domenica 12 maggio 2024

VACCINI, COVID: LO SCUDO LEGALE ALL'OPERA

 

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2024/05/03/famiglie-rinunciano-a-causa-in-gb-contro-vaccino-astrazeneca_9277a9f1-d174-4103-9be8-4a43de3f82d7.html

Qualche avvocato si è accorto che Astrazeneca ha avuto lo scudo legale anche in UK e se ne è accorto un po' troppo tardi. Infatti nell'articolo si citano "le tutele garantite di fronte all'emergenza Covid dal governo britannico" (tutele garantite all'azienda).

Tutto questo era stato previsto fin dal 2020, e se per quello che succedeva in UK non è filtrato niente, si può immaginare che le trattative che ci furono a Bruxelles non siano state un caso isolato. La cosa notevole fu che in Europa al tempo ci fu un silenzio pressoché tombale su quello che accadeva in Commissione Europea. Per saperne qualcosa occorreva rivolgersi alla stampa americana, Financial Times e Reuters. Era il luglio 2020 e FT metteva le mani su un memo che circolava nell'associazione europea dei produttori di vaccini (Vaccines Europe), da cui si apprendeva che:

“La velocità e la scala delle campagne di sviluppo e lancio di prodotti rende impossibile generare la stessa quantità di dati ed evidenze che sarebbe normalmente disponibile tramite trial clinici estesi ... Il documento dice che questo crea rischi "inevitabili". Per questa ragione Vaccines Europe ha detto nel suo memo che si sta battendo per un "sistema di compensazione consensuale e l'esenzione dalle responsabilità civili"
 
FT interpellò l'ufficio stampa della Commissione, che negò ammettendo.
Quindi sì, c'erano trattative in corso. Le trattative erano tra sviluppatori di vaccini e Commissione, e quindi al di fuori di qualsiasi dibattito politico e/o pubblico - e il fatto che a EMA nell'estate 2020 non ci fosse una singola pratica depositata non voleva dire niente. Guido Rasi, che all'epoca dirigeva EMA, irritato dai vari "vaccini in autunno", sbottò che loro non sapevano niente di niente di tutto questo. Ma Rasi sarebbe uscito di scena dopo pochi mesi, sostituito dalla Cooke.

Tutto questo trapelava in Italia solo in qualche titolo di giornale, per esempio in un articolo probabilmente basato sulle rivelazioni di un insider a Bruxelles, che dava conto degli umori nella Commissione:

Il 30 Luglio  il Financial Times, rilanciando Reuters, copriva la notizia ulteriore: i vertici di Astrazeneca annunciavano di aver ottenuto lo scudo legale.
Tornando ad oggi, se in UK la class action sfuma, il problema politico resta e mi immagino che la soluzione saranno indennizzi statali, con un lungo dibattito riguardo la loro entità.

Al di là delle vicende legali inglesi, "Astrazeneca ha ammesso per la prima volta" è una di quelle cose palesemente false che grazie al passaparola diventa una verità acclarata. Nella primavera del 2021 EMA aveva monitorato la situazione e aveva dichiarato che le trombosi erano un effetto collaterale. Astra lo aveva scritto nel foglio informativo. C'erano rapporti rischio/beneficio che cambiavano a seconda della fascia di età, ma di questo in Italia si fece carta straccia, soprattutto grazie a tre categorie: politici, ASL, ordini dei medici. Ricordiamo che ai medici che non facevano altro che riportare le nuove segnalazioni di EMA fu risposto con la minaccia del provvedimento disciplinare.

https://www.ilsecoloxix.it/italia/2021/06/05/news/liguria-l-appello-di-24-medici-vaccinatori-sbagliato-somministrare-astrazeneca-ai-giovani-1.40355939

Solo l'evitabilissima morte di Camilla Canepa fece mutare rotta, a partire dal ministero (bene soprattutto ricordare  come le successe). Il mutamento di rotta non piacque gran che alla torma delle virostar e dei divulgatori,  che continuarono a ripetere come un mantra "correlation is not causation". Un mantra che non sta portando molto bene a certi politici italiani, oggi. Comunque allora la reputazione del vaccino Astrazeneca fu comunque compromessa irrimediabilmente e con buona ragione.

