... o una settimana, oppure due, chissà.
(sempre diffidato di chi non ha senso del ritmo)
... o una settimana, oppure due, chissà.
(sempre diffidato di chi non ha senso del ritmo)
Come passa il tempo... (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/10/cinque-anni-e-spicci-di-una-pagina.html)
Immaginate di essere uno di quelli che fanno sì che i nuovi farmaci arrivino sul mercato, il che vuol dire coordinare una quantità di diverse funzioni e coordinarsi con altre. Non preccupatevi di pensare al dettaglio delle singole funzioni tranne riguardo a una: il regolatorio. Il regolatorio è quello che si preccupa di rivedere ogni cosa al fine che poi il pacchetto "nuovo farmaco" sia valutato al meglio da FDA e EMA (al meglio in quanto privo di violazioni di qualsiasi ordine di grandezza delle linee guida ICH https://www.ich.org/page/ich-guidelines)
Immaginetevi tutto questo, o almeno provateci.
E poi immaginatevi Pinco/a.
Pinco/a, che non ha idea di quello che fate, di come funziona e di cosa serve per farlo funzionare. Pinco può essere un drop out del sistema accademico che ha trovato una strada per raccattare due spicci sui social, un accademico, un medico o il bidello della scuola frequentata dai vostri figli. Di fatto non c'è differenza, perché di fatto tutti e tre non ne hanno idea.
E Pinco/a vi viene a raccontare come è, come dovrebbe essere e per quale motivo tu non capisci un tubo.
La risposta di getto sarebbe: oh Pinco/a, facciamo una cosa, prendi il mio posto e una settimana dopo mi dici come è andata (al netto di eventuali problemi con lo spoken english).
Eppure Pinco/a non ha avuto limiti di azione dove competenze e qualifiche concrete non contano, cioè sui media italiani. Quindi Pinco/a discuteva non dell'uso del nuovo farmaco nella vita vera, che sarebbe perfettamete comprensibile. No, Pinco/a ha discusso su come il nuovo farmaco non avrebbe dovuto mai essere disponibile. Pinco/a, che le linee guide ICH in alcuni casi le sente nominare per la prima in questo post, o che le conosce per sentito dire o avendo letto qualcosa. Però si sente in dovere di parlarne; non ha mai discusso con il regolatorio il contenuto del pacchetto "nuovo farmaco", mai ha scritto qualcosa nel dossier da presentare a EMA o FDA. Però ne parla per i più vari motivi. Tipo perché insegna da qualche parte e deve darsi un tono. Tipo perché scrive su un qualche giornale e deve darsi un tono. Ma soprattutto perché Pinco/a si etichetta ed è etichettato come "scienza". In larga parte questa "scienza" (che invece è politica) è stata l'oggetto di cinque anni di attività CS sui social. Cinque anni che mi hanno convinto che il 99% di quelli del fronte "scienza" sui social sono perfetti idioti, ignoranti e settari con cui non val la pena di discutere (titoli o meno)
L'unica risposta razionale che puoi dare a uno che sostiene che le procedure di approvazione di farmaci e vaccini sono superate perché glielo ha detto il suo medico è "Ma ripigliatevi, te e il tuo medico!".
L'unica risposta razionale che puoi dare a uno studente del primo anno di medicina o biologia o CTF che sostiene di conoscere meglio di te la termodinamica classica e la cinetica chimica e pure senza analisi matematica è "So long, sucker" (risposta data molto spesso).
Quando la studentessa di medicina che non credeva alla dinamica delle malattie infettive chiese la bibliografia e la ebbe (sta qua dentro https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/09/la-cosa-triste-piu-la-bibliografia.html) si lamentò che non andava bene, servivano i link: incapace di recuperare un riferimento bibliografico e parlava di scienza.
Ma del resto si trattava di gente che si credeva "studiata" perché stava dietro a quelli che comunicano scienza di mestiere, magari con titoli onorari. E se gente del genere parla di elettroni che ruotano attorno al nucleo di un atomo beh, è facile da capire ed è "scienza" (alla faccia di Bohr e Heisenberg, povere bestie). Se invece si parla di funzioni d'onda e densità di probabilità invece è roba astrusa, da tecnici (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/12/le-traiettorie-oggi-sigh.html).
