mercoledì 19 giugno 2024

AUTONOMIA DIFFERENZIATA: SPARTIRSI I RESTI DEL SSN

 

E poiché dai tempi della riforma del titolo V della costituzione la torta del sistema sanitario si è molto ristretta a qualcuno toccherà la solita fetta, ad altri una manciata di briciole. Che la legge passi nel momento in cui si è passati dal diritto alla salute al dovere alla salute non è del tutto casuale. Cominciamo a dire che la riforma del titolo V spalancò le porte tanto alla politica nelle asl quanto all'aziendalizzazione della sanità pubblica. Il problema della famosa siringa che costa x a Milano e 2x a Palermo non è stato risolto, ma in compenso sono poi spuntate le aste regionali al ribasso per l'acquisto dei farmaci generici e altre bellezze del genere, incluso chi in tempi di pandemia voleva approvvigionarsi di vaccini antiinfluenzali da produttori cinesi non autorizzati. Il che non è stata la cose peggiore vista durante la pandemia (vedasi le distribuzioni di vaccini regione per regione, gli Open Days e, last but not least, i numeri taroccati). Più poteri alle regioni in campo sanitario, certo, come no.

E tutto ciò è successo mentre governavano anche quelli che oggi si stracciano le vesti. Quindi alla fine qual'è la notizia? Che la spirale del Sistema Sanitario Nazionale verso l'abisso c'è ed è qui per restare. Mentre i soliti noti, con bollo e sigillo, continueranno a fare quel che hanno sempre fatto, perché negli ultimi decenni il sistema è stato sempre più tagliato a loro misura.

ADDENDUM: Mi immagino che qualcuno leggendo queste righe si risentirà, esclamando "Antipolitica!", e lo farà dalle platee di destra. Esattamente come la "sinistra" cominciò a farlo ormai 15 anni fa ad ogni critica che gli arrivava (perlopiù da sinistra). Poi, per difendersi dalla critica da sinistra, è arrivato il termine idiota rossobruni. E allora diciamo che ok, questo è un post antipolitico nel senso che è totalmente avverso a questa politica. I meccanismi della politica non mi sono ignoti, ne ho avuto esperienza diretta negli anni '90, quando ho visto con i miei occhi il passaggio dal "prima" a questo. Il che lascia spazio a tutte quelle osservazioni/contestazioni a tema "Non sono più quei tempi" e tutto il resto del going with the flow. Quindi, per chiarirmi politicamente, mai come oggi l'Italia ha bisogno di un cambio di paradigma. Uno di quelli veri, che non hanno niente a che fare con l'arrivare in parlamento per aprirlo come una scatoletta di tonno, per essere assolutamente chiari. Perché un cambio di paradigma ha bisogno di principi forti, non di principi deboli (fine del significato di destra e sinistra dove sinistra non vuol dire sinistra parlamentare, etc).

ADDENDUM 2: Il peggio del peggio sono quelli che lo vogliono salvare a parole, quelli che hanno chiesto e continuano a chiedervi non ammalarvi per il bene del sistema sanitario (come se la gente trovasse piacere nella malattia). Quelli che predicano e hanno predicato la "nuda vita", anche indegna di essere vissuta, come fine ultimo.

domenica 16 giugno 2024

BALESTRE, RELATIVITA' E ATTRAZIONE GRAVITAZIONALE DI URANO

 (Della serie: cosa riesce a proporti il tubo)

https://youtube.com/shorts/JjkY5ZXr8tU?si=VD4nW2EN-TV23whX

La prima volta che ho sentito la storiella della balestra mi sono stranito assai. Perché qualcuno mi disse: se non puoi misurare la differenza di massa non vuol dire niente, il principio rimane valido. Feci notare pure che una bombola di gas compresso ha un'energia interna maggiore di una bombola vuota, e ci sono plastiche raffigurazioni del fatto su youtube:

