(By Starbuck)
Faceva caldo quando sentii parlare per la prima volta della proposta
Pautuanello-Romeo. Faceva caldo, ma avrei volentieri fatto a meno della
doccia fredda alle 7.30 di mattina. Mentre da dietro la colazione mi si
chiedeva “ Ma l’hai letto l’articolo 5?” traevo la conclusione che le
domande retoriche sono sempre foriere di pessime notizie, da queste
parti.
Questo siparietto si svolgeva il 7 agosto, quindi un pezzo
fa, e nel pieno delle vacanze estive. Il NeoGoverno aveva tranquillizato
gli animi pochi giorni prima con un “a settembre tutti a scuola grazie
al milleproroghe”, per cui eravamo (quasi tutti) altamenti distratti.
Non il parlamento che attentissimo chiudeva in sordina con questa
mirabolante proposta di legge: il DDL 770. Un “provvedimento”, si dirà
nel testo, “ volto a RIMODULARE” la materia della prevenzione vaccinale,
ovviamente “nell’ambito degli ACCORDI INTERNAZIONALI” attraverso anche
lo “stabilimento di un’ANAGRAFE VACCINALE” e prevedendo “interventi in
caso di emergenza sanitaria e di COMPROMISSIONE DELL’IMMUNITA’ DI
GRUPPO”. Insomma, da cominciare a tirare bestemmie ancor prima di
arrivare all’articolo 1. “Nell’eventualità in cui si verifichino
emergenze sanitarie o specifici episodi epidemici” c’era scritto nel
preambolo “resta fermo il potere di attivare l’Unità di crisi […] e
dell’autorità sanitaria di adottare interventi urgenti ai sensi
dell’art. 117 del DL 31 marzo 1998, n. 112”. Per chi non se lo
ricordasse, il DL 112/98 regola le deleghe stato regioni ed enti locali e
l’art. 117 stabilisce che “In caso di emergenze sanitarie o di igiene
pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e
urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità
locale.”
C’era abbastanza di cui preoccuparsi, insomma. Ma era
estate e la proposta di legge è passata … distrattamente. Perché
leggerla? Il fulcro era “autocertificazione si/autocertificazione no”.
Il fulcro era “sui 0-6”, sul contingente, non sul dopodomani. Poi alle
elezioni, non avevamo “vinto noi”?
Il DDL 770 va letto più volte per
assaporare in pieno il fumo fitto in cui è avvolto. Ti dice tutto e non
ti dice niente: nessun errore marchiano alla Lorenzin su cui
attaccarsi. Niente distrazioni: non si parla da nessuna parte di vaccini
monovalenti, di non vaccinare per qualcosa per cui si è già
immunizzati. Niente, nisba, scordatevelo. Un bel legalese fluido, dove
chi scrive sa quello che vuole. E cosa vuole?
Vuole, all’art. 4,
un’anagrafe vaccinale, e che i suoi dati siano utilizzati per “la
raccolta e lo scambio di informazioni con gli organismi europei ed
internazionali”, verstanden?
Vuole, all’art. 5 che capiate che il
vaccino va fatto per il bene comune. Le coperture calano sotto la soglia
(95% politico per tutti, of course, tetano included, tabelle
dettagliate ne trovate in giro a iosa) per uno qualsiasi dei vaccini del
PNVP? No problem, paghi la multa e tuo figlio (untore) se ne sta a casa
da scuola finché il magic number (sempre 95%) non viene ripristinato.
Scuola di qualsiasi ordine e grado. Così per periodi random, in posti
diversi e casuali. Con una discrezionalità del Sindaco nel dichiarare
l’emergenza (in base al DL 112/98, art. 117) che la conta lunga su cosa
vedremo accadere. E no, non sono ottimista come altri che il processo
per decretare l’emergenza sarà lungo e laborioso… perché il concetto di
emergenza si può ridefinire, come fu ridefinito ad hoc quello di
epidemia e pandemia dall’OMS e perché aleggia già un progetto di deroga
dello stato alle regione in tema sanità, verstanden?
Gli articoli
non soppressi del DL 119/17 sono solo quelli relative alle coperture
economiche e quelli relative all’indennizzo per danni che, cherry on
top, viene esteso a tutti i vaccini indicati nel PNVP.
E qua sembrerebbe che siamo arrivati in fondo alla storia: sfogo, urla, sipario.
Ma no, proprio no. Qua dobbiamo ancora iniziare a capirci qualcosa in
realtà sul DDL 770. Ed a parer mio forse è ancora immaturo il tempo per
apprezzarne appieno la portata.
Quando mi sfugge una cosa, e del DDL
770 mi sfugge molto, uso uno schema classico: mi allontano da essa,
dall’oggetto, dal fenomeno, ed lo osservo. Lo osservo e basta. Per un
po’. E se la risposta ancora non arriva ancora, magari volgo gli occhi
al cielo. Potrebbe capitare, come accade ora, che la notte sia di un
limpido blu e che 12 stelle mi ricordino il mito di Europa, e che
d’improvviso trovi la rotta d’interpretazione.
Già, per capire la
palta in cui ci troveremo da qui a breve dobbiamo guardare a “l’Europa”
(e forse anche oltre) ed ai suoi esperti. Che poi sono i nostri.
