domenica 14 luglio 2024

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE (PHARMA, LAVORO)

https://www.biospace.com/article/biospace-layoff-tracker-2023-athenex-shutters-facility-cuts-staff/ 
 

La situazione non è  buona, per niente. Partendo dalla radice, continuiamo ad essere in terreno di tassi alti delle banche centrali (5.25-5.50% Federal Reserve, 5.25% Bank Of England, 4.25% BCE, dopo un timido taglio). In questa situazione le biotech continuano ad annaspare e le grandi non navigano in acque tranquille  (nell'elenco del link ci sono anche loro). Che si tratti di un settore ciclico l'ho imparato molto velocemente, da quando ho iniziato a lavorare.

Per questo i segni all'inizio del 2023 mi risultavano piuttosto chiari. Col tempo è venuto fuori che il 2023 è stato un bagno di sangue un po' in tutti i settori (tranne quello degli armamenti, immagino) e ci vuole poco a immaginarne i motivi. Fatto sta che poi è arrivato il 2024 e fin dall'inizio la situazione non sembrava migliorare, anche se in molti ci speravano. E infatti a breve sono arrivati corposi round di licenziamenti, come anche si rileva dall'articolo su Biospace, che comunque è incompleto (ci sono stati in giro tagli della forza lavoro non contabilizzati come licenziamenti, e tuttora certe grandi hanno un numero di posizioni a termine molto più alto del solito). Nonostante tutto ciò la stagione di reclutamento primaverile non è stata affatto una stagione morta, anche perché "chimica" non vuol dire soltanto "farmaceutica", per fortuna. Però la grande disponibilità di candidature per ogni posizione aperta da una parte ha giocato a favore delle aziende, dall'altra ha reso la vita più difficile ai candidati. Al momento un neolaureato che applica per una posizione da chimico si può trovare a competere per il posto con fino a 100 altri candidati, perlopiù con maggiore esperienza.

Il grande game changer, cioè il Biosecure Act, non ha ancora finito il proprio percorso legislativo e si è già ammorbidito un po', sotto il fuoco di fila dei lobbisti. Questo disegno di legge bipartisan ha come scopo dichiarato evitare che finanziamenti federali per progetti di ricerca vadano a finire all'estero, ma di fatto prende di mira una lista di aziende cinesi che, a detta del testo, sono impegnate anche in progetti del governo cinese. Ovviamente in prima fila nella protesta contro la legge  c'è il CEO di Wuxi USA: c'è da capirlo, se l'act passa si ritroverà a capo di un'azienda marginalizzata e destinata al rosso profondo, probabilmente più della casa madre. Wuxi è da anni la grande powerhouse dell'outsourcing in campo pharma e se il Biosecure Act passa senza emendamenti significativi sarà tagliata fuori da qualsiasi cliente che venda in USA, cioè nel maggiore mercato mondiale per le aziende farmaceutiche. Quindi tutto il lavoro finora svolto da WuXi e altri sarà riallocato altrove, con ricadute anche in USA e Europa. Una fetta di globalizzazione annullata con un tratto di penna.


SPARI A PRESIDENTI, CITAZIONI

 

Shooter (2007)

  • Mr. Rate: Chiunque abbia sparato quel colpo è probabilmente già morto. Una cospirazione funziona così. Quei ragazzi sulla collinetta erbosa (1) erano morti entro tre ore. Sepolti nel maledetto deserto. Tombe senza nome subito fuori Terlingua .
  • Nick Memphis: E lo sa di sicuro?
  • Mr. Rate: Ho ancora la pala! 
(1) Riferimento all'omicidio di JFK

martedì 9 luglio 2024

DIDATTICA A DISTANZA, UNA DELLE CAUSE DEL CROLLO

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/08/la-didattica-a-distanza-migliora-voti-e-fiducia-negli-studenti-gli-studi-scientifici-dicono-altro/7613354/


Repubblica (what else?) si produce in un articolo di "solidissime" basi scientifiche per affermare che la didattica a distanza è meglio della scuola in presenza:

La maggior parte dei ragazzi preferisce la propria cameretta, scrivono su Repubblica. Si tratta di un articolo che descrive i risultati di uno studio realizzato da GoStudent, la piattaforma che vende attività tutoring e ripetizioni online, riguardo a come gli studenti vivono lo studio online e la didattica a distanza (Dad), dalla pandemia in avanti. Questo studio riporta dati in controtendenza: sembrerebbe che l’84% degli studenti di età compresa tra 6 e 18 anni si sente più sicuro e meno impacciato durante le lezioni online rispetto a quelle in presenza e il 77% degli intervistati si sente più a proprio agio in un contesto digitale.