Lasciamo perdere l'altro fronte, con cui discutere è anche più inutile: mi ricordo due o tre che continuavano a dire che CS aveva sponsorizzato la terza dose di vaccino antiCOVID o un qualche tipo di obbligo vaccinale. Uno dovrebbe restare su un social per controbattere alle cazzate sparse sul suo conto da qualche vuoto a perdere settario e falsificatore? No di certo.Tempo e banda sprecati. Lo sapevo che c'era una ragione per questo (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/10/it-aint-me-reloaded.html). Tragici eventi non troppo lontani nel tempo mi hanno fatto riflettere: chi mi poteva dire che dietro le uscite più deliranti non ci fosse davvero la tragica, reale, patologia mentale, o il soggetto borderline? E no, non sono qualificato per trattare con cose del genere. Comunque in 5 anni di presenza social quelli che ho incrociato e che si sono saputi tirar fuori dalla trappola polarizzazione si contano forse sulle dita di una mano. Ovviamente gli "anti" sono arrivati ultimi anche quanto a colossali balle su CS, il primo posto andava all'altro fronte.
Ma è stata comunque un'esperienza interessante. Mi ha messo in contatto con i medici ideali (per me) e con gli infermieri ideali (per me). Gente che stava operando nel SSN vedendone tutte le storture dominanti e che nel suo soggetivo e non solo provava a fare qualcosa al riguardo. E gli altri, quelli molto attivi sui social, quelli che speri di non incrociare mai se mai dovessi finire in un ospedale italiano. Poi l'università italiana, la ricerca pubblica italiana, annessi e connessi. Beh. che dei perfetti imbecilli potessero arrivare dove non sarebbero mai dovuti arrivare lo sapevo da tempo (la cosa non riguarda solo la politica). Toccare il fenomeno con mano (virtuale) è stata solo una conferma, niente di più (eccettuate vane minacce di querele e simili). Ma, ancora, quelli che postano bestialità sui social pensando che sia un modo per adempiere alla terza missione sono, fortunamente, solo una minoranza rumorosa. Molto peggio di loro è quella involuzione sistemica che istituzionalmente censurava gli accademici "non conformi" - quello sì che mi ha fatto pensare al fascismo e al conformismo che ne ha costituito le basi. Poi... poi quanto a follower etc tanti ne ho acquisiti, tanti ne ho smarriti per strada. Il più delle volte è stato un bene. Ma non si può piacere a tutti per sempre.
Qualcuno che ho incrociato in quei cinque anni continuo a sentirlo o si fa sentire. Qualcuno di loro vorrebbe un ritorno di CS sui social. Ogni volta ripeto che la decisione di stare fuori dai social media è una decisione irrevocabile e dettata da motivi precisi, tra i quali il non lasciare all'avversario la scelta del campo di battaglia. Un campo che tra l'altro con le nuove proprietà e le nuove regole delle piattaforme sta entrando in crisi (https://www.wired.it/article/social-network-hanno-finito-le-idee/). Per me giocare a quello specifico gioco della "comunicazione", oggi, non ha più alcun significato politico, sarebbe unicamente un esercizio di vanità, nel senso in cui il vocabolo è usato in Qoelet: vanitas vanitatum et omnia vanitas. A heap of broken images where the sun beats (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/05/alta-considerazione-il-quinto.html)
Dopodiché: perché continuare con questo blog?
Perché in un modo o nell'altro, incredibilmente, senza controparti social (pagina fb, account tw), pare che riesca ancora a trasmettere spunti critici. Alla fine CS è sopravissuto alla fine delle presenze social. Dopo un anno. La cosa non è così comune. Sono piuttosto sicuro che alcuni post abbiano dato la solita acidità di stomaco ai soliti noti. Solo che, non esistendo sui social, si fa come se non esista. Molto meglio così, per quanto mi riguarda La cosa non era assolutamente scontata. E non crediate che non mi sia accorto perché c'è gente che migra su Substack. Ma se mi devo ripetere, alla fine, mi importa una...
PS; "Il metodo scientifico" è l'espressione più usata da quanti non hanno né cognizione né pratica di alcuna disciplina scientifica, ma che pensano che "la scienza" sia con loro. E per citare...
