mercoledì 19 agosto 2020

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI) (RELOADED) - By Starbuck




“Chi... essere... tu?” Chiese il Brucaliffo ad Alice.
Se ne sono visti di Brucaliffi spuntare insieme al relativo fungo, spuntare insieme al cambio di stagione. Sotto un post, in una condivisione, spesso con la risposta già’ pronta in pieno stile “Chi siete? Dove andate? Due fiorini...”. O anche in un messaggio privato, talvolta a metà tra l’ammiccante e la minaccia. Ma quello che si cerca non è il sapere chi si è, quello è stato già ampiamente detto (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/chi-sono-uno-come-tanti-o-pochi.html).
Si cerca piuttosto un nome-e-cognome. Non si cercano contenuti su cui discutere in merito, di quelli ce ne sarebbero a volontà: ma i contenuti si sa, talora, sono ostici.
Per i più “scientifici” a tal proposito, consiglio la sezione “caos” del blog: troverete otto punte nere ad attendervi solo se le vostre basi “scientifiche” saranno solide come mura di marzapane.
Allora, meglio buttarla sul personale, sul nome e cognome. Su “che corrente partitica segui”, su “da che parte stai?”.
Ma a me in genere quando leggo articoli pubblicati da 2/3 ricercatori a spasso per il mondo in cerca di “contenuti” non è mai fregato troppo del loro “personale”, raramente vado a decifrare le iniziali del nome. Ricordo ancora quando scoprii nel corso di una conferenza che una delle mie letture scientifiche preferite era una attempata signora sui 70. Signora piacevole tra l’altro, a conoscerla, ma fosse stato un trentenne sudamericano l’avrei stimato uguale.
Non so. Sono nella ricerca da 20 anni. Me ne è sempre importato poco del “nome e cognome”. Certo sapevi che certi nomi (o istituti) in genere lavoravano bene, ma poi alla fine guardavi i numeri: i nomi possono sbagliare, i numeri molto meno. Me ne è’ sempre fregato anche di metterci il mio di nome (ad esempio alla fine di un paper in cui avevo dato un contributo marginale o a lato di un progetto poco convincente). Mi importava di più capire se stavo tirando fuori dati corretti: un onesto lavorare bene, lavorare seriamente insomma.
Non so. Non ho mai confuso il mio lavoro con la politica o con l’eventuale decisione politica che poteva derivarne. La “scienza” non è’ politica. E mi demoralizzano gli inviti agli scienziati ad entrare in politica, personalmente non credo si possano mischiare facilmente le due cose: si rischia di perdere di credibilità in un senso o nell’altro. Non so come si faccia ad appoggiare uno slogan come “vota la scienza”. Non so come ci si possa prestare a fare gli “scienziati (adesso va di moda “virologi”) di partito”.
Non so. Quando approdai su questa pagina, c’erano circa 400 follower. Ci approdai per caso. Quando ad inizio 2018 vedevate i miei post pubblicati qua, beh, io non sapevo chi amministrava questa pagina, né viceversa. La frase “ci interessano i contenuti e non i nomi” non era solo proclamata, era applicata, era agita. Nessuno dei due aveva chiesto il nome all’altro, non era servito.
Per cui mi chiedo, retoricamente, se veramente ci riteniamo così “scientifici” da essere in grado di guardare e giudicare nel merito solo i contenuti, a cosa dovrebbero servire i nomi-e-cognomi?
A sceglierli a fianco di una casella elettorale?