Se non siete completamente anestetizzati dalle fregnacce prevalenti, dovreste notare un minuscolo, quasi invisibile, conflitto di interessi: una società che vende una piattaforma per la didattica a distanza produce uno studio che dice che la didattica a distanza è assolutamente eccellente. Apperò.

Va bene, correlation is not causation etc etc, ma non era così difficile constatare che il crollo nelle competenze negli anni di COVID mostrato dallo studio PISA 2022 avesse più che qualcosa a che fare con le scuole chiuse e la didattica a distanza, perlappunto.

https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/12/le-basi-maledette-e-piove-sul-bagnato.html

Oggi è ormai piuttosto chiaro che qualcuno è  disperatamente in cerca della prossima crisi, in particolare della prossima crisi epidemica: non sono mancati allarmi sull'influenza aviaria, HPV (!) e da ultimo pertosse e morbillo (di nuovo). Abbiamo avuto un numero nauseante di occasioni per costatare che in questi casi, come in due anni di pandemia, si dice "scienza" ma si tratta di dogma o pregiudizio impermeabile a qualsiasi efficace dimostrazione scientifica contraria. Ed è facile prevedere che molti si preparano, di nuovo, a invocare a gran voce le scuole chiuse, così, senza pensare all'indomani, a rovinare la gioventù.

 

 
 
ADDENDUM:  E' bene ricordare che l'attivismo di Sara Gandini fece vincere la battaglia sulla riapertura delle scuole nel '21. E' bene anche ricordare che la fine della scuola a distanza NON provocò l'apocalisse prevista dai soliti, factcheckers inclusi. Quella vittoria fu anche il frutto di una situazione politica particolare, perché se sulle scuole andò in un modo con il green pass all'italiana la storia fu tutta diversa. Ma resta una considerazione di fondo: senza parlare, parlare, parlare e senza alzare la voce, ogni tanto, nulla sarebbe stato ottenuto. Silvestri e Gandini, su binari separati, contro ogni pronostico e contro tutte le forze avverse (che non erano poca cosa) finirono per vincere le loro battaglie (mAb e scuole), e per vincerle prima ancora che con i risultati sul piano della "narrazione". Battaglie che in primis hanno avuto un valore simbolico: infrangere quella che allora era l'asfissiante cappa del "new normal", propagandata a reti unificate da buonedame e probiviri. Qua sopra al confronto si è fatto meno di nulla. Ma la linea guida rimane la stessa:

 "Cosa possiamo contro una tale moltitudine?" "Ebbene, possiamo combattere. E vincere, forse..." "Forse..."
 


 

STORIA

 

https://www.youtube.com/watch?v=vUuoKelrHvU

domenica 7 luglio 2024

MODESTO CONTRIBUTO ALL'ALFABETIZZAZIONE DEGLI ANALFABETI POLITICI

Nonostante il successo di Alessandro Barbero ho la netta impressione che la storia continui a insegnare in aule fondamentalmente vuote. I recenti battibecchi sulla strage di Ustica in fin dei conti non dovrebbero stupire (e lo dico a me stesso) se da anni e anni ogni 25 aprile che Dio manda in terra si reinterpreta nei modi più diversi la storia italiana della prima metà del '900. E per quel che riguarda la seconda metà del secolo le cose vanno anche peggio. La faccenda ha avuto serie conseguenze soprattutto nella metamorfosi culturale della sinistra italiana, che nel transito al nuovo secolo ha completamente perso ogni reale coscienza della propria storia, il cui unico residuo pare essere un'antifascismo vuoto perché perlappunto privo di coscienza storica. Questa ignoranza in primo luogo  riguarda la storia politica del dopoguerra italiano, quando movimenti fascisti o post fascisti hanno attivamente collaborato ad una lunga serie di tentativi di sovvertimento dell'allora giovane Repubblica Italiana.

Questa mancanza di alfabetizzazione storica e politica si è sovrapposta all'avvento dei social media con risultati devastanti e se dovessi datare l'origine del processo la daterei ad una decina di anni fa, ai tempi della "minaccia grillina". E' stato allora che si è delineato l'antagonismo tra una autodichiarata sinistra/scienza e l'avversario grillino, etichettato antiscienza/complottista/etc, poi archiviato ai tempi dei governi Conte e Draghi. E' stato più o meno allora che sono venuti fuori neologismi come "epistocrazia" e che un film americano del 2006, Idiocracy, è diventato molto popolare sui social italiani. La prima elezione di Trump in USA e i risultati del referendum Brexit buttarono benzina sul fuoco di una strisciante ed inedita (a sinistra) critica del suffragio universale.

