domenica 26 maggio 2024

IN MEMORIA DI PAOLO SPADA

 

Paolo Spada è uno dei pochi che in Italia hanno fatto in positivo la storia della pandemia COVID. Nei momenti peggiori, quelli della primavera 2020, è stato tra quelli che non hanno perso la lucidità, diventando una delle principali voci di Pillole di Ottimismo. Non ho condiviso le sue opinioni in materia di "nudge", che per me sono sempre state goffi travestimenti di un obbligo vaccinale che non era possibile imporre per legge. Ma vorrei ricordare che allora, quando Pillole di Ottimismo venne fuori, creò scandalo: l'iniziativa venne in men che non si dica omologata a negazionismi e antivaccinismi. Perché i lockdown successivi al primo erano indiscutibili e perché certi modelli prevedevano centinaia di migliaia di morti a uscire dal solco prestabilito (lockdown, scuole chiuse etc etc). Ma questo non lo fermò nella sua attività per PdO che, ripeto, tra 2020 e 2021 è stata l'iniziativa di comunicazione più rilevante in materia di politica sanitaria e critica alla gestione della pandemia.

Le mie condoglianze alla famiglia. Riposi in pace.

mercoledì 22 maggio 2024

COVID19: ZOMBIE O ALIENI?

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/18/il-covid-come-un-disaster-movie-ora-pero-non-facciamo-gli-zombie-anche-in-europa/7552017/  

Ho letto con interesse l'articolo, ma onestamente i film di zombie non mi sono mai venuti in mente, a proposito della pandemia. Il riferimento cinematografico più ovvio è chiaramente Contagion, ma secondo me è andata a finire diversamente. I paralleli che mi sono venuti in mente sono stati Una svastica sul sole (la serie) e, se proprio devo dirlo, Captive State

 

 

Diciamo che l'occupazione aliena sia l'emergenza: c'è chi la sposa, chi la gestisce, chi ci si arrichisce, chi la usa per trovare visibilità mediatica e prestigio. E poi ci sono gli altri, quelli che pagano il conto e quelli che per un motivo o per l'altro non ci stanno. Questi ultimi per la maggioranza sono un nemico da distruggere. E sono avversati anche da una buona parte di quelli che pagano, perché molti di loro vanno avanti pensando che pagano per un buon motivo o perché pensano che se le circostanze dovessero cambiare finirebbero per pagare anche di più.

Vorrei ricordare che il vero problema non è stato il virus, con un immenso Leo Ortolani ormai d'annata:

Ovvero, per chi non sa unire i puntini: il problema in Italia non è stata la pandemia ma la sua gestione.




martedì 21 maggio 2024

IL PUGNO DI FERRO

 

https://www.fanpage.it/roma/espulso-per-un-post-pro-palestina-seif-bensouibat-dal-cpr-ho-paura-che-qui-dentro-perdero-la-vita/
 

Ve le ricordate le sanzioni discplinari minacciate o eseguite contro docenti universitari e non ai tempi del COVID? Ve li ricordate i delatori che indicavano l'untore?

Ecco, cambia il contesto ma il metodo è lo stesso e questa è una storia esemplare.

“Questa storia ha preso delle proporzioni allucinanti, ma quello che mi fa più male è che ho scoperto solo dieci giorni fa che è stata la scuola a denunciarmi. La denuncia è partita da un collega, che ha informato la mia capa, che a sua volta ha contattato il preside, fino ad arrivare all’ambasciata francese e alla Digos italiana”, continua Bensouibat. “Quando sono arrivato in Italia non conoscevo nessuno, la scuola era la mia famiglia, il personale e i colleghi erano i miei parenti, conosco e amo anche i loro figli. Abbiamo fatto viaggi insieme, aperitivi, cene. Ricordo ancora il mio primo giorno nella scuola francese, mi diedero da subito tanta fiducia lasciandomi da solo a fare chiusura. Adesso lavoro lì da dieci anni, non riesco davvero a capacitarmi che sia potuto succedere tutto ciò, senza darmi alcuna possibilità di spiegare il perché dei miei post, senza un processo”.

Voilà, il delatore, l'istituzione che procede, l'esecuzione del provvedimento. Tutto normale, vero?

Da un certo punto di vista due anni di COVID sono stato un incredibile test run, la messa alla prova di un metodo che, come abbiamo visto e continuiamo a vedere, è perfettamente applicabile a qualsiasi situazione emergenziale o no, incluse le vicende della politica estera. Negare la diversità degli eventi e delle situazioni è futile, quando le fenomenologie sono le stesse e i metodi pure. La fattispecie dei reati di opinione (ricordiamo che al riguardo leggi fasciste sopravvivero nella Repubblica) non deve più andare a cercare sotterfugi come l'hate speech. Ci sono cose che la maggior parte della gente non è libera di dire, pena la perdita del lavoro, il procedimento penale etc. Viviamo tempi in cui se qualcuno a teatro grida "viva l'Italia antifascista" viene identificato dalla Digos, se qualcuno se ne ricorda. Ma sarebbe successo lo stesso se due anni prima avesse gridato "Abbasso il Green Pass!" alla presenza di Mario Draghi, molto probabilmente.