PS: Ricordiamo la prima ragione per cui in Europa si puntò tutto sul vaccino Astrazeneca: perché era quello che costava di meno. Lo stesso principio per cui nella primavera 2020 in Italia si riempirono di lopinavir gli ospedalizzati dato che era reso disponibile gratuitamente dal produttore, to no effect - tutte le evidenze scientifiche dicevano che non c'era verso che potesse funzionare. Certo, all'epoca morivano 300 persone al giorno: non una giustificazione ma un'aggravante, andare al risparmio in quelle circostanze è stata una immane schifezza. E chi difende la cosa mi fa altrettanto schifo.

VACCINO AZ, MILIONI DI VITE SALVATE, IN DUE PAROLE

 

(Dopo un giro sui media italiani, perché quando ci vuole ci vuole)

giovedì 9 maggio 2024

LE PHARMA GLOBALI E LE ALTRE: PREVEDIBILI (LICENZIAMENTI)

Eeeeh, se a inizio anno ho parlato di crisi in slow motion del settore non è che parlassi a casaccio. Non si tratta delle stragi di una quindicina di anni fa, quanto a posti di lavoro, ma la logica è sempre la stessa: il fatturato è inferiore alle attese quindi si tagliano costi per l'ammontare della differenza tra budget previsto e budget realizzato, in modo da garantire il profitto degli azionisti. Guarda caso quanto a tagli la ricerca e sviluppo è una delle prime vittime (anche se è il costo minore nello sviluppo di un nuovo farmaco). Poi è capitato che gli stessi azionisti e gli analisti tutti, dopo qualche anno, si siano chiesti: e ora come farà l'azienda a sviluppare nuovi farmaci? La risposta è stata: acquisendo asset dalle biotech, quelle aziende (piccole) che fanno ricerca e sviluppo senza avere prodotti sul mercato e andando avanti sulla base degli investimenti ottenuti. Peccato, quanto alla situazione presente, che il 2023 sia stato l'annus horribilis delle biotech (morte come mosche). Quindi la situazione del settore è molto "interessante".    

Venendo alle ultime notizie, BMS taglia pesante:

https://www.biospace.com/article/bms-to-cut-2-200-jobs-in-1-5b-restructuring-as-opdivo-sales-drop-in-q1/


Cosa curiosa a questo giro è stato preso di mira il middle management in tutte le aree. 1,5 miliardi di dollari di tagli sembrano un'enormità, ma parliamo di una multinazionale che fattura circa 45 miliardi l'anno. Peccato che il 3% del fatturato significhino 2.200 persone che perdono il lavoro, e questo per loro non è poco, è tutto o quasi.

Le cose sono più o meno le stesse per quel che riguarda Sumitomo, con un fatturato paragonabile, ma in questo caso sono 3,5 miliardi di tagli all'anno per due anni, che vuol dire 2000 licenziamenti all'anno tra 2024 e 2025:

https://cen.acs.org/business/Sumitomo-Chemical-downsize-drug-petrochemical/102/i14?utm_source=Paiger&utm_medium=Referral

E mi immagino che ci saranno i soliti (giornalisti, accademici, analisti, etc, cioè gente non coinvolta) che per l'ennesima volta definiranno tutto questo "fisiologico": it's capitalism, baby (cioè rapina organizzata e legalizzata). Poi si scandalizzano quando invece è il lavoratore o il professionista ad avere il coltello dalla parte del manico, definendo irragionevoli o esose le sue richieste. Ma in questo campo se dopo i 12 anni di esperienza che canonicamente corrispondono alla seniority non hai capito le regole del gioco non hai molte speranze.

mercoledì 8 maggio 2024

IRRICEVIBILI: I CANTORI POSTUMI DEL VACCINO ASTRAZENECA

Pare che da certe cose non ci si salvi neanche uscendo dai social. Di linkedin non riesco a fare a meno, per questioni di lavoro, ma per quanto la sua natura originale sia sempre lì, da tempo è anche altro. E quindi aprendolo oggi mi ritrovo davanti 'sta roba:


Macchecc... Dobbiamo davvero ricominciare, per l'ennesima volta, dall'inizio? Ok, facciamolo.