Eppure se pesate una bombola da alta pressione piena e una vuota la differenza di peso (e quindi di massa) tra le due corrisponde al peso del gas rilasciato (e sì, il gas rilasciato si può pesare, per esempio assorbendolo in un solvente). L'effetto sulla massa della differenza di energia interna è invisibile e del tutto irrilevante. Le "leggi della natura" abbondano di casi particolari e intervalli di definizione. Ci sono molte leggi che valgono (sono significative) su una certa scala e al di fuori di quella scala sono irrilevanti. E di solito, parlando di discipline scientifiche, è bene considerare ciò che è rilevante e ciò che non lo è,

Urano esiste, giusto? E la gravità pure. E io in casa ho un frigorifero. Il frigorifero è massivo e Urano è massivo (enormemente). Quindi Urano esercita un'attrazione gravitazionale sul mio frigorifero. E' significativa? No. E' misurabile? No. E quindi la conclusione può essere una sola:

'Sticazzi.

Non vuol dire che la forza di gravità non esiste (e se avete spostato a braccia un frigorifero da un piano all'altro di un edificio lo sapete bene). E  non è una conclusione ascientifica, ma matematica. La matematica la trovate qua. Già, il problema è che se parli di una disciplina scientifica non puoi girarci intorno: senza la parte quantitativa e senza misure si tratta di discorsi e i discorsi li porta via il vento - lasciamo perdere quando ci sono problemi di misura, che la storia sarebbe fin troppo lunga.

Detto questo occorre notare che l'autore del reel mette la cosa quanto meglio sia possibile. Ma la balestra è una delle manifestazioni più significative della fenomenologia della divulgazione: considerazioni che "suonano scientifiche" (perché la scienza è controintuitiva etc.). Per me fu esilarante  il passaggio da "correlation is not causation" a "absence of evidence is not evidence of abscence" - in parole povere: è come pare a noi quando ci pare. Considerazioni scientificamente indimostrabili o irrilevanti che, passando di bocca in bocca o di post in post, diventano "scienza", cioè uno degli articoli di fede dallo scientismo pop (quel'area di opinione che sventola una bandiera "scienza" senza capisci una mazza ma lo fa sentondosi superiore agli "altri").

PS: Non mi stupirebbe se la storiella della balestra fosse filtrata nelle scuole superiori, considerato l'amore che certi professori nutrono per la divulgazione. Ma tanto ormai, danno più, danno meno...


giovedì 13 giugno 2024

ISOCIAL, ANCORA

Sono passati quasi due anni dalla chiusura della pagina fb, ma periodicamente mi arrivano inviti a tornare su isocial (facebook, twitter - ops, X).

Ribadisco alcune considerazioni per cui l'abbandono dei social da parte di CS è definitivo e irrevocabile, e sono considerazioni puramente politiche. 

In primo luogo CS è stato capace di incidere politicamente ben prima del boom di visualizzazioni correlato al COVID19. Senza apparire in nessun modo come autore (un autore plurale, al tempo) i temi qui proposti sono finiti su quotidiani nazionali e in programmi del giornalismo televisivo di prima serata. Questo succedeva quando i soldi del Monopoli (like, condivisioni, visualizzazioni) erano molto pochi, anche perché interagire pubblicamente con la pagina facebook ai tempi era considerato disdicevole in molti ambienti. 

Quando con lo stesso metodo gli stessi temi sono arrivati in Parlamento il blog era a più di 600.000 visualizzazioni in meno di ora. Ne ho concluso che per proporre temi e approcci critici una presenza attiva su  isocial non serve, a maggior ragione oggi che la loro situazione è estremamente diversa rispetto a cinque anni fa. Diversa la situazione ma non i contenuti: la pagina fb cominciò così e finì così. Un ciclo compiuto, senza altro da aggiungere.

Con tutto il rispetto per le richieste di ritorno e i loro motivi, credo di averlo detto più di una volta: creare e coltivare una community non era lo scopo dell'operazione (anche se in qualche modo è successo) e fondamentalmente i social gira gira quando mi sono sganciato servivano a crescere fanbase - chi non riusciva nell'intento già migrava su substack o tiktok . Non ho motivi di credere che le cose siano cambiate.