martedì 18 agosto 2020

I CASI INFINITAMENTE CRESCENTI, IL POLITICALLY CORRECT


1 - COME LE PIGNE VERDI
 
 
Dure da morire.
Le epidemie a casi infinitamente crescenti non esistono, e questa immagine, nota come "The hammer", questo suggerisce: casi infinitamente crescenti.
NB: è chiaro che la curva "business as usual" a un certo punto sparisce e non si sa se ci sarà un flesso un massimo o cosa (e ci sarebbero di sicuro).
E' il messaggio che lancia che è terroristico, paternalistico, assolutamente irricevibile.
Ripetiamo: non è dato fenomeno epidemico a infetti infinitamente crescenti, non è così che funziona, non succede (e non semplicemente perché il serbatoio di esseri umani da infettare è finito https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/09/il-calo-della-morbilita-per-il-morbillo.html).
E' stata la questione dietro tutti i modelli esponenziali e logistici visti tra marzo e aprile: pure se fittavano anche decentemente i dati per un limitato periodo di tempo (poi sballavano, perché si era raggiunto il flesso della campana epidemica o si era superato il suo massimo), la dinamica descritta da quella matematica non aveva senso, non era quella di un fenomeno epidemico reale.
Kermack e McKendrick (1927), talmente vecchi e superati che si continua a rielaborare il loro modello pure oggi, produssero un modello che non prevedeva, ma descriveva: descriveva le dinamiche fondamentali del fenomeno.
Ho perso il conto di quanti , in tre anni, mi hanno detto che loro e Robert May erano roba superata: e tutta questa bella gente (testacce di legno irredimibili) poi magari stava a condividere in aprile modelli basati sull'equazione logistica, introdotta da Pierre François Verhulst con una serie di tre articoli tra 1838 e 1847.
E che dire della curva di Gompertz, che è stata usata (a sproposito) per fittare i casi COVID cumulati (https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0236860)? Presentata per la prima volta da Benjamin Gompertz (1779–1865) in un articolo pubblicato il 16 giugno 1825.
Troppa gente ciancia di scienza (e pseudoscienza) a casaccio, senza averne idea e senza preoccuparsi di conoscerne la storia, anche quando per la posizione che occupa sarebbe tenuta a conoscerle bene, queste cose, e ci si aspetterebbe che una mezza idea di cosa siano le scienze e come funzionano dovrebbe averla.
 
2-IL SENSO DEL POLITICALLY CORRECT PER IL COVID

... non esiste. Specialmente per la sua variante figa, che faceva sfoggio di analogie storiche che analoghe non erano e per cui ai primi di febbraio 2020 il vero problema erano nell'ordine il razzismo e l'opposizione italiana (quando arrivi a credere che il problema di un paese non sia il suo governo ma la sua opposizione, beh, sei bello che andato: so long, hasta luego, mandaci una cartolina dai fantastici luoghi verso cui stai veleggiando). Lo stigma sociale lo abbiamo visto, sì. Ma non dei confronti dell'asiatico, bensì verso i runners senza mascherina anche quando correvano su spiagge deserte.

Se campi abbastanza ne vedi di tutte... da chi tifava Vesuvio a chi, in tempi recenti e recentissimi, tifava virus.
Nell'estate 2017 c'era chi tifava morbillo. Forte dei suoi modelli art attack ( https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/modelli-art-attack-numeri-al-lotto-e.html) o di output di programmi usati in modo poco più evoluto diceva "vedrete, vedrete alla riapertura delle scuole". E alla riapertura delle scuole non successe niente.
E nell'estate del 2018? Visto che quella di turno nella sequenza in corso di pessimi ministri della salute pareva volesse metter mano all'obbligo vaccinale, il virologo più famoso della rete tuonò che eventuali morti di morbillo sarebbero stati una sua diretta responsabilità (e di morbillo non si è più parlato).
Due anni dopo anche diversi di quelli che fieramente osteggiavano il virologus maximus si ritrovano a tifare COVID, a tifare lockdown e a distribuire patenti di responsabilità morale (indovinate a chi).
Solo gli stupidi non cambiano idea, giusto?
E quindi... e quindi è toccato vedere per alcuni giorni #lockdown in tendenza su twitter. Roba da chiodi.
 
 
 
E molti si sono impegnati all'inverosimile per dimostrare che "E' vero, ci siamo, arriva!" (la seconda ondata). La masturbazione estrema del dato, come tutte le pratiche sessuali, a parer mio dovrebbe rimanere una cosa privata, da non ostentare in pubblico.

In breve, il senso di costoro per dati e tendenze... beh, non c'è, come non c'è mai stato. Infatti...
Infatti dopo ferragosto che è successo?
Molto poco.
La curva rispetto a giugno, e a luglio, esibisce una leggera tendenza alla risalita, in linea con quel che succede in Germania e Austria, e questo in un momento di massimo degli spostamenti rispetto a marzo. Poi c'è la situazione clinica, che è un altro discorso (e che non desta preoccupazioni). Quindi l'apocalisse e lo stracitato lockdown 2 sono rimandati.

Magari la seconda ondata arriverà, coi primi freddi oppure prima. Ma non ora, né fra una settimana, e probabilmente neanche tra due o tre. E un incremento di numeri nelle terapie intensive probabilmente niente avrà a che fare con la riapertura delle scuole, che dovrebbe essere un ritorno a una vigile normalità, e non la pagliacciata che si va profilando. Vigile normalità: quel che non si fece tra gennaio e febbraio e che invece viene fatto oggi, quanto bene è difficile da dire: controlli in ingresso, test, trace (sul treat si apre un capitolo a parte: come vengono trattati oggi i pazienti ricoverati in intensiva?).