In tempi di COVID sentii dire che il green pass era "ordine pubblico" (cosa risentita di recente)
Ecco, quando sento "ordine pubblico" sparato in questo modo a me viene in mente Junio Valerio Borghese che parlava "per l'ordine pubblico". E i critici del suffragio universale, che a loro piaccia o meno, ricalcano Pino Rauti:

Cosa pensasse della democrazia parlamentare lo chiarì proprio Pino Rauti, in una celebre intervista televisiva del 1971, quando era ormai rientrato nel Msi già da due anni grazie all'ombrello e alla protezione politica offerta dall'allora segretario Giorgio Almirante. "Noi siamo contrari in linea di principio, per questioni ideologiche, perché non crediamo all'eguaglianza degli uomini. Non crediamo al suffragio universale". Il suo Ordine Nuovo, poi sciolto per ricostituzione del partito fascista, bordeggiò tra strategia della tensione, servizi segreti deviati, tentazioni golpiste, stragi.

Vabbè, poi sempre in tempi di COVID abbiamo assistito a vari "Dagli all'untore!" in purezza - e siamo sullo stesso piano di "dagli al nero", "dagli all'ebreo" - l' odio per il diverso, in questo caso coperto e legittimato dal politicamente corretto.

Se c'è stata un'opera di grande significato nella storia della RAI si tratta de La notte della Repubblica, di Sergio Zavoli. Oggi forse verrebbe bollata come "complottista", ma si tratta di storia e storia che ogni cittadino italiano dovrebbe ricordare. 

Questo anche per ricordare quali siano i riferimenti ideologici di un certo generale diventato parlamentare europeo grazie ai buoni uffici della Lega.  A proposito di Vannacci, a dimostrazione che in certi ambienti è un mero gioco delle parti e di collegamenti politici, un ex stato maggiore dell'Aeronautica ne stigmatizzava il comportamento, parlando di tradizionalie neutralità dell'Esercito Italiano e dicendo che la faccenda di De Lorenzo (Piano Solo) fu una storia di poche teste calde. L'ultimo atto del SIFAR di De Lorenzo prima dello scioglimento formale fu il finanziamento di un convegno sulla "guerra rivoluzionaria" all'Hotel Parco dei Principi a Roma, nel maggio del 1965: presenti colonelli, generali, nonché Delle Chiaie, Merlino altri loro camerati. Roba da ragazzi, quisquilie.

Vorrei ricordare che quello che in Italia fu tentato in Grecia fu realizzato. Portogallo, Spagna, Grecia, tutte dittature all'epoca, E non fu un caso che da Junio Valerio Borghese a Stefano delle Chiaie diversi protagonisti dell'eversione e del terrorismo nero si sottrassero alla giustizia riparando in Spagna. Nell'Europa meridionale l'Italia rimase l'unico paese con una democrazia, forse grazie al fatto di avere il più importante partito comunista europeo, partito in cui i moderati e i riformisti (i miglioristi) erano una minoranza e gli stalinisti pure.

Da un punto di vista puramente personale, facendo parte della generazione che ha vissuto quegli anni, ho finito per pensare che, nei tratti generali, in Italia gli anni tra il 1975 e il 1990 siano stati, con tutti il loro limiti, una sorta di "ricreazione" senza che ci fosse alcuna campanella di inizio e di fine. Un periodo in cui i risultati delle lotte degli anni '70 sono stati capitalizzati dalla società italiana. Un patrimonio incompatibile con gli interessi del capitalismo finanziario nazionale e internazionale. Furono gli anni in cui l'Italia poté vantarsi del miglior sistema sanitario dell'occidente, gli anni in cui la classe operaia non era andata in paradiso, ma si era fatta la casa e le vacanze al mare ogni anno. Ricordando quel che è successo dopo mi verrebbe da dire che quello che l'eversione reazionaria e neofascista perseguiva, cosciente o no, quanto a rapporti tra capitale e lavoro, è stato poi realizzato con la politica dal '90 in poi. Perché il clima dell'epoca, quello dell'autunno caldo, fu "O firmate questo contratto con noi o lo firmate con i colonnelli" (Benvenuto, qui), e si parlava di contratti nazionali. Poco più di venti anni dopo il piano fu realizzato con le piazze che applaudivano Silvio Berlusconi, con i sindacati che firmarono il patto vergogna e i salari italiani che all'improvviso si fermarono,  con le sinistre parlamentari che per entrare nelle stanze dei bottoni scaricarono le classi lavoratrici, con la "presa per il cuneo" (la riduzione del cuneo fiscale del governo Prodi), la merchant bank di Palazzo Chigi e i "capitani coraggiosi" e infine con la Leopolda che applaudiva Renzi. 