Avete presente la storia del network professionale che negli anni è diventato un'altro social? (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/cera-una-volta-un-network-professionale.html). Ecco, può capitare che tu lo apra per farci quello che ci hai sempre fatto e la prima cosa che vedi è questa roba qua, ripostata da un tuo contatto italiano. Di prima mi è venuto: e infatti le parole della socia in affari sono sempre state fiori delicatissimi. Poi mi sono venute in mente queste cose qua (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/12/questo-non-e-hate-speech.html) e alcuni dei suoi ospiti più o meno fissi sono nell'elenco delle parole d'odio che non erano di odio perché questo e quello (soprattutto perché venivano da "giusti" o, peggio, da "eroi").
Il diritto di parola ha limiti legali molto precisi e circostanziati. Al di fuori di questi limiti la libertà di parola resta un diritto costituzionale che ovviamente i fabiofazi vorrebbero vedere ristretto all'inverosimile (per gli sgraditi). Per i graditi, porte spalancate: i primi ad usare la libertà di parola senza senso di responsabilità ma con fini precisi sono stati suoi ospiti fissi o occasionali (Gramellini con i nazisti tanto buonini ve lo ricordate?).
E' chiaro che per una faccenda di divergenze in materia di colori della merce al mercato della politica italiana FF non sarebbe sopravvissuto al governo cantalupi. Ma come si vede c' è mercato per quello che FF offre. Mercato inteso come gente disposta a pagarlo perché continui ad offrirlo. E dovrebbe essere abbastanza chiaro il perché.
Dopodiché ho googlato, e ho trovato i quotidiani dell'altro colore che urlano scandalizzati. Ma solo perché FF gli sta sui cosiddetti, perché se si guarda alle agende politiche, quelle vere, quelle che contano sul serio... guys, you're on the same page, dont'you see?
Ora, il network professionale di cui sopra non è come fb o twitter. Non posso buttare fuori dalla mie rete di contatti uno che tra l'altro professionalmente stimo per non vedere roba di questo genere. Ma del resto non sono un advanced user, qualche opzione di defollow socialmente neutra ormai ci deve essere per forza.
Neanche te ne accorgi e si fa più buio al mattino.
C'è poco da fare. Chi viene dal sud Europa e finisce a vivere nel nord del continente (isole comprese) alla fine si ritrova alle prese con alcuni problemi. Il primo è probabilmente la luce, perché siamo abituati a più ore di luce. E c'è la primavera. In Italia centrale le prime fioriture, per esempio i narcisi, si vedono già a febbraio. Più a nord le prime fioriture arrivano a maggio, e fino a maggio-giugno la maggior parte degli alberi cedui resta spoglia. Tutto questo più vieni da sud più pesa.
L'altro aspetto è il cibo. Vero che rispetto a 20-30 anni fa il nord Europa è migliorato molto, ma il punto di partenza, da un punto di vista italiano, era molto arretrato (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/02/the-swede.html). Poi i tempi cambiano e gli asparagi si trovano regolarmente (i carciofi no, assolutamente), e pure le melanzane, oggetto estremamente esotico. Cercare di spiegare a un in indigeno "how to deal with" con una melanzana può essere surreale."Bollita?" Nooooo! Fritta, semmai" "Con uovo farina e granella di pane?" "Già meglio, ma alla fine non servono né uova né pangrattato e neanche la farina".
Ricordo che si tratta di contesti in cui è ancora popolare il test "lancia lo spaghetto contro il muro: se resta attaccato alla parete è cotto".
Comunque si va verso la fine di ottobre, e rape e swede non sono ancora venute fuori sui banchi del mercato, ma il sedano rapa non manca mai. Quindi variazione sul tema. Questa ricetta viene meglio (molto meglio) con le lenticchie del Colfiorito, per esempio. ma qualsiasi altra lenticchia verde risulta accettabile.
