venerdì 28 agosto 2020

VACCINI ANTICOVID, LOBBY E EUROPA


Vaccines Europe (https://www.vaccineseurope.eu/) non è una società scientifica e non è una ONG: è una associazione di produttori di vaccini, che qualcuno si ricorderà come finanziatrice di diverse attività di vaccine advocacy nel 2017.

Al Financial TImes mettono le mani su un memo che circola tra i membri della lobby, e d'un tratto la notizia non confermata né smentita di circa un mese fa prende parzialmente corpo. Ve lo ricordate? "COVID19, il vaccino funziona, l'obiettivo è distribuirlo senza sperimentazione", titolava La Stampa (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/07/follie.html), e Il Sole 24ore parlava di uno scudo legale che avrebbe garantito comunque i produttori.
E cosa si legge sul Financial Times?

“La velocità e la scala delle campagne di sviluppo e lancio di prodotti rende impossibile generare la stessa quantità di dati ed evidenze che sarebbe normalmente disponibile tramite trial clinici estesi ... Il documento dice che questo crea rischi "inevitabili". Per questa ragione Vaccines Europe ha detto nel suo memo che si sta battendo per un "sistema di compensazione consensuale e l'esenzione dalle responsabilità civili"
FT interpella l'ufficio stampa della Commissione, che nega ammettendo.
Quindi:
1) le trattative sono in corso
2) Le trattative sono tra sviluppatori di vaccini e Commissione, e quindi al di fuori di qualsiasi dibattito politico e/o pubblico
3) Il fatto che a EMA un mese fa non ci fosse una singola pratica depositata non vuol dire che la situazione sia destinata a non cambiare.

Notare bene: FT cita Reuters che il 30 di luglio citava fonti Astra Zeneca (https://www.ft.com/content/12f7da5b-92c8-4050-bcea-e726b75eef4d) che dichiaravano di aver già ottenuto lo scudo legale.E ricordava una sua fonte "familiar with the task" che parlava di prezzi: sul mercato EU 20 euro a dose per il vaccino Moderna, 3 euro a dose per il vaccino Oxford-AZ.
Se i numeri sono questi inutile discorrere: quale vaccino toccherà a noi è già deciso.


mercoledì 26 agosto 2020

TEODICEA (?), EMERGENZA TUTTOFARE, MEMORIA IMMUNITARIA


Se c'è qualcosa per per cui provo un'avversione incondizionata è quello che Briatore rappresenta e quello che vende.
Ma questa roba... questa roba mi ricorda qualcosa, la cui declinazione moderna potrebbe suonare così:
l' epidemia di COVID non è solo una delle nuove e drammatiche malattie che colpiscono l' uomo dell' era industriale. E la sua avanzata, che procede nonostante i potenti strumenti di cui la scienza dispone, starebbe a confermare tutto ciò. COVID quindi è una malattia particolare, il primo segno inviato dal cielo per punire l' uomo delle sue deficienze morali e per ammonirlo duramente a ritrovare al più presto la retta via. Il mondo è progredito soprattutto nei sette peccati capitali: Dio, per risposta, ci ha mandato COVID.
Chiaramente all'epoca non si parlava di COVID, ma di AIDS, e fu un esempio del peggio del peggio del cattolicesimo reazionario (https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/03/24/anatema-di-siri-aids-punisce-voi.html )

Si è parlato molto di "stigma dell'infezione", tra gennaio e febbraio, quando si pensava ad una correlazione con il razzismo. Il tema è praticamente sparito, ma il fenomeno invece si manifestato con forza, e senza connotazioni razziste, supportato da un'ondata di moralismo bieco cialtrone e ipocrita di cui questa uscita dell'assessore bolognese è solo un'espressione più sopra le righe delle altre.


