domenica 3 marzo 2024

PESO (DOVE SI PARLA DI UNIVERSITA', SCUOLA, RIFORME...)

Quale peso? Quello delle lauree di chi ha collaborato con la sigla CS, per esempio. Ci siamo trovati per caso, o forse no. Alcune collaborazioni arrivarono pochi mesi dopo l'apertura della pagina facebook. Si diceva che la competenza riconosce la competenza, o almeno lo fa quando non è in malafede (e di soggetti in perfetta malafede ce ne sono stati tanti). Questa è una cosa che ovviamente riguarda gli "skilled in the arts". Quelli senz'arte con parte, tipo il debunker o il divulgatore medio, causa mancanza di terreno comune non ci potevano arrivare. Soprattutto non ci potevano arrivare che pochi prodotti delle riforme dell'università italiana, un fallimente certificato (https://www.roars.it/flop-del-32-lettera-del-cun-a-repubblica-non-pubblicata-sullinconsistenza-dei-dati-citati/). Alcuni, fuori dal numero esiguo delle collaborazioni, ci arrivarono: studenti universitari che si interrogavano su quello che studiavano e sul loro futuro lavorativo (al che mi viene da dire che ci sarebbe speranza, ma è molto poca e tende a lasciare i confini italiani espatriando).

Di recente è venuto fuori un gran can can (probabilmente giù esaurito) su illo:

https://www.deejay.it/articoli/roberto-burioni-studenti-bocciati/

Ora, io non sono in nessun modo sospettabile di simpatie nei confronti del soggetto, però a questo giro nulla da rimproverare a nessuno. E poi, che diavolo, tosto un esame di microbiologia? Sul serio? E allora nel vecchio ordinamento un Analisi II o Chimica Fisica II o un Metodi Matematici della Fisica che cosa erano, roba inumana?. 

Ma il problema qua non è né il professore né gli studenti. Il problema è il sistema scolastico prima di quello univesitario. Il discorso non è semplicemente: non hanno studiato. Il punto è che quanto alle basi. a partire dalla comprensione del testo, la media odierna non solo è inferiore a quella degli anni '90:  è più bassa anche rispetto anche a soli cinque anni fa. La cosa è stata certificata dal rapporto PISA2022 e non credo che in questa rilevazione l'Italia costituisca un'eccezione in positivo, anzi.

Quindi quando arrivi al test o all'esame o avevi qualcosa di tuo o se tutto quel che hai te l'ha dato la tua formazione scolastica sei in difficoltà più o meno serie. Non si può scaricare su un professore universitario, qualunque egli sia, il fallimento della scuola italiana (un fallimento in cui i docenti sono vittime quanto gli alunni). E non gli si può chiedere di emendare i danni inflitti agli studenti nei precedenti anni. Se poi invece gli si chiede di uniformarsi adattandosi al livello medio dei nuovi studenti io non sono minimamente d'accordo. Questo vuol dire meno lauree (il principale problema che le politiche universitarie si sono poste negli ultimi decenni)? Chi se ne frega, tanto le idiote politiche per aumentarne il numero sono già fallite.

E a questo proposito...

Da un certo punto di vista è un discorso di bilancio di massa. Se hai un sistema con la massima capacità di produrre x tonnellate, l'unico modo di produrre un numero maggiore di unità è passare da unità che pesano x/100 a nuove unità riformate che pesano meno. Diciamo che tu te ne stavi tranquillo con il tuo sistema che produceva unità da x/100 e 4x/100 erano quelle che si perdevano per strada (ma non c'era alcuno sbarramento all'ingresso). Poi hai sentito da qualche parte che con unità da x/100 i numeri erano troppo, troppo bassi. Non garantivi una quantità sufficiente di lauree ai tuoi giovani e quindi avevi troppo pochi laureati. La soluzione più immediata? Passare da x/100 a x/1000. Decuplicare il numero dei laureati, ma il laureato unitario pesa dieci volte di meno. Poi per amor di sistema su 1000 candidati 100 li seghi con i test di ingresso, in modo più o meno arbitrario.

In realtà le cose non sono andate così. Il numero di laureati non è decuplicato. I conteggi che mettono insieme lauree brevi e magistrali, senza contare la sovrapposizione tra le due, mostrano un conto raddoppiato (https://www.almalaurea.it/sites/almalaurea.it/files/convegni/Bergamo2021/04_sintesi_rapportoalmalaurea2021.pdf). Quindi, come altri hanno già rilevato, hai dei bei grafici per far vedere l'impennata delle lauree dopo le riforme, ma la percentuale dei laureati magistrali è più o meno quella di prima. Ma non è solo questione di lauree brevi: l'impatto delle riforme sul sistema è stato profondo (e profondamente negativo). Un vecchio amico rimasto all'università e ancora professore associato a 50 anni (come quasi tutti gli altri, in quel dipartimento)  sintetizzava così i risultati del processo: "A noi ci massacravano e siamo usciti che qualcosa sapevamo. Loro siamo costretti a mandarli avanti ed escono che non sanno una sega". 