C'è quindi chi parla in modo pretestuoso di responsabilità morali. Io invece ricordo responsabilità politiche pesanti come macigni.
Quella di chi disse "Siamo pronti!", e pronti non eravamo.
Quella di chi si produsse in una sequela di circolari ministeriali inadeguate e contradditorie.
Quella di quanti ritardarono la zona rossa nella bergamasca, tra governo e regione.
Quella di chi non forniva ai sanitari DPI, o li forniva non certificati (e i risultati si sono visti).
Quella di chi ritardava l'uso delle migliori opzioni terapeutiche (in nome del risparmio sanitario, anche se non lo dicevano).
Quella che per molti è roba da dimenticare, nel nome dell'eroico sforzo del personale medico e della stabilità del governo dell'emergenza permanente.

Ah, cosa c'è di più evidente per stabilire un "ritorno alla normalità" del rispuntare de "Il problema è il razzismo"? Stakeholders del settore accoglienza si sbracciano sulla stampa (https://www.internazionale.it/notizie/2020/07/29/migranti-covid-19-lampedusa-sicilia) e dall'altra parte risponde uno squillo (https://www.scienzainrete.it/articolo/covid-19-pericolo-migranti/giuseppe-costa-guido-giustetto-paolo-vineis/2020-08-05?fbclid=IwAR3BdZQfcGGlEZElxI_jjB4imEMkRgU4VcgDqtj2TotUgZgCk5kNnhfnGtQ).
Impeccabile il commento di Gianni Rezza, nell'immagine.
 
 

lunedì 17 agosto 2020

TEORIA, GRANDEZZE, MODELLI CONTINUI


(questo è uno di quei post che molti troveranno difficile, ma che costituisce le fondamenta di molto di quel che è stato scritto su questa pagina. E' una di quelle cose che un periodo di calma e riflessione permette di provare a buttar giù. Sarebbero scemenze scontate, ma in tre anni mi sono accorto che per i più sono roba astrusa e incomprensibile, e non parlo solo di "non addetti")

Nel primo decennio del XIX secolo John Dalton (a cui tra l'altro dobbiamo la definizione di daltonismo) introdusse la teoria atomica nella chimica. La chimica quindi iniziò non tanto a concepire la materia come formata da enti discreti, ma a integrare questa concezione nelle leggi che venivano individuate. Questa concezione permetteva di trovare regolarità precise in fenomeni macroscopici misurabili (o era in grado di spiegarle) e dopo la legge delle proporzioni multiple (https://www.chimica-online.it/download/legge-dalton-proporzioni-multiple.htm) si arrivò nel 1808 ad una prima definizione di peso atomico (peso atomico relativo, la cui unità di riferimento è il peso atomico dell'idrogeno, preso con valore 1 - poi si arrivò a 1/16 del peso dell'ossigeno, attualmente l'unità di massa atomica è 1/12 della massa di un atomo di carbonio 12).
Il trait d'union definitivo tra leggi ponderali (cioè inerenti i pesi di reagenti e prodotti di reazione) e teoria atomica fu stabilito da un famoso conte con il suo numero (per la prima volta presentato come ipotesi nel 1811). Conseguenza : se un atomo di A reagisce con un atomo di B per dare C, una quantità in grammi uguale al peso atomico di A (mole) reagirà con una mole di B per dare una mole di C.
Notare bene: da diversi anni viene ritenuto più esatto il termine "massa atomica" rispetto a "peso atomico"; la questione fu parte di un'accesa disputa tra chimici e fisici a partire dagli anni 60 dello scorso secolo, nel contesto di un faticoso processo di unificazione delle unità di misura (https://www.universetoday.com/73476/what-is-atomic-mass/). Inutile dire che nel 99,5% dei casi i chimici continuano parlare di pesi atomici o molecolari (medi), quelli nati dalle leggi ponderali (se la metrologia è patrimonio prevalente della fisica, la gravimetria fa parte della cultura chimica da più di due secoli).

Quindi la prima concezione "funzionante" di granularità della materia data al primo decennio del 1800, e non a un secolo dopo, come molti sembrano credere. Ed è legata a doppio filo con una grandezza approssimata come continua, il peso. Approssimazione del tutto ragionevole perché è impossibile pesare una quantità macroscopica di materia con errore di più/meno un atomo o una molecola: la misura del peso di quantità di materia macroscopiche appare come la misura di una grandezza continua. 
Curioso? No. Se vi guardate allo specchio non vedete un set di fermioni e bosoni (un fisico di fresca laurea su twitter mi ha detto che lui lo vede, bah). Vedete forme piene, linee continue.
La costruzione della chimica moderna come sistema concettualmente coerente si basa su questa corrispondenza tra teoria atomica e grandezze continue, quindi numeri reali 
Al riguardo vorrei citare un passo estremamente significativo