IN ORDINE SPARSO (MA CON FINI PRECISI)

Il fine è evidentemente la sopravvivenza (dell'esecutivo), accoppiata con il declinare la responsabilità dell'azione politica (abbiamo seguito le indicazioni di CTS, etc).
L'ordine sparso viene fuori ogni volta che si deve gestire una situazione, vedasi l'avanti-indietro sul distanziamento sui treni di questo agosto.
La vicenda della riapertura delle scuole, tema colossale, ha incarnato al meglio lo stile "in ordine sparso".
Per carità, da anni una guida ministeriale approssimata e inadeguata ha fatto mancare un governo della scuola italiana che potesse veramente esser detto tale, anche se le più disparate agende si sono intrecciate all'unica intoccabile tendenza, cioè il taglio della spesa.
Non è la prima volta che a pochi giorni dall'inizio delle scuole non si sa cosa succederà. Il fatto che la cosa si verifichi e in modo accentuato in questa fase pandemica (da noi post-epidemica) non è incoraggiante: la situazione costituisce un'aggravante, non una scusante.
Leggete il lungo articolo di Vitalba Azzolini, merita: https://mailchi.mp/editorialedomani/quasi-domani-5538405

VIVI, IMPARA, E BUTTA NEL CESSO L'INDAGINE SIEROLOGICA ISTAT

Sono circa due mesi che lo si vede con lo sviluppo dei vaccini: la risposta anticorpale è passata in secondo piano rispetto alla risposta cellulare (ovviamente per i vaccini in sviluppo che riescono a stimolarla).
Si tratterebbe della famosa "memoria immunitaria".
Il 41% di tutti i pazienti in questo studio NON avevano anticorpi contro SARS-CoV-2, ma avevano linfociti diretti contro le proteine del coronavirus (e non solo contro lo spike)
Quindi?
Quindi andare a vedere gli anticorpi, cioè i famosi test sierologici, verosimilmente dà un quadro estremamente falsato della situazione.
Aggiungiamo a questo le evidenze di quella che qualcuno ha chiamato "materia oscura immunitaria" : cioè una qualche immunità crociata che fa sì che individui che non sono stati a contatto con il virus possiedono immunità cellulare in grado di neutralizzarlo.
Con questo il quadro diventa ancora più complesso e radicalmente diverso rispetto a quello dell'indagine sierologica.


martedì 25 agosto 2020

COVID-19, FARMACI - IL RIUSO



Il riuso (repurposing), il riciclo di quanto già fatto in passato è una delle caratteristiche della grande chimica medicinale. Da natural born process guy prestato per qualche anno alla drug discovery, ho trovato assolutamente magnifico l'articolo sul Journal Of Medicinal Chemistry linkato in questo post, e di rilevanza generale (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/05/quali-sono-le-qualita-di-un-grande.html). Peccato che sia stato uno dei post meno letti di sempre. Per qualche motivo la medchem spaventa il lettore anche più della matematica.
E' in questa chiave che sono venute fuori due delle più rilevanti novità in materia di antivirali contro SARS-CoV-2, remdesivir (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/07/gli-antivirali-non-funzionano-e.html) e EIDD-2801 (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/07/covid-19-una-bella-storia-medchem.html).
Sul versante dell'uso off label di farmaci per COVID-19, che anche questo è repurposing, purtroppo abbiamo visto di tutto, tipo modelli animali con esito negativo (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7301902/) che arrivano dopo mesi in cui sono stati somministrati chili di idrossiclorochina (HCQ) e uscivano report positivi e negativi a giorni alterni fino alla pietra tombale dei risultati di RECOVERY (https://www.recoverytrial.net/news/statement-from-the-chief-investigators-of-the-randomised-evaluation-of-covid-19-therapy-recovery-trial-on-hydroxychloroquine-5-june-2020-no-clinical-benefit-from-use-of-hydroxychloroquine-in-hospitalised-patients-with-covid-19), lopinavir e cortisone "somministrati a nastro" (con l'alta benedizione del direttore di AIFA https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-direttore-aifa-remdesivir-il-3-e-la.html).
La frazione di clinici e ricercatori clinici che ha puntato sulle soluzioni più intelligenti (remdesivir, anti IL-6, inibitori JAK https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/il-razionale-e-il-non.html) fino a metà aprile è stata minoritaria nel mondo (da noi ha continuato ad esserlo).
E' bene dirlo: il desametasone in chiave anticovid è venuto fuori PER CASO. Il razionale per un generico uso dei corticosteroidi era: abbiamo una grave infiammazione sistemica, usiamo cortisonici (https://www.sccm.org/COVID19RapidResources/Resources/What-Is-the-Rationale-for-Using-Corticosteroids-to). I fan del cortisone ad alto dosaggio si sprecavano (a dosaggio normale difficile vedere qualcosa anche per sbaglio, evidentemente https://www.ilgiornale.it/news/cronache/questa-terapia-cura-covid-ministro-non-ha-risposto-1868947.html). Ma RECOVERY ha stabilito che funziona il desametasone, e non, che so, l'idrocortsone. Perché?
Perché le evidenze su tocilizumab, baricitinib, ruxolitinib suggerivano un peso prevalente dell'asse IL-6/JAK/STAT nella tempesta citochinica delle ARDS (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/03/covid-19-off-label-razionale-e-meno.html). E quanto a cortisonici i "cicloesenoni" la scarsa letteratura al riguardo ci dice agiscono su IL-1 ma non su IL-6, mentre i "cicloesadienoni" (come il desametasone) hanno un effetto rilevante su IL-6 (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/06/desametasone-e-il-6.html).

