articolato. Questo preso dall'archivio è un esempio tra tanti che si commentavano da soli.

(commenti del genere andavano a 10 cent la dozzina, all'epoca. Avessi 10 euro per ognuno dei rincoglioniti che ho incrociato in cinque anni di social avrei tre Mustang parcheggiate sotto casa)

Come mi ricordo dai tempi del liceo, la forma è significato. Quindi la perdita della forma o la sua riduzione equivale a perdita di significato, e questo vale per qualsiasi linguaggio, dall'illustrazione alla matematica.

Quando si parla di popolarizzazione di contenuti intrinsecamente non popolari ovviamente le cose vanno molto male, specie se tali contenuti sono tecnico-scientifici. In questo caso l'abbassamento del livello serve nel 99% dei casi a far passare un messaggio il cui grado 0 è quello delle magnifiche sorti e progressive. Sul grado 0 si innesta la agenda di turno, quale che sia (non dovrebbe esservi difficile fare l'elenco delle agende politiche degli ultimi 10 anni). Ma nell'abbassare il livello la perdita di significato è inevitabile. Però che importa quando quel che conta è essere pop e veicolare il messaggio?

Quale è stato il risultato del processo? Lo scientismo pop: il particolare atteggiamento intellettuale di chi ritiene unico sapere valido quello delle scienze fisiche e sperimentali, e svaluta quindi ogni altra forma di sapere che non accetti i metodi propri di queste scienze (Treccani), ma ignorando sostanzialmente tutto sia di detti metodi che di dette scienze. Un atteggiamento che è dilagato su ogni medium, pagine dei giornali incluse.

Ma essendo lo scientismo pop un prodotto mediatico oggi pare che risenta della crisi dei media stessi (https://ilbolive.unipd.it/it/news/digital-news-report-2023-crisi-stampa-nuovi-media). E mi pare il caso di proporre al riguardo un video da un mondo che di fatto mi è del tutto alieno:

Eh, già: pare che il Re non solo sia nudo, ma che anche abbia serissimi problemi di salute.

PS: Qui non ho mai parlato come mangio per evitare ogni possibile confusione con chi scrive come defeca.

giovedì 8 febbraio 2024

IL RAPPORTO CON IL PASSATO DELL'OCCIDENTE ODIERNO IN UN MURALES

Banksy

E' un rapporto pessimo, si direbbe. Ok, se si esaminano i media si può facimente notare come all'agenda della propaganda sia necessario riscrivere il passato, perché il mostro di ieri non può essere il giusto di oggi. Alcuni esempi: "fronte" come termine connotante movimenti di destra, quel che è stato riscritto ad hoc su Stepan Bandera negli ultimi due anni, o roba di questo genere:

https://www.linkiesta.it/2023/01/auschwitz-ucraina-russia-campo/

(commento di un vecchio amico: "Che schifo. Un cumulo di immondizia fascista").

Se con la propaganda di guerra si arriva a questi livelli la tendenza è comunque generale e più profonda da tempo. E' una cosa che mi sono trovato davanti personalmente nei (troppi) anni di CS sui social: il caso più tipico riguardava le reazioni alla bibliografia sulla dinamica delle malattie infettive. Alcuni che ovviamente non erano in grado di comprendere il contenuto di detta bibliografia non trovavano di meglio che dire "è obsoleta" - perché un paio di storici articoli di May e Anderson su Nature erano stati pubblicati negli anni '80. Con lo stesso principio si sarebbero dovuti dichiarare obsoleti equazione di Schroedinger, relatività generale, equazione di Clausius-Clapeyron nonché una buona metà dell'analisi matematica e molto altro. Ma era inutile far notare a certi soggeti le insanabili contraddizioni di quel che sostenevano: loro ripetevano la "verità" delle virostar trasmessa a reti unificate e per loro la scienza era quella lì, quindi le equazioni differenziali non c'entravano niente.

Ma la tendenza alla cancellazione del passato quando un passato risulta non conforme a una qualche narrativa corrente è diventata qualcosa di molto profondo e onnicomprensivo. Si disse un tempo della fortuna nei secoli de Le vite parallele di Plutarco, che furono ritenute fino ai primi del 900 una lettura indispensabile per i futuri membri delle classi dirigenti . La ratio di questa fortuna è che si pensava che molte dinamiche umane si ripresentano nello stesso modo in tempi e luoghi diversi. E in questo quadro le lunghe recenti polemiche sulle inclinazioni sessuali di Cesare, per esempio, sono state una delle tante celebrazioni dell'irrilevanza. E il più pensano che in nessun modo si possano fare paralleli tra presente e passato, se non quando fa comodo (abbiamo di recente visto citare a sproposito Chamberlain contro qualsiasi istanza pacifista).