"I numeri reali sono chiamati così perché sembrano fornire la grandezza necessaria per la misura di distanza, angolo, tempo, energia, temperatura o di innumerevoli altre quantità geometriche e fisiche, Comunque la correlazione tra l' astratta realtà dei numeri detti reali e le grandezze fisiche non è nitida come può sembrare. i numeri reali sono un'astrazione matematica e non una qualsiasi quantità fisica oggettiva. Il sistema dei numeri reali per esempio ha questa proprietà: tra due di loro, indipendentemente da quanto siano vicini, ce n'è un terzo. Non è chiaro se distanza fisica o tempo abbiano questa proprietà. Se continuiamo a dividere una distanza fisica raggiungeremo scale così piccole che lo stesso concetto di distanza come lo concepiamo perde di significato." ( Penrose, "La realtà dei numeri reali" in "La mente nuova dell'imperatore" - mi pare il caso di ribadire che una grandezza è una cosa e una misura è un'altra)

Notare bene: corrispondenza tra teoria atomica e grandezze continue nel loro intervallo di definizione (che per quel che riguarda la chimica nel caso del peso - e quindi della concentrazione - copre il 99,5% dei casi, anche al giorno d'oggi).
Tutto questo fece sì che a metà del XIX secolo la disciplina conoscesse un boom della sua evoluzione, portando nel 1864 alla legge dell'azione di massa (nell'immagine, dove x è la massa attiva dissociata, correlabile alla concentrazione, quindi una grandezza continua nel suo intevallo di definizione), importantissimo collegamento tra termodinamica (equilibrio chimico) e cinetica (velocità di reazione, https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_azione_di_massa).


La cosa sorprendente fu la capacità di questi modelli di generare tramite l'elaborazione matematica delle leggi già dimostrate nuove conclusioni verificabili sperimentalmente (e di trovare "buchi" nel sistema, vedasi la differenza di comportamento tra gas reali e gas perfetti), e questa è una proprietà di due uniche scienze, fisica e chimica, e ha finito per rendere possibile quello che per me è uno dei maggiori quanto trascurati sviluppi della chimica fisica nel XX secolo, ovvero la termodinamica del non equilibrio.
(Il fatto che in tempi di tre per due l'impostazione della didattica universitaria troppo spesso finisca per costringere in secondo o terzo piano questi aspetti della disciplina rischia seriamente di ridurre la chimica a "un altro ricettario", e per chi viene su a ricettari questa roba è concettualmente aliena e del tutto incomprensibile.)

Tutto ciò fece sì che, in tempi pre calcolatori elettronici, all'inizio del XX secolo, i teorici si sentissero l'elite della disciplina:
"Bisogna ammettere che la scienza ha le sue caste. L'uomo il cui attrezzo principale sono le equazioni differenziali guarda dall'alto in basso quello che usa un galvanometro, che a sua volta guarda dall'alto in basso quelli che lavorano con roba appiccicosa e puzzolente nelle loro provette" (Gilbert Newton Lewis)

(Lewis ha dato tali e tanti contributi alla chimica e alla chimica fisica, dalla regola dell'ottetto agli acidi e basi di Lewis, che è curioso che il suo nome sia noto pressoché esclusivamente ai chimici. Morto nel 46, è grave che non figuri nella lista dei Nobel per la chimica)


domenica 16 agosto 2020

DUE COSE PER REINIZIARE, E LA SOLITA STORIA





Trascorso un dovuto tempo di pausa, vacanza e riflessione, prima di ricominciare con la regolare attività della pagina vorrei ribadire alcuni punti fermi - cosa purtroppo sempre utile, perché a beneficio di alcune categorie le cose vanno scritte chiaramente, come si ritrovò a fare Vivaldi con i numeri di un basso continuo.
Il primo riguarda la mozione d'ordine incollata in cima alla pagina. Chi non l'ha letta se la legga, prima di commentare. Se qualcuno si sente solleticato dall'aggettivo "scettico" nel nome della pagina si plachi: si tratta di una citazione con un significato preciso (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/01/giving-boyle-bad-name-since-2017.html).
I vari discorsi sul "dubbio" non hanno niente a che fare con lo spirito "Nullius in verbis": visto e rivisto, sono parole d'ordine usurate di chi è solito invitare tutti a dubitare di qualsiasi cosa mentre lui mai dubiterebbe della propria Verità. Idem riguardo "Ἓν οἶδα ὅτι οὐδὲν οἶδα ", che riguarda la "socraticità" e sarebbe " so di non sapere" (traduzione indispensabile per chi usa l'argomento socratico, che parla di Socrate per sentito dire). L'argomento è usato come "tutti non sanno di non sapere, ma i miei santini sì, anzi loro sanno e basta". E' classicità ridotta a paccotiglia malamente riciclata, qua sopra è stata vista alla nausea: non provate a riproporla, non finisce bene.
Il secondo riguarda i sempre più rari (qua) "ma ce l'hai una laurea o almeno la licenza media?". Tre anni fa erano parzialmente comprensibili, oggi sono risibili: in tre anni di anonimato grazie agli argomenti trattati questa pagina e i suoi annessi hanno ricevuto endorsement qualificati
(la competenza riconosce la competenza, curioso che fino a un anno e mezzo fa succedesse raramente, chissà per quale motivo... https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/08/hard-science-hard-life.html). Quindi evitare questo tipo di argomenti idioti evita perdite di tempo a voi e a me.