Nel frattempo c'era altro che cresceva, per esempio il numero delle facoltà:

Piccolo particolare, i numeri del personale docente non crescevano di pari passo:

 


Si è semplicemente passati dai 23 iscritti per docente del 1989 ai 31 iscritti per docente del 2013 (fonte https://seriestoriche.istat.it/index.php?id=1&no_cache=1&tx_usercento_centofe%5Bcategoria%5D=7&tx_usercento_centofe%5Baction%5D=show&tx_usercento_centofe%5Bcontroller%5D=Categoria&cHash=1b020e5419ca607971010a98271e3209 ). Wow, le riforme hanno aumentato la produttività dei docenti universitari italiani del 33%! Ops, non proprio. Forse forse una qualche conseguenza sulla qualità media del laureato italiano c'è stata. Provate a collocare in queste sequenze cronologiche la mitologia de lascienza con i suoi eroi (tipo ilricercatore https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/11/ilricercatore-lignoranza.html), ricordando sempre che "correlation is not causation" ma anche che "absence of evidence is not evidence of absence" (il motore perpetuo esiste, è il generatore di buzzword vuote e non bada troppo alla coerenza di quel che produce).

Parlando di chimica, queste sono le immagini di un sistema che può produrre gente col pieccedì ma che non sa diluire acido cloridrico concentrato per ottenere una soluzione 1 molare (storia vera). In pratica ci siamo allineati alla tipologia di istruzione universitaria anglosassone, o meglio ai suoi aspetti peggiori. A metà anni 90 sul lavoro rimasi sinceramente stupito da PhD britannici preparatissimi sulla loro area di specializzazione, ma che non avevano idea di come si potesse eseguire una titolazione acido base in solventi non acquosi. E con gli ingegneri chimici le cose non andavano molto diversamente. Ho conosciuto contesti in cui l'ingegnere chimico modellava il pennacchio di un camino da cui usciva CO (ma il detto ingegnere era vicino alla pensione). E altri contesti in cui gli ingegneri, vecchi o più giovani che fossero, si erano scordati cosa fosse un numero di Nusselt, perché magari da dieci anni o da una mezza vita si erano immersi nel continous improvement. O ancora master in ingegneria chimica che in un'equazione cinetica non distinguevano tra variabili e costanti.

Inutile dire che tutto questo ha una ricaduta anche sul know how industriale. Ho detto più di una volta che il know how industriale cammina sulle gambe delle donne e degli uomini che nell'industria lavorano. Non esiste sistema di procedure o workflow che lo possa sostituire, anche se questa è un'illusione persistente di molti management.

Più in generale la conoscenza e soprattutto il saper fare caratteristico di una società non sono un bene accumulato e immutabile. Ci sono fasi storiche in cui questi beni crescono ed altre in cui questi beni vengono lentamente dispersi. Per esempio nel passaggio da questo

www.museivaticani.va/content/dam/museivaticani/...
Augusto, circa 20 A.C.

a questo


Teodosio II, V secolo

mercoledì 28 febbraio 2024

OPS, LA CENSURA! CHI L'AVREBBE MAI DETTO

 

https://www.lafionda.org/2024/02/26/la-censura-sui-social/

Quasi mi viene da sorridere. In tempi ormai lontani, quando CS era sui social, accadde una cosa. Un giorno aprii la pagina e mi resi conto che tutti i post contenenti un link a questo blog erano spariti. Era il 12 dicembre 2019 e il blog aveva appena raggiunto 100.000 visualizzazioni ("Che caso!" disse Starbuck). Per due giorni successe anche su twitter.  Per alcuni mesi fu impossibile postare su facebook un link a questo blog. Poi tutto finì, senza mezza parola, senza mezza comunicazione da parte della piattaforma. Non sono mai stato propenso a tirar fuori "Complotto! Censura!" senza avere in mano solide evidenze e non lo feci, sposando come prima ipotesi che il tutto fosse un prodotto del generico giro di vite "contro le fake news" che aveva reso gli algoritmi più stringenti (una cosa grave di suo).

Poi però qualcuno ci volle mettere la firma: qualcuno degli "amici che gestiscono i social" di Roberto Burioni, qualcuno che aveva a sua volta cari amici tra chi mandava avanti il facebook italiano. "La scienza (lascienza) non è democratica", dalla teoria alla prassi, prove tecniche. 