La farmacologia non è precisamente una delle scienze esatte, ma non è neanche magia nera come molti clinici sembrano credere. E lo ripeto, pochissimi hanno trattato il problema COVID-19 "by the book" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-foyes-e-i-case-studies.html).
Detto ciò, e me lo avete già sentito dire, rispetto alle emergenze pandemiche più recenti (tipo SARS 2003) a questo giro gli strumenti evoluti e avanzati contro il virus di turno sono stati individuati con una velocità inimmaginabile non 20 ma 10 anni fa. Purtroppo sono stati usati molto poco, o addirittura avversati (si vedano le solite lise polemiche contro Gilead).
 
Per quale motivo quel che c'è di più intelligente nelle istituzioni medico-scientifiche italiane ha avuto difficoltà a far sentire la sua voce, o si è incartato in discussioni su trial clinici e emergenza pandemica o peggio in dibattitti totalmente a-scientifici su prezzo di farmaci, loro costo di sviluppo e profitti delle aziende?
Le risposte sono molteplici, e nessuna è rassicurante.
 
 

lunedì 24 agosto 2020

CHI SCOPRE L'ACQUA CALDA, CHI HA LA VISIONE STRATEGICA


 
 
 
Su La Stampa scoprono l'acqua calda- "La Ue dipende per il 90% da molecole e principi attivi per le medicine fabbricati da Pechino. Il lockdown ha bloccato l’export. L’allarme: «Pericoloso lasciare in mano di altri la salute» (https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2020/08/24/news/la-cina-e-padrona-dei-nostri-farmaci-ora-l-europa-ha-paura-1.39226264)