Detto ciò, due cose su quel che è successo sotto ferragosto.
E' successo che il Caro Leader la sera del 9 agosto era a Ceglie Messapica in piazza. Tra le varie cose ha ufficializzato il voltafaccia in materia obbligo vaccino antiCOVID (il sesso degli angeli è tema sempre appassionante), che era da tempo stato palesato dal ministero della Salute, prima col viceministro e poi col ministro (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/07/contrordine-compagni.html).
Matteo Renzi ha un deja vu e agisce di riflesso ("I vaccini saranno la loro Banca Etruria", che nostalgia...).
L'undici agosto Renzi fa sapere al mondo via twitter che lui (e Italia Viva) vogliono l'obbligo per il vaccino antiCOVID rilanciando una petizione fatta partire da alcuni giovani del suo partito (e ridando fiato a Restiinsolubili0.20% , che ora si sente di poter ambire a un solido 0,3%, e a tutta l'area sciroccati noquestoequello) .
A parte la totale assurdità di discutere dell'obbligo (e quindi di leggi) per un vaccino che al momento non esiste (non approvato e forse non sarà approvato mai), a prescindere da ogni considerazione di opportunità o diritto, nella petizione si raggiungono vette di assoluta bestialità: vaccinare i giovani per proteggere i nonni.
Il vaccino che avremo, se lo avremo, è quello Oxford/AZ. I dati dell'unico test di efficacia al momento disponibile (rhesus) dicono che è probabile che lasci i vaccinati capaci di diffondere il virus. Quindi immunità di gregge estremamente improbabile.
Per proteggere i nonni si dovrebbe proteggere direttamente loro: in caso di un'improbabile Emergency Use Authorization l'orientamento attuale di FDA (che ha un quadro della situazione molto più accurato di quello di EMA e, ovviamente, di Conte e del nostro ministero) non è verso la vaccinazione di massa, ma verso quella delle categorie a rischio (sanitari, anziani).
Questa cosa dell'obbligo è evidentemente un tentativo di risollevare sondaggi che danno Italia Viva sul 2% (replicando la strategia perdente del 2017, tra l'altro), tanto per cambiare spargendo disinformazione propagandistica: il viziaccio infame di partiticizzare temi sanitari non vogliono proprio scrollarselo di dosso.
Una delle conseguenze immediate è stata che a partire del 12 agosto attivisti e simpatizzanti renziani (oltre ai soliti noti) vanno in giro a dare del decerebrato no-vax a chiunque non sottiscriva la posizione del leader di Italia Viva e del partito, parlando ovviamente di "scienza" e grotteschi "obblighi morali" (da che c... di pulpito): un' esibizione di cospicua idiozia ideologica, ma su piccola scala, rispetto al 2017, che fa quasi pena...

PS: Ci risiamo, sta arrivando di nuovo: questo il tema di alcuni messaggi ricevuti in una settimana di ferie. Non si parlava dell'ondata epidemica, ma del "clima 2017", in cui qualsiasi sproposito è lecito, purché sia "dalla parte giusta".