300 g di fette di prosciutto di maiale (fresco, le fette alte almeno un paio di centimetri)
olio extravergine di oliva (4 cucchiaia)
500 ml di una pilsener a scelta
uno spicchio di aglio
una foglia di alloro
150 g di lenticchie verdi secche
200 g di sedano rapa a cubetti
sale e pepe
La procedura è quella standard dello stufato che potete trovare nel link più sopra, ma questo viene meglio se, tagliato il prosciutto a cubetti, li fate rosolare molto, molto bene nell'olio con uno spicchio di aglio. Poi aggiungete la foglia di alloro e la birra, e fate andare scoperto a fuoco medio per un'ora. A quel punto aggiungete le lenticchie secche (deve essere rimasto un po' di liquido, nel caso aggiungete acqua quanto basta). Salare e pepare. Dopo 30 minuti aggiungere il sedano rapa a cubetti all'incirca di due centimetri di spigolo. Tempo totale di cottura 2 ore, e alla fine non deve rimanere troppo brodoso. In questo modo il sedano rapa prende un delicato tocco di amaro. Ovviamente questa è una variazione su cotechino con lenticchie, zampone con lenticchie, spalla di maiale con lenticchie etc. Ma con fette di prosciutto più magre e senza cotenna (quelle che trovo ora) il piatto risulta con contenuti più bassi di gelatina dovuti alla scarsità di tessuto connettivo nella carne. Buono accompagnato da un pinta di tripel per un passaggio di stagione in cui le massime sono ancora sui 16 gradi.
Le dosi indicate sono abbondanti per due persone.
Dio non voglia che il parossismo di mettersi bandiere addosso cresca a un livello tale che sulla stampa si finisca per suggerire l'opzione definitiva. Ma ad occhio siamo sulla buona strada. Le propagande stanno giocando un gioco potenzialmente letale e quando prepareranno il terreno all'uso del termonucleare tattico sarà già troppo tardi. O quando diranno che "gli altri" l'hanno usato per primo.
A metà anni 80 pochi nell'opinione pubblica italiana era favorevole all'arma nucleare fosse anche stata bsolo un'ipotesi. Quelli abbastanza vecchi se le ricorderanno le targhe che al lato della
strada indicavano l'ingresso in un territorio comunale: tante avevano
sotto il nome del posto "comune denuclearizzato" (e ovviamente le
amministrazioni di quei comuni erano a maggioranza PCI). Il movimento pacifista non riuscì a evitare l'opzione euromissili né a ottenere un referendum, perché la classe politica era pienamente ossequiente al dettato atlantista (https://www.leonardolibri.com/recensione.php?i=9560#). Ricordo distintamente articoli su Le Scienze in cui si predicava la necessità del nucleare tattico come prerequisito per il funzionamento della deterrenza strategica. Ma buona parte del paese non sì "comprò" questa dottrina e nel resto d'Europa fu lo stesso. Ricordo che erano i tempi di Reagan, del programma Star Wars (satelliti USA anti ICBM). Qualcuno nell'amministrazione americana era convinto che un conflitto termonucleare globale potesse essere vinto. La risposta di Hollywood fu War Games. Pensate a Hollywood oggi e ai suoi indirizzi (io mi ricordo bene quelli a proposito della guerra in Siria).
Oggi il Doomsday clock segna 90 secondi a mezzanotte e non era mai successo prima
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https://thebulletin.org/doomsday-clock/ |
Penso a tutti i "giusti" che ogni volta si ammantano con una bandiera o con l'altra. Ai tempi di "comune denuclearizzato" l'opinione pubblica italiana e occidentale in genere aveva orrore della cosa. E ai tempi a mezzanotte mancavano solo due minuti. Fu forse questo uno dei fattori che preparò il terreno agli accordi START (https://it.wikipedia.org/wiki/Accordi_START). Oggi invece i media giocano all'inno alla bandiera giusta senza se e senza ma. Sarebbe il caso di ricordare quello che è stato dimenticato: l'orrore apocalittico. Chiunque abbia usato il termine pacifinti è complice nella posizione delle lancette dell'orologio. Oggi pace è l'unica soluzione, pace l'unica prospettiva, pace l'unica possibilità. E Dio non voglia che popoli trasformati in lemming facciano quello che i lemming fanno.
Nel 1984 usci un film inglese, Threads (in italiano Threads, ipotesi di sopravvivenza). Tra i consulenti scientifici alla sceneggiatura c'era Carl Sagan (https://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Sagan della serie "comunicare la scienza ieri e oggi, fate i vostri confronti"). Rivedetevelo, perché niente è diverso, niente si è evoluto, niente è cambiato riguardo la follia dell'opzione termonucleare. E' angosciante e disperato, molto più di quanto non lo fu The day after.