Il "vaccino Oxford", poi "vaccino italiano" perché chi produsse i primi batch clinici fu IRBM (Pomezia), fu il primo di cui si parlò molto nel 2020. Staccò di netto su una quantità di fuffa made in accademia tipo i vaccini spray nasali di pinco e panco dell'università x o y. Essendo più verosimile degli altri ricevette una incredibile quantità di attenzione. Ma se di base era più credibile del resto che c'era nella primavera 2020 quello che non era credibile erano le dichiarazioni, almeno quelle fatte in Italia, perlopiù provenienti dal patron di IRBM - un uomo non senza agganci politici (un eufemismo estremo, scusate). E così vennero fuori i vari "vaccino in estate" e poi "vaccino in autunno" e poi "vaccino entro la fine dell'anno". Ma c'era un problemino: gli originatori, cioè l'Università di Oxford, non avevano la minima idea riguardo a come si dovesse mettere su lo sviluppo di un vaccino. Ma proprio 0, niente. Tant'è che altro che vaccino in autunno: in autunno si scopre che originatore (Oxford) e produttore dei batch clinici (IRBM) non usano lo stesso metodo analitico per rilasciare il materiale destinato ai trial di fase I e II (tradotto: di fatto non sapevano esattamente cosa somministravano alla gente, più o meno stile Stamina). Mentre oltreoceano si parla di questa enorme bestialità in Europa si tace e si spera.

Nel frattempo le cose si sono mosse: il vaccino Moderna è in sviluppo, quello della tedesca Biontech pure e ce ne sono diversi altri in giro per il mondo. La prima mossa la fa Pfizer: compra il vaccino Biontech. Mentre gli altri grandi giocatori stanno a guardare (GSK, Sanofi) Astrazeneca, di fresco resuscitata grazie al suoi nuovi farmaci oncologici, si lancia e acquisisce il vaccino Oxford. Pare che le pazzesche storture del preclinico e del primo sviluppo clinico vengano sistemate, ma per Astra è la prima volta con un vaccino. E i risultati clinici non sono esaltanti: 60% di riduzione del rischio di malattia grave mentre a stretto giro vengono fuori i numeri di Pfizer e Moderna e poi J&J: 90%. In più, come si dice, difficile raddrizzare quel che è nato storto. I trial del vaccino Astra non hanno precisamente una storia lineare - ma in Europa la pressione politica è alle stelle. Nell'estate 2020 c'è stato un gran traffico in Commissione Europea e sono venute fuori due cose: lo "scudo" per i produttori (perché i tempi dello sviluppo sono stati compressi all'inverosimile e nessuno dei produttori è sicuro che non ci saranno problemi) e i prezzi- il vaccino AZ sarà quello più economico, fornito a prezzo di costo. Nel gennaio del 2021 il vaccino AZ ottiene da EMA la Conditional Marketing Authorization.

Ma mentre grazie alla politica in Europa il vaccino AZ va avanti, in USA le cose sono molto diverse. A FDA non piace il modo in cui sono stati realizzati i trial: chiede trial supplementari. Questa cosa dai soliti luminari italiani è stata etichettata come: cattivo Trump che vuole favorire i vaccini americani e mette i bastoni tra le ruote a AZ. Si sparla di questo vaccino, è un problema di comunicazione. Una colossale, settaria idiozia.

A parte il fatto che FDA durante la presidenza Trump si è rivelata molto più sganciata dalla politica che durante l'amministrazione Biden (quando si è visto di tutto e di più), secondo voi il vaccino etichettato "Johnson & Johnson" da chi è venuto fuori? Dai centri di ricerca Janssen in Olanda e Belgio, e infatti più che J&J era noto come vaccino Janssen. Americanissimo, vero? Beh, il vaccino Janssen con FDA di problemi non ne ha avuti. Quello AZ invece non è mai stato approvato da FDA.