mercoledì 5 agosto 2020

L'EMERGENZA A MODO SUO, ANTICORPI, I FAN DI MEFISTO ETC


 L'EMERGENZA COVID E' COME IL MAIALE: NON SI BUTTA VIA NULLA

Il prolungamento dello stato di emergenza pandemico servirebbe a rendere più veloci gli interventi per contrastare il ripresentarsi di un'ondata epidemica. Sarà... Ma cosa c'entra l'emergenza pandemica con la riforma dei servizi segreti, infilata nel decreto di proroga dell'emergenza COVID? Boh (https://www.corriere.it/politica/20_agosto_04/servizi-segreti-decreto-covid-inserita-proroga-vertici-152b70ec-d5c8-11ea-9379-bda036273e46.shtml).
E cosa c'entra il segreto sugli atti del Comitato Tecnico Scientifico?
"la regola di riservatezza non risulta dall’ordinanza istitutiva del Comitato tecnico scientifico nè da una legge, ma è un accordo, come dice: quindi, non può prevalere su una legge (Foia) che sancisce il diritto alla conoscenza (diritto leso da anni, va detto)", fa notare Vitalba Azzolini su twitter. Il TAR del Lazio aveva deliberato sull'accessibilità degli atti del CTS, ma il Governo è intervenuto contro quella decisione. Il Copasir, i cui vertici sono stati riconfermati dall'ultimo decreto antiCOVID, appunto, si schiera sulla linea della sentenza del TAR.
Niente di meglio che una gestione trasparente dell'azione antipandemica per alimentare la fiducia...



COVID-19 - ANTICORPI MONOCLONALI

Quando tra febbraio e aprile sulla stampa veniva presentato come "la cura" qualsiasi cosa avesse un'attività anche risibile in vitro, più di una volta è capitato che mi si chiedesse un parere su questo o quell'anticorpo uscito da questo o quel gruppo accademico. In un paio di occasioni ho risposto dicendo che probabilmente comunque sarebbe arrivata prima Regeneron.
Perché Regeneron è un po' come Gilead: aziende con una solidissima core competency (più solida delle altre). E il know how di Regeneron quanto ad ad anticorpi antivirali ha pochi rivali. Infatti, adesso, il cocktail REGN10933/REGN10987 è il MAb più avanti nello sviluppo clinico (fase II) assieme a LY-CoV555 (Eli Lilly-Abcellera).
E' uscito il preprint di uno studio su modelli animali con REGN10933/REGN10987 ( https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.08.02.233320v1 ) e i risultati sono incoraggianti: REGN10933/REGN10987 usato in profilassi funziona, nei modelli usati.
Ma non solo. Il problema, quando si usa un singolo agente antivirale, è la pressione evolutiva esercitata sul virus: come con gli antibiotici (e gli antitumorali) si tende a selezionare varianti del virus resistenti al farmaco. Per evitare o minimizzare questa conseguenza da decenni ormai la strategia è quella di usare una combinazione di principi attivi (con target diversi).
In questo studio REGN10933/REGN10987 non solo abbatte la carica virale, ma la verifica sperimentale ha evidenziato che non si ottengono mutazioni del virus.
Chiaramente si tratta di modelli animali, e tra un rhesus e un essere umano continua ad esserci una bella differenza.
Staremo a vedere cosa esce dalla fase II e quando inizierà la fase III. Al solito, il percorso è lungo, difficile e incerto, ma alla fine potremmo avere un'anticorpo approvato prima di un vaccino.


I FAN DI MEFISTO ETC

L'idrossiclorochina in chiave antiCOVID sopravvive a sé stessa. "San" Didier Raoult (Mefisto, uguale spiccicato) continua ad avere il suo numero di devoti (a cui certe cose non fanno né caldo né freddo https://forbetterscience.com/2020/03/26/chloroquine-genius-didier-raoult-to-save-the-world-from-covid-19/). In Francia medici che in primavera rifiutavano di usarla sono stati minacciati (https://www.sciencemag.org/news/2020/04/france-s-president-fueling-hype-over-unproven-coronavirus-treatment ).
Stella Immanuel, più che un medico una medicine-woman africana (https://en.wikipedia.org/wiki/Stella_Immanuel) è il degno contraltare di Raoult oltreoceano.
Nella comunità del culto dell'idrossiclorochina si sta facendo girare questo articolo: https://tinyurl.com/yxlu42xn per dire: si tace sui gravi effetti collaterali di remdesivir.
Che gli antivirali nucleosidici in genere non siano da prescriversi a gente con i reni scassati chi tratta pazienti HIV positivi lo sa (o dovrebbe saperlo) . Ed ecco che una collezione di casi in cui remdesivir viene dato a pazienti con reni KO viene usata per dire: i tremendi effetti collaterali etc...
Di parlare di farmacologia, quanto ad idrossiclorochina, non frega niente a nessuno, anche perché i fan dell'idrossiclorochina non capiscono niente di farmacologia, comunque il quadro sarebbe questo:

Se una metareview su Lancet fallata come poche è stato un'episodio che ha dato carburante ai fan di HCQ, ormai gli studi a favore ritirati non si contano, RECOVERY ha avuto l'ultima parola (https://i-base.info/htb/38188), nel mondo il consumo di HCQ in chiave antiCOVID è crollato ed HCQ è rimasta argomento di alcuni medici che si fidano più del loro empirismo che di un cumulo crescente di trial doppio cieco randomizzato con braccio di controllo. E della frazione fan ideologizzati.
Prima ci si fa una ragione di tutto ciò meglio è: il capitolo è chiuso.
BARILLARI, WHAT ELSE?
Le affermazioni di bandiera (informazione funzionale) non conoscono obiezione o coerenza logica, altrimenti non si capirebbe il motivo per cui vengo condiviso di quando in quando da gente di cui ho evidenziato la profonda disonestà intellettuale, e apertis verbis (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/10/non-e-vero-che-me-ne-frega-e-utile-si.html). Quell'area è ormai diventata del tutto affine ai testimoni di Geova o ai militanti di Lotta Comunista: MAI iniziare a discuterci, è del tutto inutile. Un noto fisico del CERN ha di fresco appreso questa lezione:

martedì 4 agosto 2020

VACCINO ANTICOVID TRA POCHI MESI? UN'URGENZA POLITICA



Mentre la stampa italiana nella canicola di fine luglio smetteva di parlare di vaccini antiCOVID e restavano orfane di conferme o smentite le notizie di approvazioni anticipate da parte di EMA sulla base di sperimentazioni parziali (http://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/07/follie.html), oltreoceano il tema rimaneva caldo. E i grandi media USA restituivano un quadro confuso. CNN dava voce a Peter Marks, direttore del Center for Biologics Evaluation and Research di FDA che dichiarava l'agenzia pronta a rilasciare un'autorizzazione all'uso in emergenza (EUA) per il primo vaccino con certi requisiti, sperandola rivolta alla più vasta popolazione possibile (https://edition.cnn.com/world/live-news/coronavirus-pandemic-07-29-20-intl/h_07b1b159cdd369bf5a42d5a754136acd?fbclid=IwAR1WRXkfhct6KadFlG3PNEdnVNSNUmfx3713dVGFEdxjoTCypd0I6uMYsc4). Marks era stato tirato dentro a Warp Speed, ma si era dimesso (o "era stato dimesso") con motivazioni poco convincenti lo scorso 8 giugno (https://www.fiercepharma.com/pharma/fiercepharmapolitics-fda-official-leaves-warp-speed-to-preserve-independent-regulatory-power?fbclid=IwAR0k5CbyBuVrW8hxPAsrmoyuhtpoXbv9oooLmdDzLpRRA-bLynYeXgOz-uo).
Il contesto sembrava essere governato dall'urgenza politica di Trump di avere un vaccino per ottobre, evento con un valore propagandistico eccezionale durante una campagna elettorale. Ora che Marks si pronuncia a favore di un'EUA per un vaccino antiCOVID sta dimostrando indipendenza regolatoria o sensibilità alle pressioni politiche? Difficile dirlo.
Nel frattempo il capo di Marks, Stephen Hahn, direttore di FDA, rilasciava dichiarazioni di segno tutto diverso: “We all want a vaccine tomorrow. That’s unrealistic. And we all want a vaccine that’s 100% effective. Again, unrealistic” (https://www.cnbc.com/2020/07/30/fda-says-it-would-clear-a-coronavirus-vaccine-so-long-as-its-safe-and-at-least-50percent-effective.html). Ma reinterpellato da Forbes il tutto suonava in un altro modo: una EUA è possibile (https://www.forbes.com/sites/brucejapsen/2020/07/30/fda-chief-well-consider-emergency-authorization-for-covid-19-vaccine/amp/?__twitter_impression=true&s=09&fbclid=IwAR2HqC5jcx_LSHc7MvrtVJmeOuh1D8m8f6Ol-36RPLhRW6YXTgkWr0Gh3Cg). Massima la confusione (o la pressione politica?).
All'insegna della ragionevolezza l'intervento sul NYT di Natalie Dean, professoressa associata di biostatistica all'Università della Florida, rilanciato da Nature (https://www.nytimes.com/2020/08/03/opinion/coronavirus-vaccine-efficacy-trials.html?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=13770368d4-briefing-dy-20200803&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-13770368d4-44112225): un vaccino "debole" potrebbe essere molto peggio di nessun vaccino.
L'enfasi politica sul tema dei vaccini antiCOVID ha ragioni stratificate, e quelle geopolitiche finiscono per essere le principali. In questa chiave sono da leggersi gli annunci russi (https://www.bbc.com/news/world-europe-53621708) e le iniziative cinesi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/06/capire-un-tubo-platinum-edition.html). L'Europa ormai priva del Regno Unito parla molto di tale questione geopolitica, ma al momento fa poco o niente e si è mostrata più divisa che mai (il gruppo di opzionatori del vaccino Oxford-AZ, di cui ci onoriamo di far parte).
L'Italia, per cui l'opzione sul vaccino è stata una sorta di "mission accomplished", si gode il suo status privilegiato: nessuna avvisaglia di seconda ondata, voci che ancora la citano come esempio eccellente.
Il conto economico della nostra gestione finisce nelle pagine interne dei giornali. Il MEF conta molto sugli incassi fiscali di luglio, dopo la proroga di un mese. Con l'aria che tira, la delusione sarà tanto grande quanto prevedibile (https://www.repubblica.it/economia/2020/08/03/news/fabbisogno-263641513/?ref=RHPPTP-BH-I263581719-C12-P9-S8.4-T1).