Ma in generale la stessa manovra anti fake news era ispirata proprio a questo: silenziare chi non canta nel coro, a parte quelli che sono utili (i noquestonoquellaltro), che infatti sono sempre stati lasciati largamente indisturbati in quanto funzionali. Per dire in tempi di COVID mica è stato crocifisso Robert Malone. No, è stato crocifisso Joannidis, è stato censurato il BMJ

Ma torniamo ad oggi: La Fionda non poteva postare un video sugli infami fatti di Pisa (celerini che pestano senza pietà pacifici studenti medi, provocando traumi e fratture) commentando "Ecco cosa succede in Italia se provi a manifestare contro un genocidio":

Negli ultimissimi anni si è passati da un algoritmo che non comprendendo l’arte punisce glutei e seni a un algoritmo che al contrario capisce benissimo cosa e chi punire dietro alla scusa di difendere il pubblico da post che diffonderebbero contenuti violenti o falsi. Vengono tolti post e bloccati utenti e profili senza la possibilità di un contraddittorio.

Non mi era mai successo di vedere il mio profilo bloccato: pur avendo sempre scritto e pubblicato post su varie questioni politiche, quasi sempre dalla parte opposta rispetto a chi ha detenuto il potere a livello nazionale ed europeo, non ero mai stata zittita. Invece ieri inizio ad avere problemi con la piattaforma Instagram e dopo alcuni tentativi quell’ “impossibile caricare il feed” si è trasformato nel “hai condiviso contenuti inappropriati”. Vado a vedere e il post incriminato è un post condiviso da La Fionda, rivista con cui collaboro, che mostrava il video dei pestaggi da parte della polizia agli studenti liceali di Pisa. Avevo semplicemente postato il video, rimandando il contenuto alla rivista, non avevo aggiunto neppure una virgola eppure la sola condivisione mi è valsa un blocco che non mi permette di usare il mio profilo.

Ora le questioni sono essenzialmente due: la prima è che lo stesso video è stato postato migliaia di volte da singoli utenti, associazioni e persino politici dunque mi chiedo perché bloccare me. Come funziona l’algoritmo? Pesca al bussolotto la persona da punire? Non essendo io una specialista dei social e non amandoli particolarmente non ho così tanti followers da poter influenzare: qual è la logica? E se sono stata ripresa perché bloccare anche il profilo?

La seconda questione: il messaggio mandatomi da Instagram è che il contenuto da me condiviso avrebbe potuto “incoraggiare la violenza e portare al rischio di violenza fisica o a una minaccia diretta per la sicurezza”. Dunque: condividi un video per denunciare la violenza e sei tu a fomentare la violenza.

Non è una novità, come si è visto: alle volte algoritmi miopi e indiscriminati ci vedono benissimo e mirano al bersaglio. Perché nella lotta per la narrazione non c'è spazio per il dibattito, solo per l'eliminazione delle voci di un qualche peso che sono state etichettate "ostili".

PS. I fatti di Pisa e Firenze ci ricordano una cosa, cioè che i governi di centrosinistra manganellano (e lo sanno gli operai della Thyssen di Terni che manifestarono a Roma, gli insegnanti che manifestarono contro Renzi, etc) - ma i governi di centrodestra manganellano di più, a cominciare da Genova 2001. L'opzione "non manganellare" non ha casa politica.

PPS: da queste parti di manifestazioni pro Palestina ne ho viste 3 e non c'era l'ombra di un reparto antisommossa anche quando i manifestanti scandivano "Shame on the government" tutto il tempo.

 

 

 


martedì 27 febbraio 2024

PHARMA: PER I SOLITI LE VACCHE MAGRE ERANO LI' PER RESTARE MA...

 

Mi ricordo i tempi in cui Pfizer acquistò Wyeth e in Italia fu una strage quanto a posti di lavoro. Per acquistare Wyeth Pfizer aveva emesso obbligazioni per una mole cospicua di denaro 13,5 miliardi di dollari, a fronte di un fatturato di 50 miliardi per quell'anno. Ai tempi certi analisti finanziari scrivevano che in realtà ne avevano emesse troppo poche, di obbligazioni. Cinque anni dopo gli stessi analisti dubitavano della sostenibilità del debito Pfizer a causa dell'evidente ridotta capacità di sviluppare nuovi farmaci. Quando si parla di intelligenza dei mercati e di chi li analizza...

Sempre parlando di Pfizer il periodo pandemico l'ha spinta verso fatturati incredibili (con l'aiuto del corposo finanziamento pubblico dell'operazione Warp Speed):


Poi l'azienda ha concluso il 2022 con un fatturato di circa 100 miliardi e questo ha fatto sì che l'asticella per il 2023 fosse stata settata piuttosto alta (gli analisti finanziari quando vedono crescite rapide perdono il lume della ragione). E invece il 2023 si è concluso con 58,5 miliardi di dollari, cioè 4 miliardi in meno delle attese (ma sempre molto di più del fatturato 2019). E quindi sono partiti i tagli. Tanto ormai alle carenze di ricerca interna suppliscono le biotech, pronte a vendere nuovi asset destinati allo sviluppo clinico. Piccolo particolare: il 2023 è stato l'annus horribilis delle biotech, stremate dalla carenza di fondi. All'inizio del 2024 molti parlavano di anno di ripresa, ma in capo ad un paio di mesi si è capito che almeno per il primo quadrimestre del nuovo anno non ci sarebbero state novità.