Ops! Ma che strano, che caso sfortunato.
In realtà è la conseguenza di precise scelte politiche europee che perseguivano la santa missione di abbattere la spesa farmaceutica (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/10/report-principi-cattivi-leuropa.html).
Al di là di tutti i problemi connessi (regolatorii, in primis), con gli scandali che emergono a cadenze regolari (lo scando delle bioequivalenze tarocche di GVK Bio, i composti N-nitroso nei sartani...) questo discorso sui problemi di approvvigionamento di farmaci in tempi di pandemia era venuto fuori fin da marzo, in Occidente.
Allora il lockdown cinese bloccava molte produzioni, e il problema spuntò timidamente  anche in un dibattito televisivo, da noi. Comparso e sparito. In Germania ancora se ne parla, invece, e in Austria hanno iniziato a passare ai fatti. L'unità generici di Novartis, Sandoz e il governo austriaco investiranno circa 150 milioni in cinque anni per potenziare la produzione di antibiotici nel sito di Kundl, in Austria (https://www.fiercepharma.com/manufacturing/novartis-bolsters-antibiotics-manufacturing-tie-europe-eu150m-austrian-deal).
Il governo austriaco ha investito nell'operazione 50 milioni, che andranno principalmente nello sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di principi attivi. La produzione dell'impianto andrà a rifornire tutti i paesi europei. E tutto questo nonostante i costi di produzione e i prezzi stracciati delle penicilline prodotte in Cina, che continua a fornire il 90% della produzione mondiale dei principi attivi antibiotici. .
Ora indovinate chi c'era tra i maggiori produttori di principi attivi antibiotici in Europa, fino a una decina di anni fa?
Ma figuriamoci se lo stato italiano può pensare di prendere iniziative, che ne so, per rilanciare la produzione di carbapenemici nell'ex stabilimento BMS di Sermoneta, ceduto alla holding tedesca Corden Pharma nel 2010 (e che in tempi recenti si dimena tra problemi di gestione dei rifiuti e minacce di ulteriori tagli occupazionali) . Sarebbe pura idiozia. Oppure no?

A questo proposito guardiamo che succede oltreoceano. Trump è un cialtrone, un negazionista, un razzista, un populista, ha provocato una strage da COVID etc...
Mi tocca specificare che non ho alcuna simpatia per Trump (perché altrimenti nei commenti si arriverebbe pure a darmi del suprematista bianco) ma... nessuno degli antiTrump duri e puri ha notato che se l'occidente avrà un vaccino antiCOVID sarà grazie all'amministrazione USA? Perché Warp Speed ha messo sul piatto miliardi, non decine o centinaia di milioni. Parlando dell'opzionatissimo vaccino Oxford-AZ l'amministrazione USA ha contribuito con un finanziamento di circa un miliardo e duecento milioni. Il governo italiano tra aprile e maggio ha nicchiato per una ventina di milioni, poi mai assegnati (li mise invece l'esecrabilissimo Boris Johnson in UK, poco dopo).
La Commissione Europea ha messo 80 milioni nel vaccino mRNA Curevac, il governo della Merkel ha finanziato lo stesso vaccino con 300 milioni (giusto per stabilire le priorità degli stakeholder).
In breve c'è chi ha visione strategica e la persegue attivamente, e l'amministrazione USA è il soggetto più presente, al riguardo, e chi chiacchera a vuoto, con il proprio esercito di commentatori pieni di vento ed altri materiali assai poco nobili.
Il POTUS negazionista e cialtrone con questo ordine esecutivo di un paio di settimane (https://www.whitehouse.gov/presidential-actions/executive-order-ensuring-essential-medicines-medical-countermeasures-critical-inputs-made-united-states/) fa mira al reshoring (cioè alla ricollocazione su suolo americano) della produzione di medicinali e segnatamente di attivi farmaceutici ritenuti strategici.
Da noi le anime belle dei bei discorsi continuano a fare quello che sanno far meglio: ciarlare a vuoto e restare a guardare.