Questa visione del passato odierna ha origine nelle tonnellate di idiozie prodotte dal politically correct a stelle e strisce. Una plastica rappresentazione di questo ciarpame è oggetto di una delle principali scene di Tàr (e ricordo che la protagonista, assolutamente e splendidamente spietata in questa sequenza, è lesbica)

(I mean, unfortunately the architect of your soul appears to be social media è più che magnifica ed è a causa della sua perfetta e brillante lucidità intrecciata al suo ego e non per i suoi peccati che la protagonista finirà in disgrazia)

Ma guarda caso la cultura "desinistra" europea e in particolare italiana, ridotta a un bagaglio di pseudonozionismo usa e getta e parole d'ordine precotte, ha in gran parte assorbito queste idiozie a stelle e strisce con entusiasmo, sovrapponendole a polemiche carsiche nella storia italiana degli ultimi 50 anni come quella contro il liceo classico e l'insegnamento del latino nelle scuole. In certe polemiche è stato sempre "scienza" vs umanesimo, come se la "scienza" in Italia dovesse avere un non meglio definito primato morale e culturale (poi all'inizio di questo decennio abbiamo visto come è andata a finire).

E' per questo che il rapporto della contemporaneità con i classici è nella migliore delle ipotesi molto teso e l'impulso a emendarli e riscriverli è molto forte. Riscrittura è molto diverso da reinterpretazione: Macbeth può essere trasportato nel Giappone medievale e rimanere lo stesso (Il trono di sangue di Kurosawa), può essere interpretato da Denzel Washington (The tragedy of Macbeth, 2021) e nulla cambia. Biancaneve senza principe e senza nani è una faccenda assai diversa.

Si possono dire molte cose delle fiabe Disney e in primo luogo che sono una versione molto edulcorata delle fiabe tradizionali o classiche. Andersen non era certo noto per i lieti fini, i Grimm producevano fiabe crude e sanguinarie etc etc. Ma le reinterpretazioni odierne arrivano ad essere grottesche e ridicole, come si scrive qui.

L'opera di Banksy nell'immagine dice più di qualsiasi parola io possa scrivere: il punto è la reazione che può provocare, perché è discriminante - o si è fondamentalmente a favore della cancellazione del passato, selettiva o meno, o si è assolutamente contro. Ma la cancellazione del passato, al di là delle questioni di principio, è benvenuta per i soggetti che con la propria storia non vogliono e non riescono a confrontarsi, quelli che non possono guardarsi allo specchio secondo Geminello Preterossi.

 


domenica 4 febbraio 2024

SUBSTACK E I NAZISTI CHE PERO' PORTANO SOLDI

https://www.ilpost.it/2024/01/17/substack-crisi-contenuti-neonazisti/

 

Ammetto di aver aperto un account Substack un bel po' di tempo fa. Mai usato, come quello Instagram (stessa storia). Quindi posso dire di non aver mai contribuito in nessun modo.

Si dice che Meta e Google non garantiscono libertà di espressione in vari modi, che lo shadowbanning è pratica comune e largamente applicata da algoritmi sempre più stringenti etc etc etc. Verissimo, toccato con mano ai tempi. E in generale, dall'esterno, si nota che la situazione è cominciata a peggiorare ulteriormente all'incirca da luglio 2023 (correlation is not causation: i tempi in cui si diceva che no, la mitica controffensiva non si era arenata), e un'altro paio di giri di vite sono stati pressoché contemporanei al degradare dello scenario mediorentale (massacro di Gaza incluso). In breve ho la sensazione che la nuova guerra fredda nella sua fase più calda abbia un effetto diretto sulle operazioni di controllo dell'informazione. Ah, a proposito, giusto per curiosità: per Second cold war c'è una voce su wikipedia in inglese, ma l'espressione (il concetto) è assai poco comune nella websfera italiana.

Tempi di giro di vite censorio, quindi. E si dice che Substack invece sia per ora immune a questa censura. Ma se il prezzo da pagare è contribuire ai profitti di una società che fa i soldi con le newsletter nazi, no grazie. Non contribuisco e per me su Substack può piovere fosforo bianco virtuale.

E' abbastanza ovvio che newsletter neonazi trovino ampio spazio dove la censura non c'è. Ma che la piattaforma ci faccia sopra i soldi anche no. 

Lo so che c'è chi gioisce perché atterrando su Substack ha ritrovato la visibilità che aveva o trovato quella che di fatto non aveva mai avuto davvero. Questo blog invece non rimpiange le 20.000 e passa visualizzazioni al mese in tempi di pandemia (figuriamoci!) e per il più banale dei motivi: nessuno da questo blog prende un centesimo. Non a caso è nato con il bollino "licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License". E' sempre stata una cosa programmatica, fondativa. E francamente se quelli "offritemi un caffè" mi sono sempre stati molto poco simpatici, chi ha cominciato a raccogliere spiccioli parlando delle guerre in corso (e schierandosi) mi fa schifo senza se e senza ma. I peggiori avvoltoi, quelli che lo fanno per mezzo tozzo di pane.

Poi ovviamente coloro per cui le visualizzazioni e i click sono tutto possono tranquillamente coabitare con i neonazi. E poi magari indignarsi e stracciarsi le vesti per la manifestazione fascista di turno in Italia. Che problema c'è?

Per quel che mi riguarda ringrazio il cielo che campo d'altro. E anche se d'altro non riuscissi a campare comunque non lo farei, non chiederei né un caffè né un abbonamento né simili. Questione di stile e per me lo stile non è tutto, ma arriva tranquillamente al 97%.

sabato 3 febbraio 2024

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...