Questa è una crisi in slow motion. In larga parte quel che l'ha provocata è ancora lì. I tassi fissati dalle banche centrali per fronteggiare l'inflazione sono ancora alti. Le tensioni geopolitiche che hanno provocato l'inflazione (innescate chissà da chi...)  provocano anche shortage di farmaci, semplicemente perché si faceva conto sugli attivi farmaceutici asiatici, la capacità produttiva per quei prodotti in occidente si è ridotta al lumicino e da una parte i processi di reshoring iniziati durante la crisi COVID sono piuttosto lenti, dall'altra i pagatori (assicurazioni sanitarie e sistemi sanitari pubblici) non sono disposti a pagare i prezzi più alti che ne conseguono. Uno di quei cortocircuiti di cui questo inizio di nuovo millennio non è per niente avaro. La cosa notevole è che la quadratura del cerchio (industria pubblica appoggiata a banche pubbliche) continua ad essere una bestemmia nella maggior parte dell'Occidente e specialmente negli USA.

Dal grande al meno grande oggi ho orecchiato per caso uno del Work Council in teleconferenza con i suoi pari negli altri quattro siti nazionali. "La situazione è brutta qua, ogni mese se ne vanno tre o quattro persone, o perché il loro contratto è scaduto o perché hanno trovato altro". Alla macchinetta del caffé infatti il gruppo è diventato più piccolo. Quelli che rimangono hanno tutti almeno un piede fuori dall'uscio. L'ingegnere chimico spagnolo è al suo ultimo mese di pushing papers: lei ha già firmato un contratto con una grande e notificato che molla il posto (prima che decidessero che il posto mollava lei).

"Ti ricordi quel che dicevo un anno fa? E guarda la situazione ora." aveva detto "Anyway we from PIGS must stick together." (storie simili nelle rispettive nazioni, a distanza di 15 anni da quando venne fuori quell'acronimo).

"Questa credo che sia la quarta crisi che attraverso. Ma in Italia nel 2010 era infinitamente peggio".

"Voi allora avete avuto la troika?" (ci separa una generazione) "Io nel 2010 ero alle scuole medie".

"No, niente troika. Monti il macellaio. Potevi attraversare una zona industriale con più della metà delle attività chiuse e ogni tanto sui portoni delle case vedevi gli avvisi di pignoramento attaccati"

Lei rabbrividisce.

Il greco interviene: "Io ai tempi della troika ero un ragazzino. Le cose vanno ancora malissimo ma per fortuna non devo tornare là". Lui è un altro in uscita, altro contratto firmato con una grande.

Siamo tutti sopravvissuti. E in un modo o nell'altro sopravviveremo un'altra volta, sopprimendo un ghigno quando qualcuno parla di fedeltà aziendale. E quanto a fedeltà alle nazioni di cui siamo cittadini potete facilmente immaginare. Perché fedeli e lavorativamente morti no, grazie.



venerdì 23 febbraio 2024

L'ORRORE (E L'ALTRO FRONTE)

 

https://newsacademy.it/news/2024/02/22/gaza-onu-conferma-le-prove-sugli-stupri-e-sui-bambini-bruciati-vivi-nelle-loro-case/

Dite la verità: non avete aperto il link e avete tradotto "L'Onu conferma gli orrori del 7 ottobre 2023".

Sbagliato.

Dopo avere fatto irruzione in alcune abitazioni palestinesi i soldati dell’ IDF hanno legato uomini, donne ed anche bambini alle sedie, hanno diviso le persone in piccoli gruppi suddivisi su tre piani preparandoli alla morte. Rond racconta che le persone vennero torturate ed interrogate per diverse ore, minori compresi. La deposizione confermata dalle organizzazioni per i diritti umani e dagli esperti ONU narra un evento assolutamente devastante, un bambino di tredici anni gridò parole di odio ad un militare israeliano conoscitore della lingua araba, il militare con aria sorridente rispose al piccolo:

“ Non preoccuparti, tra poco ti riscalderai”

Fu allora che iniziarono a distruggere i tubi del gas e poco dopo appiccarono l’incendio bruciando vive così tutte le persone all’interno del palazzo. 

Ammettiamo che tutto quello che è stato detto sul 7 ottobre sia vero: comunque non giustifica questo orrore in nessun modo.