domenica 23 agosto 2020

IL DELIRIO (S)MASCHERATO


Non siamo in uno stato di reale e presente emergenza da un po': da nessuna parte in Italia ci sono terapie intensive piene e ospedali al collasso.
Eppure alcune delle deroghe emergenziali di marzo sono ancora in vigore, in primis quella sulle cosiddette "mascherine di comunità" e la loro certificazione, che a distanza di 5 mesi continua a non essere necessaria.
La "mascherina di comunità" è stata un'invenzione italiana, introdotta a marzo. I vari studi citati e ricitati inerinti l'uso di mascherine in contesto epidemico parlano invariabilmente di mascherine chirurgiche, cioè dispositivi medici. E la mascherina di comunità non è un dispositivo medico, non ne ha le qualifiche (ma il qualcosa che qualcosa fa per molti ormai "è scienza").
Questa cosa che continua a non essere né carne né pesce più di qualsiasi altra è diventata il giocattolo del primo che passa, da usarsi nella prima polemica partitica utile, e il fatto che medici, biologi etc che hanno avuto grande esposizione mediatica durante questi mesi si candidino con questo o con quello non rende più limpido il quadro, anzi (la regola è che entrando in politica la ragion partitica diventi il primo imprescindibile punto di riferimento per ogni azione o discorso pubblico).
Se casi evidenti di demenza senile che provano invano a bruciare questo oggetto sono stati usati ai soliti fini dai soliti noti, altri pare che passino il loro tempo a cercare immagini del politico di turno con la mascherina mal messa, mal usata o assente, invariabilmente parlando di negazionismo.
E, dato che questa attività ha precisissime connotazioni partitiche, si tratta invariabilmente di soggetti che tra gennaio e febbraio parlavano del coronavirus cinese come di una banale influenza. Poi ad aprile erano quelli che rovesciavano il proprio sdegno sul runner solitario senza mascherina, e oggi sono impegnatissimi a deprecare chi è andato a fare il mare in Sardegna o i giovani discotecari.
La mascherina è diventata il successore de "ivaccini", usata esattamente dalla stessa gente allo stesso modo con gli stessi fini.
E ridurre un tema tecnico e sanitario a un attrezzo per la polemica partitica fa francamente schifo.

Poi ci sono norme che sembrano costruite a bella posta per favorire questo clima. L'ordinanza del Minsan del 16 agosto sul "coprifuoco mascherina" fin da una prima lettura appariva lasciare ampia arbitrarietà al sanzionatore, perché apparentemente non aggiungeva nulla alla normativa vigente, che prevede mascherina obbligatoria all'aperto solo ove non sia possibile evitare assembramenti.
Che qualcuno la interpretasse tout court come "obbligo di mascherina all'aperto tra le 18 e le 6" era abbastanza scontato. E si vedono i primi risultati: https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_agosto_23/mai-le-mascherineponte-milvio-botte-vigili-fc959da0-e4bd-11ea-b1e4-bb7479c087c9.shtml?cmpid=tbd_86948220OQ

Riguardo l'articolo, si tratta di una coppia di fratelli, cioè congiunti, che possono viaggiare assieme in macchina senza mascherina. Ma evidentemente all'aperto, tra le 18 e le 6, le cose sono differenti (poi prima di conoscere esattamente quale sia stata la dinamica dell'evento, campa cavallo...)
Alla festa dell'Unità di Persiceto, però la foto è stata scattata di sicuro prima delle 18 (era notte) e i mille che sedevano ai tavoli erano tutti sicuramente congiunti e l'assembramento è un'illusione ottica.
E allora? E allora sarebbe il caso di finirla...

sabato 22 agosto 2020

C'E' UN TEMPO PER NASCERE E UN TEMPO PER MORIRE




καιρὸς τοῦ περιλαβεῖν καὶ καιρὸς τοῦ μακρυνθῆναι ἀπὸ περιλήμψεως (Ecclesiaste 3,5, nella versione dei Settanta)

Un tempo per abbracciarsi, un tempo per astenersi dall'abbracciare.

Ecco, c'è una tendenza diffusa: quella di predicare l'astinenza dall'abbraccio perché non arrivi il tempo dell'astinenza dall'abbraccio. Che è come dire evitare di nascere perché non arrivi il tempo del morire.

Dato che le scienze non aggiungeranno niente al significato del vivere (non l'hanno mai fatto), piccola digressione archetipica (e comunque attinente ai nostri tempi).
Lanciate le monete o trafficate con gli steli, ci sono buone probabilità che interrogandosi sui tempi presenti esca Kuei Mei.