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https://www.theguardian.com/business/1999/jul/01/18 |
La storia di British Biotech ai tempi fece scalpore (sono passati 25 anni). BB spinse fino alla sperimentazione clinica un inibitore di MMP2, un acido idrossamico che purtroppo aveva aveva effetti collaterali devastanti, e quando iniziarono a manifestarsi nei trial provò ad occultare la cosa. Una storia che costò all'azienda roba tipo 40 miliardi di danni richiesti in cause. E questo è il motivo per cui il 99.9% di voi non ha mai sentito parlare di British Biotech, che da allora non esiste più.
Ovviamente gli acidi idrossamici inibitori di MMP2 da allora sono diventati pariah e MMP2 un target completamete discreditato. Nell'industria, dico.
Invece nell'accademia cinque anni dopo i fatti indovinate chi brevettava una serie di acidi idrossamici inibitori di MMP? Una spin off dell' università di Firenze, spin off guidata da quello che all'epoca era presidente a vita o giù di lì di una società scientifica italiana. Una società scientifica notevole, perché nel tempo il numero dei sui iscritti è salito in maniera inversamente proporzionale alla probabilità di assunzione di un laureato in chimica in Italia. Ma del resto...
Ora certa gente occorre anche capirla. L'uomo era stato il bullizzatisssimo sottoposto di un certo soggettone storico (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/09/chimici-resistenza-contestazione.html). La società ovviamente assegna una medaglia in memoria del personaggio.
Alla
dipartita dell'emerito fiorentino degli acidi idrossamici arrivarono mesaggi di condoglianze e di commemorazione di
Renzi, Nardella e del rettore dell'Università di Tblisi - questo per
dare una misura dello spessore internazionale del personaggio e del
rapporto attività scientifica/politica. E' un personaggio a cui comunque
la società in questione ha dedicato una medaglia (un'altra) che assegna annualmente
o giù di lì.
Qualcuno vanta questa società scientifica come una delle più
"grosse" in Europa. Io mi ricordo i suoi vertici che dicevano che il
problema delle università italiane era che sfornavano chimici troppo
qualificati. Molti iscritti, tanta politica, poco lavoro: un' immagine
perfetta dell'Italia contemporanea. Ah, scordavo, con degni corripondenti europei. Ve la ricordate all'epoca di COVID la storia di Trump con la candeggina? Una buffonata (solo che dopo l'uomo ha messo in piedi Warp Speed e dato la paga a mezzo mondo). E tra chi stigmatizzò la buffonata (giustamente) ci fu gente che poi... si produsse in begli endorsement di TEMPO (2,2,6,6-Tetramethylpiperidin-1-yl)oxyl) in funzione anticovid (che è come dire candeggina o acqua ossigenata o ozono etc). Fate un po' voi (soluzione facile: tutti amici, tutto va bene, una mano lava l'altra). In tempi di COVID chi sviluppava e vedeva approvate soluzioni di vario genere (da FDA, da EMA) volava miglia sopra le testoline di questa gente. Ma forti di incarichi che suonavano "alti" etc sparlavano di FDA e delle farmaceutiche a cui aveva approvato farmaci (scordandosi convenientemente che era la stessa agenzia che aveva approvato i vaccini che gli piacevano tanto). Un branco di perfetti esemplari dell'Italia odierna. Nota personale: di EMA e FDA puoi sparlare pubblicamente quando non sarai mai uno dei nomi sui dossier per Investigational New Drug da presentare a questi enti. A buon intenditor...
Poi, parlando del loro piccolo stagnetto...Target vecchi di 30 anni? Discreditati da 5, 10 anni? Non si butta via niente. Fanno progetti, brevetti, pubblicazioni (se va bene). E se non va bene comunque qualcosa fanno. Questo è il modo in cui funziona parte dell'università italiana, e quando se ne esce con certi manuali (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/06/basterebbe-aprire-un-libro-o-no.html) invece che gridare allo scandalo va tutto, bene, avevano ragione e comunque lo studente dovrà sborsare 200 carte per la nuova edizione. Enjoy.
PS Prima di diventare "chi tocca muore" (come CS), in certi ambienti, chiesi a accademico informato dei fatti, cosa ne pensasse della Gran Società Scientifica. Mi rispose che chi sa fa (ricerca), chi non sa fa politica.
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https://www.lafionda.org/2023/10/12/effetti-avversi/ |
Eh...