Sull'altro fronte c'è chi depreca che non sia stata usata l'opzione nucleare contro la Russia:

"Cominciò tutto all'inizio della guerra quando il Cancelliere [il cancelliere tedesco Olaf] Scholz e l'amministrazione Biden concordarono su questo approccio graduale di armare l'Ucraina e sanzionare la Russia,” ha detto un diplomatico EU senior in condizioni di anonimato. “Alcuni governi dissentivano, ‘Dobbiamo usare la piena forza della nostra dissuasione contro la Russia". Ma la risposta che ebbero fu ‘No, non vogliamo farlo.’”

“L'amministrazione Biden e l'entourage di Scholz’s temevano la possibilità di un confronto nucleare,” Ha continuato il diplomatico. “Questa paura era molto forte all'inizio e ha dato forma alla risposta del mondo.”

Il che ai miei occhi si traduce con: c'era qualche folle sanguinario che voleva usare l'opzione nucleare sul serio.  E se Biden è bello che andato nella sua amministrazione i folli totali non sono la maggioranza, grazie a Dio.

Per una vita ho temuto i falchi USA. Oggi pare che quelli europei siano molto peggiori. Forse oltreoceano hanno dato la funzione in outsourcing.

Mentre al livello del suolo in occidente in troppi sono occupati a sventolare bandiere impregnate dello stesso odio che avevano a lungo denunciato negli altri. molto più in alto le cose sono diverse, molto diverse. Molto più in alto, sulla ISS, la distensione è vita di ogni giorno.

giovedì 22 febbraio 2024

LA RESA DEI CONTI SI AVVICINA (E QUESTIONI DI ODORI)

Dialogo con un vecchio amico:

"Maaaaa... Navalny santo e martire?"

"Un fascista. Ma un fascista "nostro". "

"Ormai è la regola"

Già, ricorda molto la posizione yankee sui macellai al potere in America Latina (Brasile, Uruguay, Argentina, Bolivia, Cile) negli anni 70-80: "Sono bastardi sanguinari, ma sono i NOSTRI bastardi". Al costo di essere noioso, visto che ormai è storia, la storia che non si insegna a scuola, sempre consiglio e riconsiglio la visione de L'Amerikano  (État de siège) di Costa Gavras (se qualcuno non ha visto Missing non ha scuse di sorta). Perché L'Amerikano è importante? Perché dopo più di cinquanta anni la ricetta è ancora la stessa: il soft power della cooperazione internazionale, delle ONG da un lato e carcere, assassinio e tortura dall'altra (e a proposito, qualcuno si ricorda di Assange? Eh ma stando a certa carta straccia Assange ha messo a repentanglio la sicurezza dell'Occidente). Immagino le obiezioni: "Ma gli altri fanno lo stesso e di peggio". Ok, ma noi  non ci siamo infilati in tutti i pantani di dovere perché siamo migliori, "democratici"?

Eh già. I nostri bastardi sanguinari, oggi i nostri nazisti che leggono Kant. Allora si prendevano la briga di formarli, di istruirli, pensa te. Oggi causa taglio dei costi si prende quel che c'è come viene. Continuo ad avere la memoria abbastanza lunga e mi ricordo Bersani che accoglieva i futuri sgozzatori e sterminatori di cristiani, curdi, yezidi etc. Parlo di Siria perché a distanza di anni credo sia stato il test run delle proxy war nel quadro della Guerra Fredda 2.0. Le esplosioni di ordigni al cloro con fumata nera e i gas gelatinosi attirarono prepotentemente la mia attenzione. Il test run,  poi si è passati alla produzione sia quanto alla guerra sia quanto alla propaganda.

Voi non ve lo ricordate: in nome della democrazia e contro Assad jr Bersani portava su un palco l'"opposizione democratica siriana", quella opposizione democratica che poi avrebbe sgozzato e decapitato gente. Dell'imbarazzante episodio non resta traccia diretta in rete. Quella indiretta è un Bersani 2012 che ricorda che il Pantheon fu costruito da un governatore della Siria ai tempi in cui i Romani andavano a testa alta per il mondo (in pratica "A noi!").  Già, esistevano organizzioni laiche in principio. I curdi si erano perlopiù tenuti lontani dalla compagine "opposizione democratica" (conoscevano i loro polli). I laici infatti persero ogni ruolo in un amen e le organizzazioni  vennero velocemente infiltrate da Al-Nusra cioè dall'ennesimo branco di tagliagole, ma con il Washington Post che la definì the most aggressive and succesful arm of the rebel forces. Quando Bersani li invitava in Italia il processo era già in corso: nel 2013 i patriarchi di Aleppo vennero rapiti e quattro anni dopo il patriarchi di Antiochia dicevano: "Non contiamo affatto sull'Occidente. Il Medio Oriente paga il prezzo delle operazioni e dei giochi fatti sulla nostra terra".