lunedì 3 agosto 2020

IL NEGAZIONISMO? E' DIVENTATO COME L'ANTIVACCINISMO


Cioè un attrezzo tuttofare.
Quando hanno dato dei negazionisti a Bassetti e Zangrillo loro si sono alterati, e non senza ragione (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2773358452986014&id=100009356604674)
Questo dimostra UNA SOLA COSA: che dopo un periodo in cui i pareri anche contrastanti nel "mondo scientifico-mediatico" lasciavano sconcertato il pubblico, ma testimoniavano una situazione "aperta", nel momento in cui ci siamo lasciati alle spalle l'ondata epidemica c'è stato un giro di vite. Si è decisa la linea del minimo allentamento delle restrizioni antipandemiche, anche quando la loro efficacia non è provata, anche quando il loro rapporto rischio/beneficio è assai più che dubbio. E chiunque eccepisce è un negazionista. Per tacere del risvolto politico. 
Ormai "finché c'è COVID c'è Speranza" lo sento dire qua e là. Già, finché c'è COVID c'è Speranza (e Conte). La maggioranza sta usando la situazione per farsi i casi propri, perché quanto a misure per prepararsi all'eventuale seconda ondata (autunnale? Invernale? Boh, chi lo sa) non è stato fatto niente, non è stato messo in cantiere niente. Come NIENTE era stato fatto dopo aver decretato lo stato di emergenza il 31 gennaio, a parte nominare un commissario all'emergenza che si era affrettato a dire che l'emergenza non c'era. I risultati li abbiamo visti, ma medici e infermieri eroi, migliore gestione dell'epidemia eccetera. Bene, bravi, bis.
Della reductio ad delirium mi ero accorto qualche settimana fa, quando su twitter un medico ospedaliero ligure aveva praticamente dato dei nomask antivaccinisti a Silvestri e Gandini.
Ora, a me questo ricorda qualcosa, e precisamente il 2017-2018, in cui per molta gente con l'anello al naso e poca roba nella scatola cranica (pure se avevano il PhD) questa era una pagina no-vax. Due anni dopo, senza che la posizione della pagina si sia spostata di un millimetro, sono diventato un servo di Big Pharma, o uno che fa propaganda nomask, a seconda - ma questi sono dettagli irrilevanti.
Si tratta di manipolazione della pubblica opinione, e della razza peggiore. Solo che non si è capito che a questo giro è cambiato il vento.
Il fenomeno mediatico per eccellenza, in campo medico, cioè Roberto Burioni, su questa faccenda è abbastanza defilato.
I suoi ultrà residui, che ovviamente militano nelle file del catastrofismo, si sono ridotti a cercar casa in gruppi poco frequentati.
Pillole di Ottimismo (https://www.facebook.com/pillolediottimismo/?fref=ts), che secondo alcuni, me compreso, potrebbe chiamarsi il più delle volte Pillole di Realismo, ha viaggiato oltre i 50.000 follower, superando in due mesi di esistenza i numeri di alcuni dei più affermati comunicatori della scienza e della medicina, e realizzando circa 200.000 visualizzazioni al giorno, a quel che mi dicono. Che qualcuno ironizzi sulla poca visibilità dell'iniziativa dall'alto dei suoi duemilaequalcosa iscritti è significativo.
NB, questo non è misurare il valore di qualcosa con i like, sono semplici considerazioni sulla visibilità.
Che per l'ottimismo ci sia domanda è abbastanza ovvio. Ci si può interrogare sul valore (o sul disvalore) di questo tipo di comunicazione.
Ma da un punto di vista strettamente politico, nel momento in cui il catastrofismo non sceglie il dibattito (anche scientifico) ma insiste con la reductio ad delirium e con il collocare tutti i suoi critici nello stesso cesto del negazionismo in cui Bassetti convivrebbe felicemente con Tarro e Montanari... beh, in queste circostanze ai miei occhi Pillole Di Ottimismo è un'iniziativa da appoggiare e difendere, contro le velleità di egemonia della narrazione catastrofista che continua ad imperversare sui grandi media e nel discorso politico.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...