"Francamente non capisco la linea presa da questo blog. Negli anni hai fatto molta strada assieme a questo e a quello, con apprezzamenti reciproci. Oggi sembra che sul blog ci si limiti a tirare sassate in ogni direzione e alle volte non si riesce a capire a chi. Ritornando su X potresti rispondere a interrogativi del genere con un confronto pubblico e aperto", mi ha scritto qualcuno, che evidentemente confonde "confronto pubblico e aperto" con "dialettica significativa". Di "confronto pubblico e aperto" sui social ne ho avuto pure troppo, in cinque anni, e più che abbastanza per capire che quel genere di "confronto pubblico e aperto" è completamente sterile. A meno che non si ritenga produttivo dibattere con settari con i cervelli fritti dal dogma. Un esempio recente? Sara Gandini e Elena Dragagna hanno ripreso e largamente espanso le considerazioni qua pubblicate sulle vicende pugliesi di obbligo/semiobbligo vaccinale e questa è una campionatura dai commenti al loro articolo:


Cosa vuoi discutere con chi invoca l'ordine dei medici per un articolo scritto da una ricercatrice e da una giurista? E lasciamo perdere la "disinformazione marxista". Utile interloquire con un quidam de populo che ritiene le vaccinazioni una faccenda di ordine pubblico? E la stessa cosa vale per i riflessi speculari di questa bella gente, quelli "sieri genici" e compagnia cantante. Un confronto "pubblico e aperto" con costoro e i loro ispiratori non ha più alcun senso. Quanto al "pubblico e onesto dibattito scientifico" fu chiaro fin da settembre 2020 che non era più possibile. E la fine dell'emergenza COVID non ha cambiato le cose. Probabilmente tale esito in Italia era stato preparato fin dal 2017. Mi permetto di ricordare che 7 anni fa lo avevo scritto che certi fenomeni mediatici (Burioni) stavano facendo danni difficilmente sanabili. Bel risultato aver tirato su questa razzaccia (e i noquestoequellaltro sono ancora lì, pari pari).

 "Se tu tornassi faresti felici molti e tremare altri", mi ha scritto qualcun altro. Ma far tremare qualcuno che senso avrebbe?

Secondo me si continua ad attribuire a X e facebook un ruolo che nella migliore delle ipotesi hanno smesso di avere. Un partito o un influencer medico/scientifico possono pensare di avere davvero un grande seguito tra i cittadini perché lo hanno su isocial. Gli anni recenti dicono che no, il mondo reale non è uno specchio de isocial, specie nel segreto dell'urna. Quindi il "far tremare qualcuno" sarebbe solo produrre spettacolo, quel che facevano e immagino facciano ancora "la scienza" e la divulgazione su isocial. E avrebbe un peso risibile o nullo. Perché i tempi sono cambiati e continuano a cambiare.

Come writers and criticsWho prophesize with your penAnd keep your eyes wideThe chance won't come againAnd don't speak too soonFor the wheel's still in spinAnd there's no tellin' whoThat it's namin'For the loser nowWill be later to winFor the times they are a-changin'

martedì 11 giugno 2024

EDUCARLI DA PICCOLI

 

Di questi tempi a dirigere la baracca dell'istruzione in Italia c'è un ministro per me incommentabile. C'è chi lo commenta, che però di solito si scorda che è stato professore ordinario all'Università di Torino e che tuttora presiede al corso di laurea in Giurisprudenza dell'Università di Roma. In breve Valditara è un'espressione del mondo accademico italiano. E oggi da ministro non si fa mancare niente, quanto a sparate, compreso il decretare l'inutilità dello studio sia della storia antica che di quella naturale. 

Se le uscite particolarmente infelici sono state storicamente appannaggio di ministri dell'istruzione o dell'università espressi dal centrodestra (vedere alla voce Gelmini, neutrini e tunnel) non si può dire che nei fatti i ministri espressi dall'altra parte politica abbiano fatto qualcosa né per migliorare lo stato della scuola italiana né per fermarne la decadenza, anzi.

Lo stato italiano almeno dal 2009 si preoccupa che i libri di testo scolastici debbano proporre contenuti improntati al massimo rigore scientifico (decreto 41/2009). La netta impressione è che negli ultimi anni ci si sia preoccupati più della vulnerabilità degli studenti alle fake news (con gli incontri con i debunker nelle scuole) che del rigore scientifico dei testi scolastici.