E quindi manifestazioni gestite a suon di legnate anche quando i manifestanti sono studenti medi, i procedimenti sommari, la violenza politica... Se Putin continua ad essere Satana incarnato (ormai si mutua dalla teocrazia iraniana mentre allo stesso tempo gli si dà addosso), il massacro di Gaza non esiste, non ha autori, qualsiasi precisazione al riguardo è antisemita. E invece il massacro c'è, il massacratore pure e guarda caso è lo stato di Israele guidato di Netanyahu. E infatti alla Corte Penale Internazionale il procuratore, cioè l'accusa, chiede l'arresto del primo ministro israeliano (e dei vertici di Hamas) per crimini di guerra - cosa che, ovviamente, non sposterà di un millimetro l'atteggiamento italiano nei confronti della questione. Perché di mandati di arresto della Corte Penale Internazionale ce ne sono che contano e che non contano niente. Come al tempo del COVID c'erano articoli su Nature (o Lancet, o BMJ etc) che erano bibbia, e altri che erano immondizia, anche se non erano mai stati formalmente messi in questione per un ritiro. Ma del resto si sa, la comunità scientifica (come la Corte) alle volte sbaglia... specie quando non conferma i dogmi del pensiero a una dimensione.

domenica 19 maggio 2024

DI NUOVO: CUCINA, MELANZANE, ALCALOIDI, GLICOSIDI

Una corrente nord atlantica aveva sgranato sulle nostre teste un rosario di temporali che qualcuno aveva definito tempesta, conclusosi durante la notte. Sono sceso in strada una mezzora dopo l'alba per una camminata per il centro storico della città universitaria, semideserto. Nell'aria una condensa appena palpabile che a malapena si poteva definire drizzle faticava a bagnare qualsiasi cosa. Mi è venuto da pensare a quelle volte che da ragazzo mi sono fermato da queste parti, sulla via per altre destinazioni, e a quanto i luoghi siano cambiati da allora. Per contrasto sono affiorati alla mia mente i ricordi di altri viaggi, verso sud e verso oriente. Mi è tornata in mente la Turchia, oggi mutatissima rispetto a quel che era negli anni 80. E la cucina turca, dove la melanzana veniva declinata diversamente tra costa e interno. Nell'occidente del paese c'è l' Imàm baildi (l'Imam svenuto), melanzana fritta ripiena di cipolle, pomodoro e a volte peperone, ricotta nell'olio e perlopiù servita fredda. Nell'interno fritta e ripiena di macinato di agnello con cipolla, cotta al forno. E mi sono tornati in mente dei mezeleri accompagnati di raki sul lungomare di Bodrum, l'antica Alicarnasso, in vista del castello che fu del Cavalieri di Rodi, già Ospedalieri. 

I pensieri della passeggiata mattutina, rientrato a casa, hanno fatto sì che mi mettessi ai fornelli. In frigo avevo una melanzana e ho optato per un paté di melanzane, che in molti chiamano pesto. La melanzana tagliata a fette l'ho cotta per circa 40 minuti in forno a 200°C, in una teglia appena unta di olio di semi, per non farla attaccare. Una volta sfornate le ho trasferite in una ciotola dove ho aggiunto pecorino romano grattugiato, prezzemolo, aglio, olio di oliva.


 Ho passato il tutto con un frullino


Lasciatelo a temperatura ambiente per 6-8 ore, o in frigo durante la notte, prima di consumarlo.Il composto va bene per crostini, ma altri usi possono essere suggeriti dalla creatività di ciascuno (io lo sperimenterò come ripieno per cipolle al forno). 

La melanzana fa parte della famiglia delle solanacee, che comprende molti degli ortaggi più diffusi, tra l'altro. E contiene solacina, alcaloide presente nelle parti verdi della maggior parte dei vegetali della famiglia (incluse le patate, ma questo è un altro discorso). La Solacina è un glicoside composta da solatriosio (la parte a sinistra) e solanidina, l'aglicone (la parte a destra).

 


La solanidina è tossica: è un inibitore della colinesterasi e quindi può provocare sindromi neuromuscolari, insonnia, emicrania, vomito. Si ritiene che le solanacee tutte si siano evolute producendo glicosidi della solanidina come difesa (verso l'essere mangiate). Ma l'uomo ha sviluppato una certa resistenza alla tossina. Un certo livello di solanidina è presente nel sangue di quasi tutti. e non provoca alcun problema. In particolare nella malenzana la concentrazione di solacina è decisamente bassa.


giovedì 16 maggio 2024

LA SCIENZA, IL MORALISMO, LA FEDE

Ho già citato questa sentenza:

«La conoscenza per amore della conoscenza » - è questo l'ultimo
tranello che ci tende la morale: è così che ancora una volta ci si coinvolge completamente in lei
.