Ok, poi nella tarda primavera del 21 anche la Commissione Von Der Leyen si rende conto che non si può andare avanti così, anche perché AZ fatica a rispettare i termini di consegna con l'Europa. Quindi si parla direttamente con il CEO di Pfizer, tutto lontano dalla luce del sole e dalla documentazione ufficiale, etc etc (e nasce lo scandalo SMS).

Alla fine della fiera resta il fatto che il vaccino AZ ha avuto una storia di sviluppo preclinico e clinico orrenda, è stato il meno efficace di quelli dispiegati in Europa ed è una vergogna, anche con l'emergenza in corso, che sia stato usato in presenza di alternative migliori (maggione vergogna come è stato usato in Italia, open days e tutto il resto).

Una cosa va detta su questi 6 milioni di vite salvati dal vaccino AZ: numero non verificabile, tirato fuori senza alcun controllo e etichettato "da fonti indipendenti" (com'è che questo pattern mi ricorda i metodi del fronte "anti"? Chissà...). E' roba che viene dall'infausta stagione delle analisi dei dati e dei modelli per COVID 19, e qualcuno dovrebbe ricordarsi soprattutto come quei numeri furono usati, da chi e per portare avanti quali politiche.

Sappiamo che Imperial College, COVID, analisi dei dati e modelli furono una quaterna molto discutibile (ancora, un eufemismo estremo), considerata la storia della loro produzione 20-21. Nel 2022 accadde che Airfinity, un'azienda che sviluppa software per le previsioni epidemiologiche, desse dei dati ICE da mangiare ai propri algoritmi (propri nel senso di proprietari), tirando fuori il numero magico. Come venne fuori il numero? Dopo 2 anni ancora non si può sapere, know how proprietario, ovviamente, ma un'ottima occasione al tempo per pubblicizzare i prodotti di Airfinity. In ogni caso i sei milioni di vite salvate, dopo essere rimbalzati su tutti i giornali globali, divennero una stima autorevole e independente.

Chiaro che alla fiera dei dilettanti di professione prendano 'sta roba e ci confezionino l'epitaffio santificante del vaccino AZ. Perché avevano ragione nel 2021 e quindi hanno ragione ora, giusto? Mentre in realtà hanno ammorbato lo spazio mediatico con il new normal, il conflitto di interesse solo quando si parlava di antivirali, "è complicato fare un'endovena a un paziente in intensiva" e tutte le altre "leggere imprecisioni" (eufemismo più che estremo). La "scienza" per sentito dire e dire tutte le cose "giuste".

Spero vivamente che sia l'ultima volta che roba del genere mi capiti davanti agli occhi.

PS. Sulla richiesta di ritiro del vaccino da parte del produttore: niente di speciale. In campo vaccini anticovid è già successo con il vaccino Janssen/J&J. L'azienda non intende più produrre perché non c'è convenienza, non c'è più mercato. E' già successo molte volte. Per esempio in Europa (non negli USA) successe anche per peramivir, l'antivirale antiinfluenzale, perché in Europa non veniva usato (e continua ad essere dimenticato anche oggi che si torna a parlare di rischio aviaria).


domenica 5 maggio 2024

FACEZIE TERMODINAMICHE ETC.

 


Era a proposito del finale di questo.  E la mia risposta è stata: "Sì, veramente" (e sì, veramente tenevo un archivio, e l'archivio ancora esiste).


Chi mi ha scritto ha continuato: "Eh ma pure tu che non hai le evidenze del contrario!!!"

Risposta mia: "Solo la miserabile esistenza delle inutili costanti di equilibrio".

Su questo blog si è parlato per anni dell'importanza de non-equilibrio e dell'irreversibilità. Questo non vuol dire che "tutto è irreversibile". I processi reversibili sono parimenti importanti e alcuni di questi sono alle basi della vita stessa. Per esempio l'equilibrio di dissociazione dell'acqua, La dissociazione dell'acqua è reversibilissima: una molecola di acqua si dissocia in un anione idrossido e un idrone (un protone), un idrone e un anione idrossido si combinano per dare una molecola d'acqua.