E alla fine ti ritrovi con una "sinistra" preoccupata dal non essere al governo, dalla propaganda russa in Italia ma non di 17 punti di inflazione in poco più di due anni a fronte di salari fermi da tre decenni.

giovedì 4 luglio 2024

SCIENZA, SCIENZA DELLE MIE BRAME, CHI E' IL PIU' SCIENZIATO DEL REAME?

Nota bene: quanto segue riguarda la popolazione della scienza accademica e della ricerca pubblica. Esclude i medici che si piccano di parlare di scienza e in generale i medici sui media social e non social, cosa che richiederebbe una lunga trattazione e su cui non sono aggiornato. Tantomento riguarda l'area divulgazione intesa come popolazione senza un lavoro nella ricerca di cui sopra.

Parto da un messaggio di Starbuck: "Gli "scienziati" sono, a parte rare eccezioni, degli egocentrici narcisistici di merda. Per quanto io ci stia passando attraverso, questo sistema di pubblicazione, relazioni, collaborazioni (il nettuorc) e progetti non riesce a non sembrarmi - anche storicamente - una mera esaltazione dell' individuo". 

Nella prospettiva della "scienza normale" secondo Kuhn (cioè di quella attuale) forse più che una mera esaltazione dell'individuo una reciproca glorificazione tra pari in cui nessuno minaccia l'altrui posizione di potere (perché le scienze accademiche non sono niente di sovrumano, ma solo un altro sistema di potere). Come sottoprodotto del processo, di quando in quando, c'è qualche avanzamento interessante, ma non è questo quello che il sistema nel suo complesso persegue: il sistema cerca quello che tutti i sistemi del genere cercano, la sua pura perpetuazione.

Questa è roba del 2010, ma non è che in 14 anni le cose siano cambiate e chi non se ne è accorto, beh...

https://oggiscienza.it/2010/11/15/scienziati-narcisi/index.html

In psicologia clinica e negli studi sulla personalità il narcisismo è definito in due modi: o come una vera e propria condizione clinica o come un semplice tratto di personalità, presente in modo più o meno marcato nella gran parte degli individui. Il narcisismo (che può essere misurato con appositi strumenti clinici – questionari – può condurre  a comportamenti truffaldini, siano essi coscienti o no. Narcisiste sono quelle persone che esagerano i loro talenti e pensano di essere speciali e uniche. A livello interpersonale questo tratto di personalità porta con se arroganza, mancanza di empatia, e rapporti interpersonali  superficiali. Il desiderio di essere ammirati poi può anche in casi estremi portare a comportamenti non del tutto onesti (magari senza che l’individuo ne sia cosciente).

Guarda caso c'è un collegamento tra frodi scientifiche (tutto quel che va da immagini tarocche a molto peggio) e narcisismo. Se ne può ricavare che il livello di competenze e conoscenze non sia proporzionale al livello di narcisismo, perché se sei bravo e a capo di un ottimo gruppo non hai bisogno di frodare. Si può dire tutto il male del mondo sull'H-Index, ma non è un caso se negli ultimi anni, in campi in cui H-Index vuol dire tutto, si sia assistito su isocial all'assalto delle mezze tacche contro chi aveva H-Index alti ma non cantava nel coro.

Se siete su un qualche social guardatevi attorno, non dovrebbe essere difficile individuarli, gli scienziati narcisi (immagino che siano sempre lì, a differenza di chi scrive). Da quel che mi ricordo dei social  terze missioni, outreach e compagnia cantante erano puri esercizi narcisistici. Si direbbe che scienze e social media non facciano un buon ménage. Perché... perché si potrebbe fare due più due:

https://www.insalutenews.it/in-salute/disturbi-della-personalita-e-social-piu-postiamo-selfie-e-piu-diventiamo-narcisi-lo-dimostra-la-scienza/

Per quanti vogliono la pappa scodellata: se i postatori di selfie sono narcisisti, uno scenziato che posta molti selfie è molto narcisista. E io di "scienziati" e/o accademici gran postatori di selfie me ne ricordo diversi. Ho dichiarato che avrei escluso il tema, ma direi che il peggior servizio al dibattito pubblico negli ultimi anni è stato fatto da medici narcisisti sui media, medici che si spacciavano per scienza e di "scienza" volevano parlare, quando quasi nessuno di loro ne aveva titolo. Perché qui non si intende ridurre il tutto a una questione di narcisismo degli attori: il senso politico del fenomeno nel suo insieme è stato discusso qua sopra molte volte e da anni e anni lo scienziato narciso è pronto a diventare uno scienzato "da marciapiede".