Più precisamente dobbiamo guardare ad un caro vecchio amico, DG SANTE ed
uno dei suoi expert panel. Accade infatti che, in risposta ad una
richiesta della Commissione Europea (
https://ec.europa.eu/…/files/vacci…/docs/com2018_2442_en.pdf) (affatto coincidente con la posizione del Parlamento europea a riguardo
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do…
) a settembre si esprima l’ Expert Panel on effective ways of investing
in Health (EXPH) (che lavora alacremente per noi, tutto l’anno,
sappiatelo) riguardo “Vaccination Programmes and Health System in
Europe”. Il rapporteur del EXPH è un bocconiano attualmente di stanza
all’University of York, tale Luigi Siciliani. Bocconi, Bocconi…aspetta
con chi ha pubblicato a settembre Ricciardi, un paper sul morbillo? Ah
sì, con qualcuno della Bocconi. Vabbè coincidenze. BTW, nella
commissione EXPH, c’è anche lui, il nostro Walter nazionale. E non solo!
Siatene orgogliosi: molti altri dei nostri ricercatori sono ben tenuti
in considerazione dal EXPH, perché nella bibliografia ritroviamo
Lopalco, D’Ancona, Rappuoli e compagnia cantante (applauso, reggiseni
che volano in sala anche qualche sospensorio per par condicio).
L’opinione adottata dall’EXPH la potete ritrovare qui:
https://ec.europa.eu/…/exp…/files/020_vaccinationpgms_en.pdf
e per i più volenterosi, c’è anche un bel video di un ora e mezzo
della discussione (potete corrompermi con cornetto e cappuccino e vi
posto il link, guardatelo a tarda ora, quando I bimbi sono a letto). Per
i meno volenterosi invece vi riassumo i desiderata del papello. Gli
EXPH si auspicano una bella “registrazione della popolazione target”:
“Senza un accurato e aggiornato registro basato sulla popolazione e’
impossibile gestire un programma basato sulla popolazione e stabilire la
copertura vaccinale […] Idealmente il sistema non dovrebbe comprendere
solo il numero delle persone ma anche alcune informazioni sulle
caratteristiche note per essere correlate con una bassa diffusione”. Beh
allora la nostra anagrafe vaccinale gli tornerà incredibilmente utile!
Soprattutto perché “la valutazione delle performance del programma di
immunizzazione richiede un sistema di sorveglianza, basato su una
conoscenza accurata sia della popolazione target sia del numero di
immunizzati”.
Ma procediamo con la lista dei desideri, quali “la
creazione di quadri legislativi all’interno dei quali le politiche
vaccinali possono essere sviluppate determinerà se la vaccinazione è
OBBLIGATORIA, o volontaria, e se OBBLIGATORIA, se ci sono esenzioni, e
dovranno provvedere un meccanismo per creare DETERMINATI INCENTIVI per
massimizzare la diffusione”. Cominciate ad avere i brividini, perché
finora in Europa si é sempre parlato prima di raccomandazione e poi,
molto poi, praticamente mai, di obbligo. Ed anche qui direi che col DDL
770 siamo perfettamente in linea con quello che ci chiede l’Europa:
registrate tutti, tenete le coperture alte, e se calano, non c’è
problema se inserire un obbligo
I punti di contatto non finiscono
qua comunque: l’educazione sanitaria invocata di recente in Italia? Ci
hanno pensato anche loro su a Bruxell. Poi ovviamente andrà monitorata
l’attitudine pubblica. Nella discussione si sottolineava come i media
dovessero passare i vaccini come messaggio positivo, la parte estesa
sulle strategie comunicative ve la risparmio, almeno per ora.
Ma
questo documento E uropeo, ci dice ancora tante cose. Ci siamo chiesti
per un anno e passa “ma perché l’Italia?” Bene, sappiate che dalle
elaborazioni di SAGE working group (Strategic Advisor group of Expert,
OMS) dai dati del “State of Vaccine confidence project 2016” emerge che
gli Italiani sono quelli che meno di tutti credono che i vaccini siano
importanti per i bambini e che siano efficaci. Mentre scivolano al
quarto posto se si parla di sicurezza vaccinale: peggio di noi nel
complesso in Europa non riesce a fare nessuno. Da dove volevate che
partissero? Ed adesso che ci guardano ad un anno di distanza, gli
esperti, dicono che l’obbligo ha funzionato alla stragrande in Italia
proprio come funziona il “no jab, no play”in Australia. Aspetta: ho
detto Australia? Ma che centra con l’Europa? C’entra c’entra, non era
proprio qualche giorno fa che qualche australiano era in conferenza al
senato? Con Walter e GSK… Si dai, proprio quando si discuteva…aspetta
aspetta..il DDL 770. Guarda te le coincidenze.
In ogni caso questo
riguarda solo il primo set di misure da adottare, ne abbiamo anche un
secondo che prevede : “social marketing (ad es. raccomandazione dei
vaccini), rimozione delle barriere del prezzo” ed ottenimento di
omogeneità dei programmi vaccinali su tutto il territorio Europeo.
Ma la cosa più scoraggiante è che questo lo si sapeva già da agosto almeno. E niente si è mosso fino ad ora.
Qualche domenica fa seduta sui gradini di un Nettuno più stanco di me,
ho sentito qualcuno inneggiare alla guerra, mentre nell’agorà virtuale
qualcun’altro invocava il politico di turno a non cedere sulla linea del
Piave (aka il DDL 770). Ho provato a tirarmi in piedi ed osservare come
stavamo messi, ma ho visto solo che al “fosso di Helm” stanno
distribuendo spade arrugginite a quelli con troppe lune o troppo poche e
… personalmente non ci conto troppo su quella promessa di guardare ad
EST all’alba del quinto giorno.
(to be continued)
(NdCS: io non ho pensato "abbiamo vinto noi" e non ho un "noi" politico di riferimento )