Friedrich Nietzsche in questa sentenza di Al di là del bene e del male parlava in senso alto, un senso che percorre i lavori del filosofo, il senso in cui lo ho usato qua,

Si parva licet componere magnis al giorno d'oggi potrebbe essere parafrasato nel contesto basso dei mezzi di comunicazione piccoli e grandi:  

La popolarizzazione della conoscenza scientifica - è questo l'ultimo tranello che ci tende il moralismo.

Si potrebbe mutuare dicendo che la differenza che c'è tra morale e moralismo è quella che c'è tra un sospiro e un rutto, o quella tra religione e clericalismo. Mi ricordo anni e anni fa un sacerdote che raggiunse un gruppo di vecchi colleghi e alla domanda "Come va?" rispose "Eh, c'è troppo, troppo clericalismo".

Io nella scienza non ci credo. 

Campo di una disciplina scientifica, so bene come funziona e per me "credo nella scienza" è come dire "dipingo la linguistica": una cosa senza senso. A questo punto verrebbe bene una di quelle citazioni o frasi attribuite a Richard Feynman che sono state trasformate in meme, ma io userò questa:

You investigate for curiosity, because it is unknown, not because you know the answer. And as you develop more information in the sciences, it is not that you are finding out the truth, but that you are finding out that this or that is more or less likely. (So much for the "scientific truth", NdCS) (The pleasure of finding things out : the best short works of Richard P. Feynman, 1999)

Per evitare Google Translate a qualcuno:

Indaghi per curiosità, perché qualcosa è ignoto, non perché già conosci la risposta. E mano a mano che acquisisci informazioni scientifiche non è che che tu stia trovando la verità, ma realizzi quello che è più o meno probabile.

Feynman visse una rivoluzione scientifica e quindi per esperienza la scienza normale secondo Kuhn forse non gli era troppo familiare, perché la ragione sociale della scienza normale in Kuhn è la conferma dei principi noti, la conferma del paradigma (si è parlato di Kuhn qui, qui e qui). Ma a parte questo il suo discorso continua a reggere. Però un moralismo ha bisogno di una verità, di un dogma, da cui lo sdogamento di "verità scientifica".

E a questo punto si capirà che la scienza di cui parlava Feynman e il discorso pubblico che parla di verità scientifica non sono la stessa maledetta cosa.

La verità scientifica oggi è ciò di cui la politica rivendica l'investitura e non è democratica nel senso che quando il potere è frutto di un'investitura da parte di un principio altro e superiore (Dio, l'Europa, la NATO, la verità scientifica) le elezioni diventano un rituale incapace di incidere seriamente sulla linea politica di un paese. E l'azione politica diventa insindacabile da quanti ne sono oggetto. Chi solleva eccezioni a tale azione non sta esprimendo un legittimo orientamento politico: è un reprobo da indicare al pubblico disprezzo, in quanto bestemmiatore della verità.

E così la fede nella scienza con il suo innato, becero moralismo non è affatto diversa da quei poteri religiosi profondamente imbevuti di temporalità che perlopiù vengono additati dai fedeli della scienza stessi come primitivi o irrazionali. Verrebbe da dire che lo fanno come cristiani, musulmani e ebrei disprezzavano gli idolatri, i politeisti.

Certi fenomeni che sono prosperati sui social non hanno niente a che vedere con nessuna disciplina scientifica: erano soltanto espressione dell'ennesimo deleterio fondamentalismo religioso.Anche quando chi parlava era un professorone o professorino di qua o di là, che di certo avvertiva un brivido vestendo la palandrana del sacerdote.

Comunque non sono nessuno per giudicare...


PS: Mi avvilisce che le promesse di "progresso" della mia giovinezza si siano tradotte nello stesso catechismo per baciapile diffuso  nella società che molti della mia generazione pensavano di essersi lasciati alle spalle.

UN GRANDE RITORNO: LA VIOLENZA POLITICA

 

Se qualcuno pensava che l'odio sui social costituisse una valvola di sfogo capace di prevenire un ritorno della reale violenza politica  forse si sbagliava. I periodici scontri tra antifascisti e fascisti costuiscono da tempo immemore un rumore di fondo non particolarmente significativo (come gli scontri tra ultrà).