Addendum: una nota per quel che riguarda il sistema italiano: cosa succede se le risorse che c'erano non ci sono più? Di tutto di più. E allora l'hype, che è totalmente confuso con il narcisismo, è anche una tecnica di sopravvivenza, per mantenere una borsa di studio post doc, tenere vivo un gruppo di ricerca etc. E come ogni forma di resilienza in ultima istanza è perdente. Ma "nel lungo periodo saremo tutti morti" vale anche in questo campo. Quando si dice the human race...

 

 



martedì 2 luglio 2024

USTICA, ANCORA, PURTROPPO

Gran clamore mediatico sulla bufala di Mattarella che prolunga il segreto di stato sulla strage di Ustica. Un gran clamore che ha impedito qualsiasi rievocazione di una storia ormai sedimentata nelle sentenze dei processi. E a naso il punto è quello: si tratta di una storia che non deve essere rievocata. Non deve essere rievocata perché ricorda le dinamiche di un paese a sovranità limitata (definizione della sinistra parlamentare dell'epoca) che, quasi mezzo secolo dopo, continua ad essere tale. Uno stato i cui vertici politici e militari continuano ad essere più lealisti del re, ops, più atlantisti dell'amministrazione USA. Il PCI dell'epoca aveva molti difetti, ma garantiva spazio di dibattito politico, nella società e in parlamento, anche riguardo all'appartenenza alla NATO dell'Italia. Oggi un film come Il muro di gomma di Mario Risi  (1991) nella migliore delle ipotesi finirebbe distribuito solo in streaming (come The Whistleblower, mai distribuito in Italia), nella peggiore non vedrebbe neanche la luce per mancanza di finanziamenti. Ma dicevamo della storia sedimentata nelle sentenze dei processi... Riprendo da qui:

Esiste una piena verità da almeno undici anni, dalla sentenza n. 1831 emessa dalla Terza Sezione della Corte di Cassazione civile di Roma, in una causa intentata dai familiari delle vittime. Quella sentenza ha infatti accertato, come ebbi modo di sintetizzare su queste pagine, che «nei cieli di un paese sovrano un suo aereo civile è stato abbattuto nel corso di un’operazione di guerra, nella quale erano sicuramente coinvolti Paesi alleati, nello specifico la Francia e gli Stati Uniti d’America, oltreché, con ogni probabilità, un Paese vicino, la Libia».

Si tratta di una verità che una pluralità di concordanti testimonianze dimostrano fosse ben nota, fin da subito, ad almeno alcune delle più alte istituzioni militari e civili dello Stato italiano: e che, proprio per il loro silenzio e per le coperture adottate a più livelli, nel corso di oltre quattro decenni non è stato possibile individuare con nomi e cognomi i piloti che, nel corso di un combattimento aereo ingaggiato nei cieli italiani, hanno provocato la morte di quei nostri concittadini, che nessuna colpa avevano se non quella di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato.

Se Carlo Giovanardi va oltre il ridicolo quando sostiene che il missile è una bufala ed è stata una bomba palestinese a bordo, il tono medio della stampa e dei fact checkers non si discosta gran che da quella linea.  E' una versione che fu anche di Paolo Guzzanti,  a suo tempo ripreso da Cangini : il peggio del peggio della più bieca propaganda reazionaria. Alla memoria pubblica, che arriva giusto all'altroieri e poi tutto perde, ricorderei le uscite di Giuliano Amato, probabilmente vicino ad essere persona informata dei fatti:


L'Eliseo non rispose "Fake news!!!", ma si trincerò dietro un silenzio assoluto. Poi Amato fece marcia indietro, ma la sua uscita non fu senza ragioni ormai note: c'erano state istruzioni di non consegnare all'Italia certi tracciati radar...

Certo, il DC9 dell'Itavia fu buttato giù da una bomba a bordo, Pietro Valpreda fu l'attentatore di Piazza Fontana, Gladio fu un'associazione culturale che non amava la pubblicità e la P2 una ONG ingiustamente perseguitata.

(Questo per mancia)

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...