I risultati del processo possono essere francamente imbarazzanti, tipo questo:

In breve Vega sarebbe il centro gravitazionale della Via Lattea, un fatto su cui il buco nero supermassiccio al centro della galassia non può fare niente di niente.

Oppure questa altra perla: "Gli elettroni ruotano attorno al nucleo... ogni elettrone segue una determinata triettoria circolare chiamata orbita stazionaria". Questa cosa delle traiettorie per gli elettroni è cronica e endemica, alle superiori. Mi riferirono che un professore di matematica e fisica precisò che le orbite non erano circolari ma ellittiche (essennò Keplero che ha scritto a fare?). Eccerto, ellittiche abbestia:

(questa idiozia delle orbite, e quindi delle traiettorie, degli elettroni in un atomo non sono mai riuscito a sopportarla e ne ho già parlato qua)

Purtroppo parlando di atomi le orbite non esistono, esistono gli orbitali. E quello che vedete nell'immagine rappresenta una densità di probabilità - in quanto, come disse la buonanima di Heisenberg, non è possibile conoscere con precisione arbitraria sia la posizione che l'energia di una particella (il principio di indeterminazione, avete presente?). Per espandere il discorso, orbita significa traiettoria: la posizione dell'oggetto è puntualmente determinata in funzione del tempo. L'elettrone di un atomo è invece delocalizzato. La sua energia (quantizzata) può essere determinata, ma la sua posizione no, si può solo mappare nello spazio una funzione il cui quadrato ci dà la probabilità di trovare l'elettrone in quel punto. E questo (cioè la funzione d'onda) è molto più interessante della reale posizione dell'elettrone: è quello che riguarda poi i legami chimici e quindi la vita.

Passando dal libro di scienze all'educazione civica troviamo una splendida intepretazione della Costituzione Italian. Nel libro perle superiori “Metropolis: corso di storia e geografia volume 1" si trova quest'altra bella uscita: «Vari doveri sono implicitamente indicati dalla Costituzione attraverso la formulazione di alcuni articoli. Tra gli altri: il dovere di sottoporsi ai trattamenti sanitari necessari per tutelare la saute come interesse della collettività". To', avevamo l'obbligo vaccinale in costituzione e 3 generazioni non se ne erano accorte.

 
 
Io mi ricordo molto bene che la prole, alle superiori, aveva un libro di scienze in cui la temperatura di ebollizione dell'acqua era costante. Era stato scelto da un'insegnante di scienze laureata in biologia che di chimica non capiva una mazza. E non capendo una mazza di chimica guardava con orrore reazioni redox correttamente bilanciate, mentre per lei la soluzione corretta dell'esercizio erano i nonsensi scritti nel libro.

Da tempo c'è gente che vuole più "scienza" alle superiori e meno latino. Forse sarebbe il caso di battersi invece per meno scienza di questa razza (che abbrutisce, perché non spiega il perché né insegna a ricavare la tesi dai postulati), lasciando quel poco di latino e greco che restano al loro posticino in disparte (il liceo classico, colpito da un inarrestabile crollo delle iscrizioni).
 
PS: Non che con certi testi universitari le cose siano andate meglio, in alcuni casi.




domenica 9 giugno 2024

COVID: I SUPPORTER DELLA "MIGLIORE GESTIONE"

Il declino del paese e delle sue istituzioni: ormai si tratta di un sentire sempre più diffuso, tanto da arrivare su Lercio.it :

In particolare la crisi COVID19 è stata un momento discriminante. Un momento in cui i veli sono stati sollevati, a livello intepersonale, nella società e soprattutto per le istituzioni. E le istituzioni italiane non hanno fornito uno spettacolo edificante, niente affatto, infinitamente peggiore di quello già pessimo a cui eravamo abituati.