In men che non si dica chi ingenuamente era arrivato lì come cooperante si ritrovò ad alto rischio. Greta Ramelli e Vanessa Marzullo vennero rapite ad Aleppo nel 2014, nell'area controllata dal "Libero Esercito Siriano". E non a caso la trattativa per il rilascio fu con Al-Nusra.

Del resto al disgraziato Bersani era già sfuggita una malaugurata dichiarazione su assi Roma-Berlino, che quando lo disse lui andava bene, quando uscì dalla bocca di Salvini (quando mai si è fatto mancare qualcosa?) ovviamente scandalo.

Quindi che problema c'è? Abbiamo appoggiato i tagliagole e i decapitatori, che problema c'è a riabilitare nazisti? Nessuno, da quando Gramellini ha parlato di nazisti tanto buonini.

Un tempo si diceva che errare è umano, perseverare diabolico. Diciamo che Bersani quanto ad opposizione siriana si era preso una cantonata epocale proprio mentre diceva non stare a pettinare le bambole. Teniamola per buona. Ma *moccolone*, quando c'è stata la riabilitazione di Stepan Bandera Haaretz non è riuscito a rimanere a bocca chiusa 

https://www.haaretz.com/world-news/europe/2023-01-02/ty-article/.premium/victory-to-come-when-russia-ceases-to-exist-ukraine-parliament-quotes-nazi-collaborator/00000185-71dc-de47-afdf-f3fdb3410000

In pratica le necessità della propaganda corrente non rifiutano nessuna nefandezza. Ma nonostante tutti questi indegni sforzi...

...  purtroppissimo spesso la realtà avanza fino al day of reckoning, alla resa dei conti. Hai tanto fatto, tanto brigato e detto, continui a fare e dire ma ormai qualcuno si è accorto che la realtà pesa come un macigno, soprattutto per l'Italia.


Qualcuno si era accorto di essere in guerra con la Russia? Nel senso che a Mosca l'Italia è finita nella lista dei belligeranti nemici?

Così, per chiedere. E senza mezzo passaggio parlamentare al riguardo, eh... Ma del resto la fiaccolata dell'intero arco parlamentare per Navalny è un'implicita conferma che la dichiarazione di guerra c'è stata. E che il nuovo santo abbia nel suo passato svastiche, croci celtiche e intolleranza militante contro gli immigrati è del tutto trascurabile.

Cosa ne pensi il paese di tutto ciò è poco chiaro, perché alcuni sondaggi davano l'opinione pubblica contraria, ma in fondo dell'opinione pubblica chi se ne frega. L'opinione pubblica si plasma, si modella, si forma e se l'operazione non riesce semplicemente si ignora. Quel che è certo è che la maggioranza del paese tutto questo l'ha pagato caro e caro continuerà a pagarlo.

PS: Sono ormai più di tre anni che mi muovo qua e là in Europa Occidentale isole comprese, ma quel distintivo fetore di ritorno all'Ancien Regime lo sento solo in Italia. Per fare un esempio un due anni fa e qualcosa mi muovevo da un paese in cui l'obbligo di mascherine sui mezzi pubblici era stato abolito da qualche mese ad una nazione in cui persisteva. Una gentile signora, notando che non avevo la mascherina, non ebbe reazioni scomposte, isteriche o altro, ma si limitò ad offrirmene una.


lunedì 19 febbraio 2024

ER PUTINIANO DE FERO (SE IL LIVELLO HA TOCCATO IL FONDO SI PUO' SEMPRE SCAVARE)

Doverosa premessa: con la "scienza" siamo sempre lì

 

Franco Prodi ha passato una vita a fare fisica dell'atmosfera. Si può essere d'accordo o no con le sue posizioni attuali ma non si può dire che quello che ha fatto fino al pensionamento non c'entri niente con il clima. Quel che è successo da Parenzo (per cui ho poca o nessuna stima) è la dimostrazione che non esiste un dibattito politico sul clima. Esiste solo un dibattito politico, che di volta in volta ha sfumature sanitarie, climatiche, geopolitiche. Ogni tanto qualcuno siconfonde, e su una sfumatura non si rende conto di essersi collocato dalla parte sbagliata, ma si tratta di errore standard. In questo dibattito Ultima Generazione ha scelto la sua casa (dem) e campa facendo esattamente la stessa cosa che fa un gruppo ultrà di una squadra di calcio. Quindi per loro tra Prodi e Putin il parallelo è evidente.


Nello specifico difficile dare torto a Prodi in questa occasione, sia nel "dettaglio" scientifico, che nel suo volersi tenere fuori dal dibattito politico, in cui c'è solo spazio per le due opposte tifoserie.