Ora che non c’è più quella pressione politica, molte istituzioni e società scientifiche lo stanno ammettendo. Un esempio chiaro riguarda le evidenze che dimostrano l’inefficacia delle misure non farmacologiche, come ad esempio le chiusure delle scuole, che hanno causato danni enormi a ragazzi e ragazze. Infatti, l’agenzia governativa per la sicurezza sanitaria nel Regno Unito ha appena pubblicato un documento che esamina le prove di efficacia relative a queste iniziative di contenimento (compreso l’uso generalizzato delle mascherine): i numeri che confermerebbero l’adeguatezza di tali misure sono scarsi o nulli. Ioannidis in un articolo magistrale sul fallimento della scienza durante la pandemia/sindemia ha spiegato bene come la politica abbia avuto un’influenza deleteria sulla scienza durante l’emergenza....
Quindi il problema non è che le multinazionali facciano i loro interessi economici, ma semmai che i politici non facciano gli interessi dei cittadini. I governanti hanno usato determinati scienziati e non altri per imporre politiche autoritarie e discriminazioni insensate. E soprattutto per indirizzare le risorse finanziarie solo in determinate direzioni, fare gli interessi di determinate imprese, dal digitale alle case farmaceutiche, dando il colpo finale al sistema sanitario nazionale.
Già. E non dimentichiamo che in una nazione occidentale in particolare (una a caso) la politica NON ha fatto l'interesse delle multinazionali tranne in un caso particolare quando si parlava di farmaci (Molnupiravir, qualcosa su cui ci sarebbe da interrogarsi a lungo quando Paxlovid era approvato, disponibile e di efficacia indiscutibilmente maggiore - e chissà se c'è ancora il segreto sul registro Veklury https://www.aifa.gov.it/-/attivazione-registro-veklury-remdesivir-). Ah, a proposito di resistenze, la gran ragione dei gran sapienti per non usare antivirali quando servono, quante varianti clinicamente significative sono state rilevate negli ultimi 3 anni?
Ma il paese dei cachi funziona così da un pezzo e da un pezzo funziona così la medicina istituzionale (cioè la politica medico/sanitaria). Se vai a guardare dentro la medicina istituzionale italiana quanto a "scienza" trovi il vuoto spinto - in compenso trovi molta robaccia, dall'endorsement delle falsificazioni negli articoli fino a succo di prugnolo, "vaccini antiAIDS" e oltre. La medicina istituzionale italiana ha la stessa qualità media della politica parlamentare italiana (nonché del Sistema Sanitario Nazionale). I fallimenti del sistema sapete dove trovarli: credo che continuino a gonfiare il petto sui social media un giorno sì e uno no parlando di scienza e sclerando sui noqualcosa, come se la colpa dello sfascio fosse loro (le eccezioni erano residuali, quando ho mollato). Comunque cari gransignori i noqualcosa non sono la causa dello sfascio, ma il suo prodotto cioè il prodotto del complesso dei fallimenti del sistema, quindi anche dei vostri, a meno che non vi riteniate infallibili (e se così vi riteneste non mi stupirei).
Ricordiamo che "la miglior gestione" ha realizzato il primato in occidente quanto a conto dei morti (altroché la vituperata Svezia o le sciagurate UK e Danimarca), e non parliamo dei danni di altro ordine.Sono pronto a scommettere che la commissione parlamentare di cui tanto si è parlato in estate finirà in un nulla di fatto. Difficile pensare a vere e proprie responsabilità penali dei decisori, parlando di politica. Le responsabilità politiche, che pesano come macigni, dopo essere state pagate nelle urne un anno fa, saranno velocemente dimenticate. Ma ma anche al livello della medicina istituzionale le responsabilità politiche non mancano, solo che tali responsabilità non saranno pagate in nessun modo.
Si tratta, in definitiva, di chiedersi seriamente quali siano i vettori principali che operano nella fase autoritaria del neoliberismo, per produrre azioni di protezione della salute pubblica e della democrazia finalmente libere da sclerosi identitarie e certezze monolitiche.