Tutto questo mi ha ricordato cosa volesse dire "essere CS" sui social - e quanto tale esercizio fosse in realtà del tutto inutile. Uno avrebbe dovuto prendersi una camionata di copie fisiche del Denbigh

https://bookmemoryblog.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/07/61-the_principles_of_chemical_equil.pdf

Fare incetta di copie fisiche del Denbigh e incominciare a tirarle fisicamente in testa alla gente (così forse se ne ricordavano), essere denunciato per lesioni dolose etc etc etc. E sarebbe stato ugualmente inutile. Inutile perché, indipendemente dalle bestialità che sparavano, i buffoni titolati avrebbero continuato pari pari a gonfiare il petto sui social network, evidentemente per compensare a qualcosa che i titoli tanto esibiti non garantivano: visibilità mediatica (in realtà c'era un'altra popolazione: quella costituita da espatriati che facevano esattamente le stesse cose forse perché speravano/sperano tanto tanto di ritornare in Italia da vincitori - della serie: non capire un tubo è per sempre - in realtà vinci se dall'Italia tieni la debita distanza di sicurezza e in ogni caso "vincente in Italia" vuol dire, globalmente, secondo classificato nel campionato di serie D).

Ritornando al discorso "gonfiare il petto sui social", piccolo particolare: per un Burioni che ce l'aveva fatta (uno che l'acqua non bolle mai prima dei 100*C e che parlava di molecole di cloruro di sodio) ce ne sono stati decine della stessa razza che ci hanno provato. Ma purtroppo per loro il vento era cambiato e milioni di follower loro non li hanno fatti. E nemmeno le centinaia di migliaia di visualizzazioni. E neanche le decine di migliaia o le migliaia. Il più delle volte se arrivavano a 100 stappavano una bottiglia per festeggiare. Tanti titoli esibiti e tanto amore irrimediabilmente frustrato per i soldi del monopoli (la vita è profondamente ingiusta). E qualcuno aveva pure il coraggio di chiamarla terza missione - una tristezza infinita.

Guardando indietro tutto ciò era il niente elevato all'ennesima potenza. E immagino che lo sia tuttora, con il 99.9% della gente che non si rende conto che i social media sono parte del problema, non parte della soluzione. E non se ne rendono conto perché tutti sono troppo occupati a guardare il proprio riflesso nello specchio dei social (con ben poche eccezioni).

PS: Alla voce ingegneri gestionali sui social che parlano di scienza per me resta indimenticabile anche quello che definì Galileo padre delle trasformazioni non galileiane. Applausi (soprattutto risate) a scena aperta. Tanta di questa bella gente con nome e cognome se la googlavate la trovavate solo sui social, perche "esisteva" solo lì. Nella realtà ... boh... "essere CS" voleva dire anche uscire dal gioco "guarda chi sono!", la vuota esibizione dei titoli e in alcuni casi degli stipendi. Personalmente l'ultimo salario l'ho condiviso solo con i cacciatori di teste che mi chiamavano o mi scrivevano.

mercoledì 1 maggio 2024

IL "PENSIERO UNICO" (RIDEFINITO) E LA CRITICA

Sono arrivato a pensare che la continua polemica del "sapere scientifico" contro le discipline umanistiche (Gentileeee! Croceeeeee!) sia dovuta al semplice fatto che quello che oggi è definito "scienza" non ha al suo interno strumenti critici stabili (cfr Kuhn , la "scienza normale"), mentre la filosofia contiene sia strumenti autocritici che strumenti di critica verso la conoscenza scientifica. In tempi in cui l'interpretazione "scientifica" si sovrappone alle linee di azione politica, fondandole (più o meno realmente), è abbastanza evidente che la critica a tale azione sia vista con malanimo e osteggiata, spesso avversata come "antiscientifica" o "falsa", essendo la "verità" propria della "scienza".