Poi, se vogliamo rimettere a fuoco... Il cambiamento climatico è in atto? Sì, poco da discutere. Ha cause o concause antropiche? Personalmente darei alla cosa con un p-value di 0.049. Ma quanto a modelli non credo che un cattivo modello sia meglio di nessun modello. 

Il clima è un oggetto caotico. Sabine Hossenfelder spiegò come con un sistema caotico le previsioni per un preciso momento nel futuro siano futili, ma le previsioni riguardo le medie nel tempo siano significative.

La spiegazione è perfetta, ma secondo me l'enfasi dovrebbe essere sul ruolo delle condizioni iniziali e se dalla teoria si passa ai fenomeni naturali quando si parla di condizioni iniziali si parla di misure. Se si passa da teoria a misure la scoperta di Lorenz nel 1963 dice che in un modello metereologico un'errore dello 0.001% nella determinazione delle condizioni iniziali fa una immensa differenza rispetto alla stessa misura con un errore dello 0.000001%. E messa così la faccenda assume un aspetto un poco diverso.

Ma ancora una volta la scienza non c'entra, e la faccenda è esclusivamente politica.

Dall'ultima volta che ho scritto al riguardo la situazione è sempre la stessa, quanto a emissioni CO2

https://ourworldindata.org/co2-emissions

Al che parlando di Europa si direbbe che la buona traiettoria di decrescita delle emissioni degli ultimi 30 anni sia completamente vanificata dalla vertiginosa crescita delle emissioni altrui, che continua imperterrita.

Ma ultrà, talebani ed altri aggeggi con l'anello al naso continuano e continueranno a dire che la colpa è vostra, solo vostra, miserabili e colpevoli cittadini italiani che non vi siete ancora fatta l'auto elettrica, che non avete ristrutturato la casa per renderla ecocompatibile, che la farina di grilli e la carne sintentica "no grazie". E visto che la colpa è vostra siete voi a dover pagare. Come siete stati voi a pagare il conto della pandemia e come siete stati voi a pagare in inflazione il conto della guerra.

Al che l'unica risposta al "la colpa è tua, devi pagare" può essere solo un forte, netto, irremovibile NO! Non si paga niente di niente a questo giro e tu che lo chiedi puoi andartene al diavolo nel peggiore dei modi. 

Per citare Carlo Galli

L'uso delle misure emergenziali rientra nel "ritorno" dello stato (soprattutto nei suoi aspetti non democratici) che molti hanno segnalato come esito della pandemia. La questione è appunto il tempo, la durata dell'emergenza. che è prolungata con il susseguirsi diondate di sempre nuove emergenze; la deformazione emergenziale delle procedure costituzionali - a volte palese, a volte celata- è un erosione continua delle certezze del diritto. che può arrivare ad essere una sorta di eccezione al rallentatore, uno strisciante cambio di regime: il passaggio all'emergenzialismo; la decretazione di urgenza è il modo normale della legiferazione, dove ormai la "misura" - rapida ed efficace - prevale sulla legge- Sprattutto l'emergenza comprime il diritto di critica.le voci di dissenso, e implica una tendenziale uniformazione. la discriminazione del non conforme, del nemico interno-l'accusa di essere "no vax" ha colpito chiunque chiedesse spiegazioni, o eccepise in qualsivoglia modo le misure decise dalla politica e legittimate dalla scienza - il che è ovviamente pericoloso per la democrazia.

(Galli, Carlo. Democrazia, ultimo atto?. EINAUDI 2023)

Chiaro abbastanza? Anche se fosse scienza inattaccabile le misure emergenziali costituirebbero un problema per la democrazia. E quando la scienza non è inattaccabile, ma è quella accazzodicane che abbiamo visto negli ultimi anni?

Il clima è la penultima delle emergenze correnti (l'ultima sono le guerre, con tutto l'arco parlamentare che santifica l'ennesimo nazista tanto buonino, in attesa di una piena riabilitazione di Walter Reder, che in fin dei conti aveva solo ripulito l'Italia da dei paleoputiniani). Ma il fatto di essere penultima non ha evitato che fosse al centro della svolta Green europea. Una svolta in cui le rivolte dei trattori (Olanda, Germania, Polonia, Italia buona ultima) rischiano di essere  la minore delle conseguenze. In due parole, la svolta Green europea è fatta CONTRO i ceti produttivi e i lavoratori. E storicamente è la prima iniziativa del genere, perché dagli anni 80 controllo delle emissioni (e le piogge acide sono diventate un ricordo) e controllo dei CFC (buco nell'ozono) furono in primo luogo efficaci e in secondo luogo non chiesero alle classi lavoratrici di immolarsi per un "bene superiore". E quanto a uso di combustibili fossili, chi dice "e poi volano a Davos con i loro jet privati" ha perfettamente ragione: a me Ryainair continua a proporre il riscatto della quota CO2 del mio volo, e io continuo a ignorare la proposta.