Meglio precisare: la fase autoritaria del neoliberismo italiano. Perché altrove nel continente di scelte autoritarie non ne sono state fatte, e parliamo della maggioranza dell'Europa del Nord isole comprese. Nazioni dove per esempio un neoliberista come Boris Johnson si è ben guardato dalla scelta autoritaria (e almeno una la aveva contemplata) perché ritenuta politicamente insostenibile. Nazioni in cui i pasdaran del lockdown (e pass vaccinale) erano una delle varie voci, non l'unica voce e soprattutto non l'unica voce al governo. Il porre al di sopra della politica agìta qualcosa di altro (imercati, l'Europa, la Nato, l'OMS, lascienza) è una prassi eminentemente italiana. La prassi con cui i pochi fanno i loro comodi alle spese dei molti. La nazione in cui chiunque governi è matematicamente sicuro di avere a portata di mano una classe di servizio immediatamente disponibile, dalla medicina istituzionale, appunto, all'università, agli intellettuali, ai giornalisti (per tacere di fenomeni marginali come divulgazione scientifica e debunker). E si parla della stessa eccezione quanto a stagnazione salariale, tipicamente italiana. A questo punto sarebbe lecito unire i puntini e trarre qualche conclusione.
"Servi dei padroni" è riduttivo, molto più aderente il vecchio "servi dei servi dei servi".
Preve con il discorso sul "nuovo clero" ha
forse per primo inquadradato la questione, ma questo è più aderente alla
situazione attuale. "Classe di servizio" lo ho preso da qui:
Il potere non risiede in chi dispone
di denaro, soldati o armamenti (tutto ciò è di risulta), ma nel
controllo della narrazione. Questa modella coscienza e azione della
popolazione, rendendo cruciale la presa sui nastri cursori attraverso
cui l’oligarchia fabbrica la classe di servizio: quella politica,
mediatica e accademica. La finta dialettica tra correnti del Partito
Unificato – prodotto di una medesima selezione – è una costruzione
cosmetica. La principale attività di tali correnti è l’organizzazione
dello svago televisivo o cartaceo, mentre le decisioni sono nelle mani
di un inaccessibile Pilota Automatico, attraverso algoritmi che
finanziano l’oggettività degli accademici, deformano o fabbricano
informazioni, imprigionano giornalisti insubordinati.
(https://www.lafionda.org/2023/09/29/la-fonte-occulta-del-potere/)
In
poche chiare parole: le strutture del potere in Italia hanno preso
forme regressive e postcostituzionali, meno partecipate che in passato e
per molti versi neofeudali. Anche molti pezzi delle istituzioni si sono
lasciati cooptare come classe di servizio quando l'istituzione, per
definizione, dovrebbe essere terza - sempre che non si voglia dare
ragione alla dottrina per cui un potere, quale che sia sia, si dà le
istituzioni più adatte al suo esercizio. Vogliamo ricordare l'etimologia di democrazia? Governo del popolo - da intendersi meglio come "governo dei cittadini". Nelle democrazie parlamentari (e l'Italia sarebbe una di queste) il governo dei cittadini è intermediato dalla classe politica eletta dagli stessi. Paradossalmente per trovare un corretto funzionamento di un sistema del genere oggi occorre guardare alla Repubblica Slovacca, dove si sospende l'invio di armi in Ucraina seguendo il risultato elettorale. In altre nazioni europee non si conta il numero di volte in cui con i risultati delle urne ci si è nettati le terga, in nome del principio superiore di turno (Italia in prima fila e presidenza della postRepubblica benedicente).
Ancora, il discorso "classe di servizio" in Italia vale massimamente
per i media. L'accademia, vista da più vicino, presenta molti casi che
in superficie sorridono e si conformano ma in camera caritatis dicono
fuori dai denti cosa pensano della propria istituzione, di chi la
dirige, della terza missione e di tutto il resto - ma quanto a
esporsi... perché fare una scelta suicida? La predisposizione al
martirio si crea da una combinanazioni di fattori diversi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/10/strane-vicende.html). E per fortuna la Psicopolizia non è ancora una realtà (ma solo un sogno per i pochi e un incubo per i molti).
Detto questo viene da farsi una domanda: se il livello di decadenza delle istituzioni italiane tutte è tale da non essere emendabile o riparabile, what's the plan forward?
PS: Quanto a livello di decadenza delle istituzioni italiane basta dare uno sguardo al periodo pandemico, appunto. So long volgo disperso. Cosa si è perso in tutto questo? Il normale ordine della vita, diventato una complicazione assurda. Perché di "vite" in astratto ("salvare vite") chiunque si riempie la bocca, ma la reale vita del singolo nel processo è stata completamente dimenticata. E' il modo di ragionare delle anime belle e dei "restiamo umani", dove "umano" è l'ennesimo motivo ideologico.
Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...