Kuei Mei: La ragazza che va sposa
Imprese portano sciagura
Nulla che sia proprizio.
Al di sopra del lago vi è il tuono: l'immagine della ragazza che va sposa. Così il nobile attraverso la perpetuità della fine riconosce il caduco.

(e dite che non ricorda l'inizio di Qoelet, Ματαιότης ματαιοτήτων, και τά πάντα ματαιότης, più noto nella forma "vanitas, vanitas vanitatum et omnia vanitas").

venerdì 21 agosto 2020

SALVARE VITE NON CONVIENE


I tempi che stiamo vivendo sono la più recente e imponente dimostrazione di come la disponibilità a pagare dello stato (di uno stato, in particolare, cioè gli USA) funzioni da moltiplicatore degli sforzi (e ci si augura dei risultati) della ricerca farmaceutica (che è privata).
Lo ripeto per l'ennesima volta per chi affronta il tema con parole d'ordine ormai prive di significato (la privatizzazione degli utili dopo il finanziamento pubblico e via dicendo): se esistesse in occidente industria farmaceutica pubblica il problema sarebbe risolto, ma nessuno stato vuole spendere alcuni miliardi all'anno per ricerca e sviluppo farmaceutica. Tranne gli USA, in questa occasione, per motivi strategici, politici e geopolitici, e preferisce reclutare i privati e darli a loro.

Abbiamo avuto 35.000 morti da COVID-19, quest'anno. Ma ogni anno siamo leader in Europa con 11.000 morti da infezioni ospedaliere (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/laltro-lato-della-prevenzione-infezioni.html). E non c'è verso che questa cifra cali nel tempo: è il famoso problema dell'antibioticoresistenza, e l'unico modo per risolverlo è investire. In programmi di stewardship (ottimizzazione dell'uso degli antibiotici nelle strutture ospedaliere) e in nuovi farmaci: e non si fa, o se si fa si fa pochissimo.
Willingness to pay: disponibilità a pagare. Se per i vaccini antiCOVID in sviluppo vediamo disponibilità a pagare in anticipo, i nuovi antibiotici sono la classe di farmaci per cui la disponibilità a pagare è la più bassa in assoluto.
E' una conseguenza della peggiore interpretazione della stewardship, che si riduce tout court in taglio di spesa e indisponibilità ai prezzi dei nuovi farmaci.
Sembrava che la soluzione "di mercato" al problema potesse funzionare: aziende piccole, requisiti ridotti per i trial clinici con i conseguenti costi ribassatissimi, etc. (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/05/antibiotici-6-lo-stato-delle-cose.html).
E invece il panorama, nell'estate 2020, è desolante.

"In un amaro paraddosso, nel XX secolo gli antibiotici hanno alimentato la crescita delle aziende pharmaceutiche con i rendimenti più alti, e sono una delle classi di farmaci di cui la società ha un bisogno disperato.
Eppure il mercato degli antibiotici è sfasciato.
Per quasi due decenni le grandi multinazionali che un tempo avevano dominato la ricerca sui nuovi antibiotici sono fuggite dal business, dicendo che i prezzi ritenuti accettabili per questi farmaci salvavita erano troppo bassi per supportarne il costo di sviluppo. La maggior parte delle aziende che oggi lavorano sui nuovi antibiotici sono piccole firme biotech, che perlopiù vanno avanti a credito (cioè a debito bancario, NdCS)., e perlopiù stanno fallendo.
Solo negli ultimi due anni 4 di queste aziende hanno dichiarato bancarotta o si sono messe in vendita, pur essendo sopravvissute al periglioso decennio che è servito a sviluppare i loro prodotti. Quando Achagen, Aradigm, Melinta Therapeutics e Tetraphase Pharmaceuticals sono collassate, 5 dei 15 nuovi antibiotici approvati da FDA a partire dal 2010 sono spariti dal mercato - o la loro disponibilità si è drammaticamente ridotta"


CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...