Ricordiamo per l'ennesima volta Chico Mendes: l'ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio. Un ambientalismo spalleggiato dal capitale e in passerella a Davos nella lotta di classe è schierato a priori dalla parte che la lotta di classe l'ha vinta, quindi non dalla parte della forza lavoro. E nella sinistra esterna al parlamento e alle passerelle mediatiche dovrebbe essere considerato su questa base (per la pseudosinistra parlamentare oggi non ci sono speranze di sorta).

PS: A proposito di advocacy climatica occhio a non trasformarsi in piazzisti della Tesla. Tesla=lotta al climate change ma anche Tesla=Musk, trumpiano putiniano etc. Bel cortocircuito. Ma del resto è un mondaccio e chi fa advocacy ha imparato a non temere le peggiori contraddizioni.

PPS: Ma davvero credete che gente con background di biologia sia in grado di parlare di modelli, avendo basi più che appropriate? Davvero? Ah, ecco.

domenica 18 febbraio 2024

PAR CONDICIO (TURPITUDINIS)

Da lontano guardo la settimana italiana trascorsa.

https://www.repubblica.it/politica/2024/02/14/news/novax_nuovo_rinvio_di_6_mesi_pagamento_multe_milleproroghe-422126261/

(Il sottoscritto secondo Repubblica e lo stato italiano sarebbe un no vax, ovviamente, perché la mia notifica lo ha avuta. E la ho avuta anche se tra 2021 e 2022 ho viaggiato per terra e per aria con un certificato di vaccinazione internazionale a cui si faceva caso solo in Italia. E a proposito del titolo di Repubblica, ennesima dimostrazione di quello a cui serve il fronte del delirio)

Dunque, abbiamo la Lega che infila un emendamento per posticipare le multe agli inadempienti vaccinali al 31 dicembre prossimo. La Lega, cioè un partito che votò il green pass (per ragioni di forza maggiore, ovviamente). Marattin twitta al riguardo e parla di scienza (quella accazzodicane, evidentemente, con ivaccini che fermano il contagio, un falso di proporzioni colossali). Fine del primo atto.

Secondo atto. Al senato si discute di Comissione sulla gestione della pandemia. Roberto Speranza fa l'isterico in aula e la Schlein applaude. Il club della "migliore gestione" se la prende con la maggioranza squadrista, ma in questo governo due dei maggiori partiti appoggiarono il governo Draghi assieme a loro e assieme a loro votarono a favore del green pass. Partiti transitati nella maggioranza del presente governo, quello che ha tirato fuori il nuovo piano pandemico. E il nuovo piano pandemico ricalca la miglior gestione. Inutile ribadire che tutte le formazioni politiche coinvolte hanno appoggiato governi di vario segno che a suon di tagli di budget hanno ridotto il Sistema Sanitario Nazionale nelle attuali condizioni - e il governo attuale prosegue in questa opera infame, mentre i cittadini della nazione sempre di più rinunciano a curarsi (il conto è arrivato a 3 milioni di individui). A botte di emergenze, finanziarie, sanitarie, geopolitico/militari, le questioni di principio hanno dovuto lasciare il passo. Ma le questioni di princpio sono le più importanti, perché non si tratta di astrazioni, voli pindarici o masturbazioni cerebrali. Le questioni di principio non sono la fuffa di parole d'ordine precotte che va per la maggiore di questi tempi.Parole d'ordine leggere come piume, effimere che più effimere non si può, sempre funzionali a un potere di turno, nella migliore delle ipotesi destinate a scivolare senza lasciar traccia sugli echi della storia passata. Le questioni di principio invece sono pesanti come pietre e lo sapevano quei cinque che lavorarono alla Dichiarazione di Indipendeza, specialmente Thomas Jefferson. Sono pesanti come pietre perché hanno pesanti conseguenze che riguardano ogni cittadino. Quando le questioni di principio diventano lettera morta ci si ritrova invischiati e schierati nelle guerre e nei giochi di potere altrui, mentre nel frattempo il passaggio da "diritto alla salute" a "dovere di salute o è affar tuo" finisce per compiersi. Viviamo nei tempi più crudeli dalla fine della seconda guerra mondiale, e in Italia sono più crudeli che in altre nazioni occidentali.

Nonostante tutto questo l'attuale maggioranza e il club della miglior gestione a parole se le danno di santa ragione. A parole.

Per quale motivo questa sceneggiata vada in onda a reti unificare nel febbraio 2024 lo sa Iddio. Forse per accattivarsi gli elettorati di riferimento, visto che le europee sono vicine. O forse boh, un caso della vita parlamentare casuale della Repubblica Italiana, che ormai più che res publica è diventata roba di pochi.

Tanto per cambiare la situazione è grave ma non è seria. Non è seria per niente.


CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...