Qua la cosa è differente: un gruppo organizzato si è rifatto alle tecniche del vecchio squadrismo fascista: l'agguato fuori casa della vittima, il pestaggio. Perché? Perché Rubio (personaggio che non mi sta simpatico) è da mesi molto "vocale" sui social, con post ispirati da un forte antisionismo.

Nello stesso giorno un tale spara 5 colpi al primo ministro slovacco, che attualmente pare in condizioni estremamente gravi.

Non vorrei che gli anni 20 di questo secolo finessero per assomigliare un po' troppo agli anni 20 del secolo scorso.

ADDENDUM: Mi dicono che sui social una nutrita minoranza applaude al pestaggio. Potrebbero essere solo vane parole nel nulla dei social. O potrebbe essere una reale minoranza che supporta realmente questo tipo di azioni. Ci si aspetta un comunicato di David Parenzo a titolo "Fratelli che sbagliano".

martedì 14 maggio 2024

2020, COVID, USA E EUROPA: LE DUE VIE, IL VACCINO AZ

Quello che è successo tra 2020 e 2022 ormai è storia. In una nazione che la sua storia prova a cancellarla, dimenticarla e riscriverla a ogni festa comandata non stupisce che, per l'ennesima volta, sull'onda dei titoli di giornale, si provi a raccontare la stessa versione dei fatti che si raccontava durante quel periodo, il periodo dell'emergenza, Ma sono racconti che hanno labili appigli con la realtà documentata dei fatti.

Chiaramente io non sono uno storico. So che qualcuno sta lavorando a una storia della pandemia in Italia e spero prima o poi di poter leggere il suo lavoro. Nel frattempo credo sia bene fornire un paio di contributi documentali, per ricordare quello che davvero successe.

https://www.fiercebiotech.com/biotech/trump-pushes-for-pre-election-fast-tracked-approval-astrazeneca-covid-19-vaccine-report

Era la primavera-estate 2020. I vaccini antiCOVID erano allo stesso tempo un miraggio e un'urgenza. Come ho ricordato di recente la soluzione europea fu: abbassare quanto più possibile l'asticella per l'autorizzazione di emergenza per un nuovo vaccino (in realtà uno strumento che in Europa non esiste, il suo parente più prossimo è la Conditional Marketing Authorization, che fu quella usata).

Oltreoceano la situazione era diversa. Se Peter Marks, all'epoca a capo dell'area biologics di FDA (vaccini inclusi)  era favorevole a gettare il cuore oltre l'ostacolo, Hahn, a capo dell'agenzia, non ne era convinto. Arrivò una lettera pubblica di alcuni ex commissioner dell'agenzia che in poche parole diceva:

- Mai prima d'ora c'è stata l'approvazione di emergenza di un vaccino, se vogliamo usare questo strumento i rischi sono enormi.

- L'unico modo di mitigare il rischio, che è costituto da un massiccio rifiuto della pratica vaccinale a seguito di eventi indesiderati significativi, è tenere l'asticella alta.

https://www.washingtonpost.com/opinions/2020/09/29/former-fda-commissioners-coronavirus-vaccine-trump/

Hahn, e quindi FDA, scelse la via dell' Emergency Use Authorization per i vaccini, ma con l'asticella alta, Trump premeva per avere un vaccino qualsiasi quanto prima, subito (e prima delle elezioni presidenziali), ma non venne accontentato.

In Europa, finito il mandato di Guido Rasi a EMA, la Cook accontentò la politica optando per l'asticella bassa. E questa è la semplice ragione per cui il vaccino Astrazenaca fu approvato solo in Europa, e non negli USA, mentre l'altro vaccino a adenovirus, quello Janssen (sviluppato in Olanda e Belgio), fu approvato sia da FDA che da EMA. La cosa grottesca è che in Europa dopo aver tanto brigato per l'asticella bassa, dopo il disastro AZ ci si sia affidati unicamente ai vaccini approvati da FDA. Questo è quel che è successo, il resto è una ficton con un brutto soggetto e una sceneggiatura di pessimo gusto.

Chi racconta altre storie sta provando a costruire una di quelle postverità su cui tanto si accaniva qualche anno fa: incompetenti in materia che difendono l'indifendibile. O, se preferite, che rimangono attaccati come mignatte alle favole raccontate al tempo, in perfetta mala fede. Perché, come ha commentato un mio vecchio amico, in Italia la faccenda è politica. Ci crediate o no il resto del mondo, a parte chi ha avuto familiari con danni da vaccino, questa faccenda l'ha di fatto archiviata e guarda avanti.

PS: L'altra differenza tra le due sponde dell'Atlantico fu che in USA fu posto pari accento su vaccini e farmaci, in Europa la cosa era sbilanciata verso i vaccini, in Italia solo vaccini, con i tetti di spesa per i farmaci che erano gli stessi di prima dell'emergenza, cosa perfettamente logica quando muoiono 300 persone al giorno, vero?


CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...