Girando per la rete e i media italiani l'espressione "pensiero unico" è frequente, usata sia da chi ne denuncia l'esistenza e l'azione sia da chi ironizza sui primi, obiettando che la presenza sui media di opinioni non allineate dimostra che il pensiero unico non esiste. E qui c'è l'evidenza di come il linguaggio possa distorcere le basi della dialettica. Probabilmente parlare di linguaggi prevalenti sarebbe più appropriato. E parlare di pensiero a una dimensione sarebbe stato più efficace. L'espressione è derivata da Herbert Marcuse, ovviamente. Ed è incredibile come il suo L'uomo a una dimensione risulti oggi attuale, fin dal titolo della sua introduzione, La paralisi della critica: la società senza opposizione:

In queste circostanze i nostri mezzi di comunicazione trovano poche difficoltà nel vendere interessi particolari come fossero quelli di tutti gli uomini ragionevoli. I bisogni politici della società diventano bisogni ed aspirazioni individuali, la loro soddisfazione favorisce lo sviluppo degli affari e del bene comune, e ambedue appaiono come la personificazione stessa della ragione.

E questo continua ad essere vero, oggi, quando il vantaggio materiale il più delle volte è venuto meno. I nostri anni sono estremamente diversi da quelli dello sviluppo successivo alla seconda guerra mondiale. Ma gli uomini ragionevoli di cui parla Marcuse sono oggi come ieri i vettori del pensiero a una dimensione, nonostante l'inflazione, nonostante la disoccupazione. Nei nostri tempi di politiche buone a priori, qualsiasi siano i loro risultati, anche gli  uomini ragionevoli sono ragionevoli a priori, perché così è giusto.

Oggi è abbastanza evidente che il monopolio sulla comunicazione dei grandi media tradizionali è venuto meno con l'avvento dei social media. Ma la perdita del monopolio non ha significato una marginalizzazione del messaggio ragionevole, che in buona parte ha trovato casa anche sui nuovi media. Quindi se "pensiero unico" è un'arma spuntata, la fenomenologia a cui vuole riferirsi è reale e presente. Il pensiero a una dimensione è quello che definisce gli uomini ragionevoli, come il fronte del delirio è definito dai suoi articoli di fede. Ma il fronte del delirio non esprime una critica alla società a una dimensione, esprime unicamente un rifiuto legittimo, ma argomentato su tesi più che irrazionali - deliranti, appunto. Per mutuare da Prigogine (La fine delle certezze), si tratta di due visioni del mondo alienate e alienanti, simmetriche (in Prigogine le due visioni sono "tutto può essere predetto"/"niente può essere predetto"). 

Il ristretto spazio della critica, omologato dal pensiero a una dimensione al fronte del delirio, fa fatica a non cadere nell'uno o nell'altro polo di questo conflitto. A costo di essere noioso, questo deriva dal farsi catturare dal metodo dell'avversario, che fonda le sue politiche su "scienza". Si dovrebbe interiorizzare il fatto che le politiche emergenziali siano in sé pesantemente distorsive del processo democratico, che le loro basi scientifiche siano solide o no (cfr Carlo Galli, Democrazia ultimo atto?), e mettere lì l'accento. Troppo spesso invece nella dialettica politica si è voluto mirare alla "scienza" dell'avversario, per confutarla con altra "scienza" di pari infondatezza. Non a caso Metafisica Concreta di Massimo Cacciari inizia con una citazione giovannea, "Noi adoriamo ciò che sappiamo". E' l'incipit programmatico di un libro meritevole di attenzione, in cui l'operare scientifico è uno dei leit motiv. Ma la pietra d'angolo costituita da quell'incipit può saltare in aria se si innesca un aforisma nietzchano:

 «La conoscenza per amore della conoscenza » - è questo l'ultimo
tranello che ci tende la morale: è così che ancora una volta ci si coinvolge completamente in lei
.