Riflettevo che in UK il governo ha avuto come consulenti scientifici prima Roy Anderson e poi Patrick Vallance . A capo del programma Warp Speed Trump mise Moncef Slaoui . In Europa invece a trattare acquisti e forniture di vaccini c'era un'oscura burocrate con un curriculum da interprete. E in Italia, beh... In Italia in tempi di pandemia a dirigere AIFA c'era Magrini, uno che avrebbe voluto il lopinavir prescrivibile dai medici di base in funzione anticovid (l'acqua fresca sarebbe stata più efficace). Consulente del ministero della salute di Roberto Speranza era Ricciardi. A capo di ISS Brusaferro, che presentava con disinvoltura numeri del celebre (al tempo) Rt il cui valore era inferiore all'errore sullo stesso calcolo. Pensandoci bene è andata male, ma sarebbe potuta andare infinitamente peggio.

Ai tempi c'era anche un discreto gruppetto di soggetti di pari spessore scientifico che diceva, brigava e si sbracciava per un posto nel CTS. Non riuscirono a ottenerlo, ma a qualcuno toccò il premio di consolazione tipo la guida della task force scientifica (ridete pure) antiCOVID pugliese.

 

Consigliere regionale "miracolato" dopo aver perso le elezioni, ricordiamolo. Un granduomo, il suo "cruccio" è la mancata capacità del centrosinistra di non saper più "parlare a chi non arriva a fine mese . Pensa te. Quale commovente attenzione ai diritti dei lavoratori - ma solo se vaccinati, beninteso. Perché l'addio al super green pass per il granduomo era "un regalo ai no-vax" Per certa gente una pandemia è per sempre e se non c'è emergenza sanitaria bisogna inventarsela. E tutto questo è sinonimo di scienza, sì, per quanti non hanno idea di come funzioni una disciplina scientifica, che non ha niente a che fare con nulla di tutto questo.

Oggi la favoletta della gestione esemplare vive giustappunto solo nelle pagine del grottesco libro di Speranza nonché nel club Maria Antonietta (e nell'immaginario dei quattro imbecilli settari che sventolano la bandiera della "scienza").

Però la "miglior gestione" è ormai abbastanza lontana da rendere possibile la costruzione o la riproposizione di quella specifica narrativa. 

Qualcuno in area PD era veramente così scollato dalla realtà da pensare che il partito sarebbe uscito bene dalle politiche del '22, che sarebbero rimasti in area di governo. Purtroppissimo il corpo elettorale aveva mediamente un'opinione assai diversa dalla loro, quanto a gestione della pandemia: quel risultato elettorale (praticamente una certificazione)  è ormai agli atti.  Ma visto che ormai sono passati due anni, beh, che male c'è a provare a raccontare di nuovo la stessa favola? Si sa che la memoria del paese è cortissima. Le possibilità di successo sono scarse, ma non si butta via nulla.

Quel che continua a stridere è che posizioni puramente politiche siano fatte passare per scienza, di nuovo, ancora. Ma d'altra parte, come mi disse in camera caritatis un professore universitario proprio in quel periodo, chi sa fa ricerca e chi non sa fa politica (anche quando dice di "fare scienza" o "terza missione", aggiungo io).

ADDENDUM: L'Italia è il paradiso delle nullità  scientifiche che si definiscono "scienza". Lancio una sfida: abbandonino la loro posizione in Italia e vediamo quanto è valutato il loro CV sul mercato internazionale. Sfida che ovviamente non verrà raccolta.

giovedì 6 giugno 2024

AI TEMPI (PARTENDO DA ALLUNAGGI RIUSCITI E MANCATI)

Persona insospettabile mi ha chiesto: "Ma secondo te come è che tra anni '60 e '70 sono riusciti ad andare sulla Luna, con i pochi mezzi che avevano, e ora un allunaggio è una cosa problematica?"

Eh. Il vaccino Sabin può essere un buon esempio al riguardo. Entrato nella storia, la poliomielite solo un ricordo (ma grazie al Salk) etc etc. Ma oggi non sarebbe mai stato approvato, per come veniva prodotto, per come erano stati (non) fatti i trial, etc etc. Erano tempi "armiamoci e partiamo", senza star troppo a discutere (nonché i tempi dell'approvazione del talidomide in Europa).

Le navicelle spaziali e i moduli lunari, ai tempi, non erano pilotati da soggetti con una laurea in fisica o ingegneria. Quella mandata di astronauti fu costituita da gente che ebbe tutto l'addestramento del caso, ma i piloti Gemini e Apollo erano tutti, di base, piloti collaudatori. Cioè gente con il "senso" della macchina che stava guidando e pienamente disposta ad accettare una dose di rischio che oggi ci sembrerebbe folle. Avere un pilota collaudatore al comando del modulo lunare voleva dire azioni e reazioni immediate, in tempo reale, agendo manualmente sui comandi. Che è un po' diverso dal manovrare un drone e farlo allunare, o meglio non riuscirci. Attualmente un segnale radio ci mette una frazione di secondo per arrivare dalla Luna a terra (via ripetitori satellitari). In certe circostanze una frazione di secondo può fare la differenza. In più ho la netta impressione che se Parmitano e Cristoforetti fossero trasportati al tempo delle missioni Apollo si rifiuterebbero di salire nel Service Module per essere lanciati verso la Luna: le missioni Apollo con equipaggio umano ebbero un 16,7% di incidenti gravi (Apollo 1 e Apollo 13), di cui uno con tre morti (Apollo 1), percentuale oggi inaccettabile (con le missioni Shuttle il tasso percentuale di incidenti fu lo 0.74%).

Ho sentito storie allucinanti sull'industria chimico-farmaceutica negli anni 60-70, e sottolineo allucinanti. C'era chi operava in condizioni di sicurezza assurde, eppure all'epoca era tutto in regola. E in fin dei conti gli incidenti non erano frequenti, e quelli rilevanti piuttosto rari. Chi mi raccontò di quelle vicende, viste di persona, aggiungeva che la rarità degli incidenti era dovuta al fatto che gli operatori ci sapevano fare, cioè erano stati addestrati a produrre in quel modo e il loro saper fare mitigava il rischio . E da un'industria dove le cose andavano in questo modo vennero prodotti l'aspirina, il cortisone, i primi antibiotici.

Del resto all'epoca per la chimica medicinale nella scheda del composto sperimentale c'era la voce "sapore". Più in generale sperimentare su di sé gli effetti di quanto sintetizzato era pratica frequente. Fu così che Albert Hoffman il 19 aprile 1943 nel suo laboratorio alla Sandoz si sedette davanti al bancone, preparò una soluzione di  0.5 milligrammi dell'ultimo composto sintetizzato,  la buttò giù e scoprì le proprietà dell'LSD. Nei primi anni '60 Stewart Adams aveva iniziato a prendere l'ibuprofene, da lui sintetizzato nel '61, ben prima che fosse approvato (si era accorto che era un toccasana per i postumi di sbronza - comunque quella delo sviluppo dei NSAID è una bella storia). Oggi quale chimico medicinale sarebbe disposto ad assaggiare quel che esce dai suoi palloncini di vetro? Nessuno.

Intendiamoci, quel che è venuto dopo quanto a sicurezza è stato indispensabile e ha evitato morti, feriti, malattie professionali in gran numero. E lo stesso si può dire dei correnti metodi analitici strumentali: all'epoca delle prime produzioni del cortisone il prodotto veniva caratterizzato per via spettroscopica (IR, UV) e tramite aspetto e punto di fusione. La determinazione di un punto di fusione è una scena cult di The French Connection di William Friedkin (1971).

https://www.youtube.com/watch?v=qDSZSerXF5Q

(apparecchi per il punto di fusione - non in vetro - sono in uso anche oggi, ma più frequentemente viene usata la calorimetria a scansione differenziale -DSC)

Specifiche come "impurezze non note <0.1%" non potevano esistere perché le impurezze erano quelle che potevano essere viste per TLC (Thin Layer Chromatography) o per cromatografia su carta.

Sviluppo di una cromagrafia su carta.

Una qualche informazione quantitativa poteva essere ottenuta dalla carta o dalle lastre TLC per fotodensitometria (e di fotodensitometri se ne trovano ancora, in giro).