La battaglia per "la verità scientifica" dei postulati dell'azione politica è futile perché sterile e la sua sterilità è stata ampiamente dimostrata . Nella migliore delle ipotesi lo studio (seriamente) scientifico "divergente" su cui qualcuno voglia fondare l'opposizione politica verrà tacciato dai ragionevoli e dalle politiche ragionevoli di ascientificità e di cialtroneria. La vicenda Ionnadis, su tutte, dovrebbe essere ricordata, al proposito.

Quindi non cadere nel tranello è l'unica via per la costruzione di una vera opposizione, politica e sociale.


domenica 28 aprile 2024

DEGLOBALIZZAZIONE, PHARMA

 

https://www.fiercepharma.com/pharma/novartis-actively-reviewing-relationships-chinese-contractors-amid-us-biosecurity-crackdown

Vorrei rammentare ai sinofili quanto l'ingresso della Cina nel WTO, venti anni fa, sia costato in disoccupazione in occidente, cioè moltissimo. Ma l'offshoring, cioè il trasferimento delle attività produttive e e in generale il reindirizzamento delle filiere produttive verso la Cina e più in generale l'Asia è stato un processo che in occidente ha prodotto immensi profitti, a scapito di chi perdeva il lavoro. Ma dopo 20 anni il vento pare essere cambiato e il cambiamento non sembra effimero.

Il CFO di Novartis dichiara che l'azienda è pronta ad allinearsi alla nuova legislazione USA quando entrerà in vigore. Ma di cosa si parla?

Il BIOSECURE act mira ad evitare che fondi federali americani, cioè i soldi che vengono da chi paga le tasse, vadano a finire attraverso la filiera della ricerca e sviluppo ad aziende cinesi. Detto così sembra qualcosa di neutrale e ragionevole, ma in realtà ci sono specifiche aziende nel mirino e la più pesante è WuXi , la powerhouse globale del Contract Development and Manufacturing farmaceutico. :

Il progetto di legge, etichettato BIOSECURE Act, prende di mira specificamente le più grandi biotech cinesi, WuXi AppTec (Shanghai, China), WuXi Bio (Jiangsu, China), BGI Genomics (Shenzhen, China), MGI (also Shenzhen), e la filiale di MGI Complete Genomics (San Jose, US), e dichiara che queste aziende costituiscono un rischio alla sicurezza nazionale degli USA in quanto  “coinvolte in progetti di ricerca con, appoggiate da, o affiliate con forze straniere avversarie, militari, di sicurezza interna o di intelligence"(https://www.pharmaceutical-technology.com/analyst-comment/biosecure-act-wuxi-drugs-us-market/)

E questa è una singola mossa che prima dell'approvazione dell'act sta già ristrutturando pesantemente le filiere della ricerca e sviluppo globale in campo farmaceutico. Si era parlato di mosse anticinesi di Trump con le sue iniziative tese a favorire il reshoring (il ritorno in USA di attività industriali già delocalizzate in Cina). Ma il BIOSECURE act si dimostrerà per conseguenze la più potente azione deglobalizzante mai vista prima.

Difficile anticiparne le conseguenze a livello globale. Cosa succederà alle filiali europee di WuXi è abbastanza facile da immaginare: perderanno molti clienti, e di sicuro tutti i più importanti, quindi chi lavora per WuXi in Europa farebbe meglio a cercare attivamente altre posizioni, se già non lo sta facendo. Cosa succederà alle filiali europee di altre aziende cinesi (Pharmaron, per esempio) è difficile da predire. Probabilmente i beneficiari della nuova situazione saranno in primo luogo le CDMO indiane, in secondo luogo quelle europee. Facile prevedere un aumento dei costi di sviluppo farmaceutico preclinico, il che di solito si traduce in un ennesimo round di licenziamenti e dismissioni nella ricerca e sviluppo delle grandi farmaceutiche globali 

PS: Mi ricordo qualche anno fa su twitter un breve scambio con un ingegnere gestionale che sosteneva che la globalizzazione era irrevesibile perché tutto in natura è irreversibile, per il secondo principio della termodinamica... la "scienza" degli ingegneri gestionali sui social, tanta roba.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...