Quindi sì, i grandi avanzamenti tecnologici dello scorso secolo si sono verificati in condizioni che oggi riterremmo impraticabili. Ma gli standard odierni sono quelli che hanno evitato che si ripetessero casi come quello dell'elisir sulfanilamide e del talidomide.

martedì 4 giugno 2024

MASSIMO CARLOTTO: TRUDY

Ho apprezzato Massimo Carlotto fin dall'inizio e quando la RAI ha prodotto la serie L'Alligatore non mi sono stupito nel rilevare che Il mistero di Mangiabarche non fosse incluso: poco gentile nei confronti dei cugini d'oltralpe inserire un romanzo incentrato sulla guerra sporca dei servizi francesi contro gli indipendentisti corsi. Del resto dalla serie è sparito anche ogni riferimento agli anni di piombo. Trudy è appena uscito ed è tante cose. Uno squarcio sul mondo della sicurezza privata e dei contractors, costruito su agganci alle vicende internazionali recenti e in corso. Il riferimento alla Legione Internazionale di Difesa dell'Ucraina è preciso e si parla esplicitamente di contractors, cioè mercenari (pagati da chi? Chssà...). Uno squarcio sul mondo dei fondi neri della politica e dei politici che li accumulano.

Uno sguardo sulla strumentalità di certo giornalismo, sempre pronto a far girare le informazioni "giuste" (giuste per chi? Si sa).

Una storia di solidarietà tra donne, in cui la moglie del commercialista specializzato in fondi neri finisce per lavorare assieme a quella del sindacalista di base quasi ammazzato di botte in un'aggressione commissionata dal padrone (cinese).  E' una storia violenta e di violenze, in cui i personaggi femminili sono perlopiù vittime, ma in certi casi aguzzini (l'ex dirigente della Polizia Penitenziaria, finita fuori per violenza ingiustificata nei confronti di un detenuto)

Citazione notevole, al riguardo: 

Moira allungò la mano e le accarezzo il viso. "Qui non ci limitiamo a leccarci le ferite, impariamo a diventare ingovernabili, ad appiccare il fuoco"

Ma sopratutto Trudy è un noir che cresce lentamente fino a deflagrare e si fa leggere tutto d'un fiato perché non si riesce a staccare l'occhio dalla pagina. 

Credo che certe parole dell'epilogo escano dalla fiction per costituire invece una riflessione sull'attualità:

Certe battaglie vanno combattute nel tempo, quando il nemico è così potente e così corrotto. La lotta tra bene e male nella modernità non ha più eroi da esibire.

domenica 2 giugno 2024

EPIDEMIA DI LOPALCHITE IN PUGLIA: SENZA QUARTA DOSE ANTICOVID NIENTE LAUREA

 

https://www.nurse24.it/studenti/studiare-all-universita/stop-al-tirocinio-perche-senza-booster-vaccino-anti-covid-19.html

A volersi aggiornare sulle vicende pugliesi ogni giorno se ne trova una nuova. La situazione sembra fuori controllo e anche la giurisprudenza potrebbe contrarre il contagio (la lopalchite ha esiti letali sul piano legislativo):

Gli sviluppi della vicenda all'Asl di Lecce potrebbero fare giurisprudenza a livello nazionale, D'Agata chiede dunque pubblicamente se sia ancora realmente indispensabile che i sanitari, considerati esposti al rischio professionale di contrarre il virus, debbano ottemperare ad una ulteriore dose vaccinale oltre alle prime tre obbligatorie.

Questa vicenda - che riaccende le polemiche sugli obblighi vaccinali che hanno infiammato il dibattito pubblico durante gli anni della pandemia, spaccando in due il Paese - dimostra che non si è sopita l'esigenza di una parte del mondo sanitario, tutta da dimostrare, della necessità di sottoporre ancora alcune categorie di persone ad un'ulteriore dose di vaccino anti-Covid nonostante la fine accertata della pandemia da parte delle autorità sanitarie non solo nazionali, sottolinea l'avvocato.

Davvero occorre ricordare che una misura del genere non ha alcuna ratio perché nessun vaccino antiCOVID disponibile impedisce la trasmissione del virus? Pare di sì. Qua non si tratta di niente di scientifico, si tratta di chiedere una professione di fede, di testimoniare con la quarta dose la fedeltà a una medicina istituzionale tanto fallimentare quanto impositiva. E non c'è altro da aggiungere, se non che ogni iniziativa di questo genere è un chiodo nella bara della fiducia nella pratica vaccinale.


CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...